Se, in Europa, avessimo adottato il formato HD Radio/IBOC (che prevede la veicolazione di due contenuti digitali insieme al programma analogico in FM) sarebbe stato meglio? HD Radio/IBOC festeggia nel 2024 i 22 anni di impiego negli USA. Con quali risultati? Il consulente radiofonico James Cridland li espone, rispondendo indirettamente alla prima domanda.
Sintesi
Una quindicina di anni fa abbiamo ospitato su queste pagine un lungo (anzi, lunghissimo) dibattito sull’opportunità di importare anche in Europa il formato HD Radio (IBOC), che prevede l’associazione, all’emissione analogica FM, di due contribuzioni digitali (quindi tre canali: uno principale analogico, uno simulcasting digitale dello stesso ed un ulteriore canale, oppure due programmi digitali inediti).
Esercizio accademico
Un esercizio accademico, in realtà, posto che, in Italia, lo standard HD Radio/IBOC non avrebbe potuto affermarsi in quanto foriero di interferenze ai segnali adiacenti, stante l’assenza di una pianificazione delle frequenze preventive che avrebbe consentito un’interdistanza di almeno 400 KHz tra due portanti (indispensabile).
La domanda
La riflessione che facciamo oggi è: HD Radio – in presenza di una pianificazione delle frequenze radiofoniche (come è in tutta Europa fuori da Spagna ed Italia) – sarebbe stato più efficace del DAB, come formato digitale via etere alla luce dei risultati ottenuti dal 2002, quindi a 22 anni di distanza dall’introduzione?
Cridland su HD Radio
Mica tanto, secondo James Cridland, esperto radiofonico, che alla questione ha dedicato un approfondimento sul suo blog.
I risultati nei mercati radiofonici rilevati negli USA
“Nei mercati PPM (cioè sottoposti a rilevazione d’ascolto Nielsen), le stazioni HD2/3 (cioè i due contributi digitali a latere di quello analogico principale, ndr) raggiungono una quota totale dell’1,2% di tutto l’ascolto radiofonico”, spiega Cridland.
La fonte riservata
“Il dato dell’1,2% proviene da Nielsen e mi è stato inviato da una fonte attendibile ed include anche i ripetitori FM che captano una stazione HD2/HD3 e ritrasmettono l’audio su vettore FM analogico. Quindi la percentuale effettiva potrebbe essere un po’ più bassa”, continua Cridland.
1,2%
“L’1,2% non è molto. Potrebbe valere la pena fare un confronto con altri paesi che stanno anche commercializzando la loro piattaforma radiofonica come offerta di scelta aggiuntiva con standard DAB.
Australia
L’Australia non fornisce una quota totale del dato di ascolto, ma espone un dato cumulativo. Il 22,9% delle persone +10 anni ascolta “una stazione DAB+” (non in simulcast) in una settimana tipica. Parliamo di 1,1 milioni di persone su un potenziale di 4,8 milioni. I dati di Sydney non sono perfetti: misurano anche l’ascolto online; ma sappiamo che l’ascolto online è inferiore a quello DAB.
UK
In UK tra le stazioni solo DAB, BBC Radio 6 Music, da sola, ha una quota del 2,5%; Absolute Radio Network del 3,9%; Virgin Radio Network dell’1,2%; Kiss Story dell’1,3%. E ci sono molti, molti altri servizi solo DAB. Questi dati includono anche l’ascolto online: ma il DAB da solo, compresi i simulcast AM/FM, assorbe una quota del 38,9% di tutto l’ascolto radiofonico (l’online è al 23,6%).
HD Radio non bene come il DAB
In entrambi i casi, possiamo probabilmente concludere che le stazioni solo HD2/HD3 non stanno andando altrettanto bene come le stazioni (solo) DAB in altri paesi.
Perché?
Potrebbero essere due i fattori rilevanti.
User experience pessima
Il primo è l’interfaccia utente: le autoradio DAB presentano all’ascoltatore un elenco alfabetico di stazioni. Per la radio HD, il modo per ascoltare 106.7-2 (uno dei contenuti accessori della stazione FM 106,7) è sintonizzare la radio su 106.7, attendere che l’indicatore della radio HD si accenda, quindi premere con cautela il pulsante 106.7-2. Certamente non una user experience coinvolgente.
Difficoltà all’invito all’ascolto
Senza considerare che la chiamata all’ascolto su “106.7-2” appare piuttosto inefficace.
Disincentivazione
Il secondo fattore è che, nella maggior parte dei casi, un ascoltatore di 106.7-2 non conterà come un ascoltatore di 106.7. C’è un incentivo diretto del conduttore a non promuovere ciò che è su 106.7-2.
Comparazione UK/USA
Nel Regno Unito, di recente, ho notato che Capital stava eseguendo un promo ogni ora per le sue altre stazioni Chill e Xtra. Si tratta di un problema che si acuisce quando non ci sono nuovi entranti, come nel caso di HD Radio, dove le stazioni HD2/3 sono di proprietà dell’emittente analogica. C’è una disincentivazione a menzionare HD Radio, dal momento che nessun vantaggio ne deriva.
Problemi di ricezione dei contenuti HD Radio
C’è poi un problema di ricezione: se il segnale analogico non è ottimale, può essere comunque fruito, ma i canali HD1/2 restano muti. Il DAB, utilizzando reti SFN, soffre meno di tale problema.
Opportunità persa?
Mi sembra anche chiaro che, dal punto di vista della programmazione, l’industria radiofonica statunitense non è riuscita collettivamente a cogliere le opportunità offerte dalla radio HD. È un vero peccato.
Regalo a SiriusXM
La complicazione ha consegnato il futuro dell’ascolto in auto alla radio satellitare SiriusXM, che funziona un po’ meglio e offre una scelta piuttosto ampia.
Mercati pubblicitari in calo in USA, ma in crescita in UK e Australia
Vorrei infine osservare che le entrate radiofoniche nel Regno Unito e in Australia sono in aumento. Mentre negli Stati Uniti una delle più grandi compagnie radiofoniche ha appena presentato istanza di fallimento, conclude Cridland. (M.R. per NL)