Vi sembra normale dover aspettare agosto 2020 per sapere i risultati di Sanremo?
RAI pronta a non sostenere più la ricerca e questa è l’ultima volta che parleremo. Prima dell’estate annunceremo che qualcosa è stato ottenuto o che ci dissoceremo dall’indagine. Si continua a discutere di una ricerca che monitora (male) solo l’ascolto FM.
PER partirà entro il primo semestre dell’anno; altre dichiarazioni? Erano auspici e speranze.
Non è facile ottenere partnership con automotive per precaricamento app. Ma solo questo sarebbe scenario utile a PER ed agli ascoltatori.
L’elenco delle emittenti è un tema in discussione. RAI non uscirà da altri aggregatori; anzi, integrerà presenza.
Visual Radio completa per Radio 2 in arrivo.
Roberto Sergio, attivissimo direttore di Radio RAI torna a parlare su NL di temi caldi, anzi, incandescenti, relativi alle rilevazioni d’ascolto TER attraverso il desueto metodo CATI. Ma Sergio, fa anche importanti anticipazioni a riguardo del PER, Player Editori Radio, l’aggregatore di flussi streaming delle emittenti radiofoniche che vi partecipano.
(Newslinet) – Vox clamantis in deserto. La denuncia di RAI verso un metodo di rilevazione, il CATI, quantomeno anacronistico è rimasta solitaria dentro il TER…
(Roberto Sergio) – Vorrei iniziare con una riflessione. Sanremo che si è appena concluso ha rappresentato un momento di grande presenza Rai su tutti i media. Sui giornali si discute dei numeri fatti da tv e web. Le radio Rai hanno raccontato il Festival con uno sforzo straordinario: Radio 2 ha mandato in onda 16 ore di diretta al giorno, seguita dalle altre radio del gruppo: Radio 1, Isoradio, Radio Tutta Italiana, Radio Live, Radio Techete’.
Agosto 2020 per sapere i risultati di Sanremo!
Vi sembra normale che per sapere che numeri ha portato questo sforzo delle radio dobbiamo aspettare agosto 2020? Questa è Ter. Apprezzabile invece il lavoro di alcuni aggregatori, come FM-world , che danno tendenze importanti in tempo reale.
Ma non siamo soli a contestare il CATI: Angelo De Robertis racconta il vero!
Venendo alla domanda sulla “solitudine” di Rai, in realtà devo dire che a parole, nei dibattiti, nei tavoli tecnici non siamo i soli a sostenere la totale inadeguatezza della ricerca. Anche altri editori si spendono spesso contro una metodologia vecchia e non efficace, talvolta con maggior veemenza di quanto facciamo noi. Non a caso ho trovato straordinariamente interessante, seppure in ritardo, l’intervista ad Angelo De Robertis che racconta il vero pensiero dei grandi gruppi su Ter. Poi però, quando si tratta di prendere posizioni ufficiali e di votare, Rai si trova da sola. Credo che almeno un premio per la coerenza ci spetterebbe.
Ultimatum della RAI
(NL) – Di fatto, quello lanciato da RAI è stato un ultimatum: o si cambia o saranno assunti provvedimenti. Quali?
(RS) – È chiaro che come servizio pubblico e come uomini di comunicazione e marketing non possiamo sostenere una ricerca le cui fondamenta sono palesemente non adeguate. Finora abbiamo portato avanti la nostra battaglia all’interno di Ter, per senso di responsabilità.
Pronti a non sostenere più la ricerca
Dato che nulla è cambiato, siamo pronti a non sostenere più la ricerca. Ci sono ancora i tempi per cambiare. Ma se così non fosse, Ter dovrà fare a meno del nostro apporto. A tal proposito, su questo argomento d’ora in poi non intendo più tornare.
Questa è l’ultima volta che parleremo. Prima dell’estate annunceremo che qualcosa è stato ottenuto o che ci dissoceremo dall’indagine
Attueremo una sorta di silenzio stampa per evitare di intralciare i lavori del Tavolo. Ne riparleremo prima dell’estate: o per annunciare che qualcosa è stato ottenuto o per dissociarci dalla ricerca.
La paura di cambiare non porta da nessuna parte
(NL) – RAI fuori dal TER significherebbe privare l’indagine di un valore complessivo. Davvero si vuol correre questo rischio?
(RS) – È meglio invece mantenere in piedi una ricerca inadeguata? Meglio così che niente (come sento dire spesso)? Io non credo sia la strada giusta. La paura di cambiare non porta da nessuna parte. Certo, mi chiedo che credibilità potrà avere – soprattutto per gli investitori pubblicitari – una ricerca non sostenuta da Upa e da Rai. Ma del resto che credibilità ha già oggi una ricerca che telefona alle persone e chiede che radio hanno ascoltato nei mesi passati?
Si continua a discutere di una ricerca che monitora (male) solo l’ascolto FM
(NL) – Tutti i superplayer di fatto commissionano rilevazioni sul loro ascolto IP. Dati che rimangono di norma riservati e comunque non confrontabili. Le uniche statistiche pubbliche e trasversali sono quelle diffuse da alcuni aggregatori indipendenti, che assegnano a RAI posizionamenti ben differenti da quelli del TER. Significa che RAI fa meglio di altri sul digitale?
(RS) – Ecco un altro tema che ha del ridicolo. In Ter continuiamo a discutere di una ricerca che monitora (male) solo l’ascolto Fm. Ma oggi le radio sono sul Dab, su app, siti, aggregatori, podcast, smart speaker. Ecco, tutto ciò è fuori da Ter. Certamente queste occasioni di ascolto devono essere monitorate e il meter potrebbe essere lo strumento giusto per tutte.
Il problema è adeguare la ricerca alla realtà
Lo chiediamo da anni invano al Tavolo editori radio. Il problema non è se Rai performerà meglio o peggio inserendo l’ascolto Ip. Il problema è adeguare la ricerca alla realtà. Poi ne commenteremo i risultati.
PER partirà entro il primo semestre dell’anno. Altre dichiarazioni erano auspici e speranze
(NL) – A proposito di aggregatori: ma il PER non doveva essere già in roll-out?
(RS) – Per è attiva e Radio Player in realizzazione. Io già da mesi ho informato i media che sarebbe partita entro il primo semestre dell’anno. Altre dichiarazioni evidentemente erano solo auspici o speranze.
Non è facile ottenere partnership con automotive per precaricamento app. Ma solo questo sarebbe scenario utile a PER ed agli ascoltatori
(NL) – C’è un po’ di confusione a riguardo del funzionamento del PER. Si dice che l’app consentirà l’interscambio tra FM/DAB+/IP. In realtà ciò sarebbe possibile solo in presenza di un’installazione nativa sulle auto e non certo di un mirrorlink con lo smartphone. O ci siamo persi qualcosa?
(RS) – Esatto. Non è facile ottenere partnership con tutti i soggetti del settore auto, ma è quello che sta facendo Per per il precaricamento della app a bordo. È ovvio che solo questo sarebbe lo scenario utile a Per e agli ascoltatori
Tema caldo quello dell’elenco delle emittenti….
(NL) – Altro tema caldo: la lista di consultazione delle emittenti del PER come sarà regolata? Essere in alto o in basso farebbe la differenza….
(RS) – Il tema è tutt’ora in discussione. Di sicuro sarà lasciato al pubblico la possibilità di creare le proprie liste, partendo da un motore di ricerca che consente di scegliere le proprie radio preferita, un po’ come fanno già gli altri aggregatori.
RAI non uscirà da altri aggregatori. Anzi, integrerà presenza
(NL) – RAI privilegerà PER rispetto ad altri aggregatori indipendenti, per esempio decidendo di scendere da alcuni di essi?
(RS) – Sicuramente privilegeremo Radio player, ma non usciremo dagli altri aggregatori; anzi chiederemo di inserire l’intero pacchetto delle radio Rai a chi non lo ha già fatto. Questo perché come servizio pubblico dobbiamo offrire i nostri contenuti a tutti, con tutti i canali.
Visual Radio completa in arrivo per Radio 2
(NL) – Un’anticipazione su alcuni progetti futuri di RAI….
(RS) – Una grande mostra sulla radio a via Asiago, il remake completo della app proprietaria, la visual radio completa per Radio 2 e tante iniziative sul territorio per promuovere sempre più i canali digitali specializzati. (E.G. per NL)