Scade oggi la manifestazione d’interesse di RTL 102,5 per l’acquisto di R 101 (ed asset concessori annessi) per 35 mln di euro (cioè una manciata di milioni meno di quanto pagato alla custodia giudiziale del Tribunale di Milano una decina d’anni or sono e al netto delle molte decine di milioni di euro investite per sviluppare diffusione e ascolto).
Nonostante il prezzo di saldo, l’emittente di Mondadori, fonte di mai celati grattacapi finanziari e di profonde insoddisfazioni economiche (11,7 mln di fatturato a fronte di un margine operativo lordo negativo per 4,4 mln), è un acquisto certamente impegnativo per Lorenzo Suraci, editore della prima radio nazionale italiana (50 mln di fatturato). Ma si tratta pur sempre di un deal che consentirebbe a RTL di divenire il secondo polo radiofonico italiano per raccolta, dietro a Finelco (editore di Radio 105, Virgin e RMC), con 70 mln di fatturato, e davanti ad Elemedia (Dee Jay, Capital e m2o), con 50 mln a bilancio. Un’operazione che impatterebbe tuttavia non solo a Cologno Monzese, ma anche sui delicati equilibri settoriali, posto che l’uscita di scena di Mondadori dal mercato determinerebbe, con ogni probabilità, il disimpegno dall’ambito radiofonico anche di Mediamond, la concessionaria che raccoglie anche per le emittenti nazionali Radio Italia (alle cure del cui editore, Mario Volanti, era stata affidata da qualche tempo R 101, con risultati però di ascolto e fatturato poco soddisfacenti) e Kiss Kiss, nonché per le superstation Radio Subasio e Radio Norba. Emittenti che dovrebbero, in tale prospettiva, riaccasarsi presso le pochissime concessionarie indipendenti esistenti (col rischio di vedere poco valorizzata la propria individualità) o dotarsi di strutture captive che sconterebbero però una indispensabile fase di start-up, che necessariamente peserebbe sui fatturati correnti. In extremis, è però giunta sui tavoli di Segrate una indubbiamente curiosa seconda offerta per l’acquisto di R 101, questa volta dal medesimo gruppo d’appartenenza di Mondadori: Mediaset. Il Biscione, alla luce della positiva evoluzione del mercato pubblicitario radiofonico (unico medium tradizionale in crescita nel 2015) e delle sinergie con le società del gruppo, in principal modo EI Towers (che potrebbe gestire tutta la parte impiantistica) e Publitalia (che potrebbe acquisire la raccolta creando una divisione ad hoc oppure confermare il mandato a Mediamond), starebbe pensando di sfruttare l’occasione per presidiare questa volta direttamente il mercato con maggiore convinzione, magari con un’ulteriore campagna acquisiti a prezzi favorevoli per dotarsi del classico tris di emittenti tanto caro al teorema del suo fondatore, secondo il quale non si sta efficacemente sul mercato senza almeno tre reti nazionali. (M.L. per NL)
Nonostante il prezzo di saldo, l’emittente di Mondadori, fonte di mai celati grattacapi finanziari e di profonde insoddisfazioni economiche (11,7 mln di fatturato a fronte di un margine operativo lordo negativo per 4,4 mln), è un acquisto certamente impegnativo per Lorenzo Suraci, editore della prima radio nazionale italiana (50 mln di fatturato). Ma si tratta pur sempre di un deal che consentirebbe a RTL di divenire il secondo polo radiofonico italiano per raccolta, dietro a Finelco (editore di Radio 105, Virgin e RMC), con 70 mln di fatturato, e davanti ad Elemedia (Dee Jay, Capital e m2o), con 50 mln a bilancio. Un’operazione che impatterebbe tuttavia non solo a Cologno Monzese, ma anche sui delicati equilibri settoriali, posto che l’uscita di scena di Mondadori dal mercato determinerebbe, con ogni probabilità, il disimpegno dall’ambito radiofonico anche di Mediamond, la concessionaria che raccoglie anche per le emittenti nazionali Radio Italia (alle cure del cui editore, Mario Volanti, era stata affidata da qualche tempo R 101, con risultati però di ascolto e fatturato poco soddisfacenti) e Kiss Kiss, nonché per le superstation Radio Subasio e Radio Norba. Emittenti che dovrebbero, in tale prospettiva, riaccasarsi presso le pochissime concessionarie indipendenti esistenti (col rischio di vedere poco valorizzata la propria individualità) o dotarsi di strutture captive che sconterebbero però una indispensabile fase di start-up, che necessariamente peserebbe sui fatturati correnti. In extremis, è però giunta sui tavoli di Segrate una indubbiamente curiosa seconda offerta per l’acquisto di R 101, questa volta dal medesimo gruppo d’appartenenza di Mondadori: Mediaset. Il Biscione, alla luce della positiva evoluzione del mercato pubblicitario radiofonico (unico medium tradizionale in crescita nel 2015) e delle sinergie con le società del gruppo, in principal modo EI Towers (che potrebbe gestire tutta la parte impiantistica) e Publitalia (che potrebbe acquisire la raccolta creando una divisione ad hoc oppure confermare il mandato a Mediamond), starebbe pensando di sfruttare l’occasione per presidiare questa volta direttamente il mercato con maggiore convinzione, magari con un’ulteriore campagna acquisiti a prezzi favorevoli per dotarsi del classico tris di emittenti tanto caro al teorema del suo fondatore, secondo il quale non si sta efficacemente sul mercato senza almeno tre reti nazionali. (M.L. per NL)