Parla di «sconforto» la redazione di RockFm nell’annunciare che la storica emittente, fondata 18 anni fa da Gigio D’Ambrosio, sta per chiudere i battenti. Ancora una settimana di programmazione e poi, il 31 maggio, l’addio agli ascoltatori. Dati gli alti costi delle frequenze, la proprietà (di cui fa parte la Mondadori tramite Monradio) non ha trovato una soluzione per trasformare la radio locale in un network nazionale e nessun altro editore si è fatto avanti.
Non che mancasse il pubblico: secondo i dati Audiradio, nonostante l’esiguo numero di frequenze e in assenza di promozione, dal marzo 2007, mese in cui è stato lanciato il nuovo format «Classic Rock», RockFm ha raddoppiato gli ascolti, toccando quota 170 mila. Troppo poco, comunque, per convincere qualcuno a salvarla. Forse anche a causa del recente sbarco nell’etere di Virgin Radio, che, raggiungibile in tutta Italia, in pochi mesi ha conquistato oltre un milione e 600 mila ascoltatori.
Così tutto è pronto per la «festa» di chiusura: cinque giorni in grande stile, che dal 26 al 30 maggio vedranno approdare negli studi di via Locatelli alcuni dei più importanti artisti e gruppi nostrani (Baustelle, Marlene Kuntz, Pfm, Afterhours, Cristina Donà, Linea 77, Lacuna Coil, Bugo, Piero Pelù…), più una lunga diretta, tra le 18 del 30 maggio e le 18 del 31, condotta da tutti i dj della radio e da speaker e voci note provenienti da altre emittenti.
«La forza di Rock Fm – sostiene il direttore Marco Garavelli – era da un lato di trasmettere rock 24 ore su 24, senza tralasciare sottogeneri meno commerciali come il metal, dall’altro di fare tutto questo nella piena libertà e autonomia. Nel settore eravamo apprezzati anche all’estero, il che ci ha permesso di ospitare celebrità come i Van Halen, gli Iron Maiden, Ben Harper, Alanis Morissette, Lenny Kravitz» (ascolta l’intervista). Qualche soddisfazione Garavelli e soci se la sono tolta anche dopo l’annuncio della chiusura.
«Sapevamo che Brian May dei Queen si stava impegnando per salvare una piccola emittente inglese, così durante un concerto della RockFm All Stars Band abbiamo lanciato un appello per chiedergli di aiutarci. Era un gioco, naturalmente, ma il filmato è finito su YouTube, May l’ha visto e ci ha comunicato la sua solidarietà sul suo sito». Dispiaciuta dell’inatteso funerale anche Cristina Donà: «È un peccato perdere emittenti con una programmazione alternativa rispetto a quella mainstream», commenta la cantautrice milanese. Mentre Bugo ricorda: «La cosa che più mi rimarrà impressa di RockFm è la semplicità con cui si andava in onda. Di solito è difficile abbinare leggerezza e professionalità, informalità e approfondimento culturale, mentre lì ci riuscivano».
Il pubblico di RockFm non resta in silenzio.
In questi giorni sono innumerevoli le dichiarazioni di affetto ricevute dall’emittente, tra le più incisive quella di un gruppo di fan che, durante la partita di calcio Livorno-Milan, si sono presentati allo stadio con uno striscione con la scritta «Grazie RockFm». Commossi da tanta attenzione, un mesetto fa Garavelli e compagni hanno aperto un sito Internet, www.rockfamily.it, per restare in contatto con gli ascoltatori più fedeli. «L’abbiamo creato a nostre spese, è un modo per non perdere di vista chi ci ha seguiti per anni».
Raffaella Oliva