«Abbiamo fatto sempre le cose assieme, metà per uno, io forse più artista e sognatore, lui più riservato e coi piedi per terra: ma così ci siamo sempre compensati. Uno senza l’altro, non avremmo costruito quello che abbiamo costruito».
Così Angelo Zibetti, l’«Angelotto» di Radio Zeta e dello Studio Zeta di Caravaggio all’Eco di Bergamo a riguardo della scomparsa del fratello Ernesto, morto all’improvviso ieri mattina a 75 anni, mentre si trovava in vacanza a Taormina con la compagna Paola.
«Non se l’aspettava nessuno – racconta Angelo al giornale bergamasco –, perché stava bene. Era in Sicilia già da una decina di giorni: aveva visitato Cefalù, Palermo e da mercoledì era con la compagna a Taormina. Giovedì mattina ha fatto colazione e poi due passi per comprare il giornale. “Mi gira la testa”, ha fatto in tempo a dire: si è seduto su una panchina ed è morto in un attimo. I soccorsi sono stati inutili. Conoscendo com’era di carattere, mi consola almeno il fatto che non avrebbe sopportato di restare qui paralizzato». Domani a Caravaggio i funerali. (E.G. per NL)