Dopo i dati Mediapulse SA sullโascolto radiofonico svizzero post switch-off FM-DAB/IP, che attestano un calo medio della fruizione intercantonale della radio pubblica (SSR) nel primo trimestre 2025, nellโordine del 24% (quindi ben inferiore al 50-60% paventato da concorrenti e detrattori), ci si torna a domandare quale sia la rilevanza digitale nellโascolto in Italia.
Uno studio ha cercato di misurarlo, fornendo indicatori interessanti.
Sintesi
Lo switch-off FM-DAB/IP del 31/12/2024 della radio pubblica svizzera SSR, dopo tre mesi, ha determinato una perdita del 15% di penetrazione giornaliera (cioรจ nel rapporto tra competitor pubblici e privati), segnando un calo medio intercantonale del 24%, secondo il rilevatore ufficiale Mediapulse SA. Cosรฌ smentendo (ampiamente) le previsioni piรน allarmistiche, che volevano un crollo del 50% (o, secondo i piรน pessimisti, addirittura del 60%) dellโaudience del servizio pubblico svizzero.
Il caso elvetico รจ lโunico esperimento recente su scala nazionale (anche se limitato ad uno stato che ha poco meno di 9 milioni di abitanti) utile a valutare gli effetti del passaggio integrale al digitale, anticipando futuri scenari anche per lโItalia.
Dove, da tempo, ci si chiede che peso specifico possa avere, allo stato attuale, lโascolto radiofonico digitale.
A supporto di questa esigenza, lo studio MP 2.24 della societร di analisi strategica e ricerche di mercato Media Progress, ha analizzato la diffusione del digitale a bordo delle auto, attestando che tra il 2023 ed il 2024 circolavano in Italia circa 6-7 milioni di vetture dotate del DAB e ben 17 milioni connesse via Bluetooth.
Grazie ai sistemi integrati Android Auto e Apple CarPlay, circa 5-6 milioni di veicoli permettevano, quantomeno un anno e mezzo fa, lo streaming diretto, mentre il 17% degli ascoltatori italiani accedeva ai contenuti radio IP in via mediata.
Tra il 2023 ed il 2024, secondo Media Progress, circa 1,15 milioni di persone ascoltavano la radio in streaming dallโauto, mentre 4 milioni utilizzavano esclusivamente DAB+.
Complessivamente, quindi, 5,9 milioni di italiani ascoltano la radio digitale (DAB+ o IP) in auto, dato questo in costante crescita grazie al rinnovo del parco autovetture.
Trend positivo quindi, anche se restano i preoccupanti segnali di disintermediazione del broadcasting dalle automobili.
I dati di Mediapulse SA dopo lo switch-off FM-DAB/IP della SSR
I risultati dโascolto del primo trimestre dopo lo switch-off FM-DAB/IP della SSR (la radio pubblica svizzera), decisamente meno penalizzanti rispetto alle nefaste previsioni dei concorrenti โ ed invero anche di molti osservatori italiani -, hanno riportato prepotentemente dโattualitร il tema dellโeffettivo peso della componente digitale nella fruizione radiofonica.
Calo di competitivitร della SSR verso i privati del 15% e diminuzione media intercantonale del 24% dellโascolto
Secondo il rilevatore ufficiale degli ascolti nella Confederazione Elvetica, Mediapulse SA (che li analizza tramite meter smartwatch e non con metodo CATI come in Italia), la radio pubblica SSR ha perso il 15% di penetrazione giornaliera, pur mantenendo il 53% della quota di mercato. Le perdite variano per regione linguistica: -18% SRF, -25% RTS, -29% RSI, quindi con una media del 24%, ben inferiore al 50%, se non addirittura al 60% paventato da concorrenti ed osservatori (perlopiรน italiani).
Gap FM-DAB/IP SSR riassorbito per il 50% in 12 mesi
Tanto piรน che, come riferiscono fonti SSR raggiunte da NL, si registrano giร importanti segnali di recupero progressivo degli ascolti, cosicchรฉ รจ altamente probabile che โ come del resto previsto โ nellโarco di 12 mesi, il gap possa essere riassorbito, se non completamente, quantomeno nellโordine del 50% (riducendolo pertanto al 10-15%).
Risorse economiche risparmiate dallโanalogico dirottate sullโimplementazione del digitale
Senza considerare che, comunque, alla fine del 2026 anche le radio private svizzere dovranno spegnere i diffusori FM, tornando quindi a competere ad armi pari con lโemittente radiofonica pubblica. La quale, perรฒ, avrร nel frattempo consolidato la presenza digitale attraverso un migliore know how sviluppato (si sa che il digitale lo conosce veramente solo chi lo usa in via esclusiva) e dirottandovi le risorse economiche risparmiate con gli spegnimenti dei trasmettitori analogici.
Il caso svizzero unico precedente recente a cui attingere per gli effetti di uno switch-off
Quel che รจ certo รจ che il caso svizzero di s.o. FM-DAB/IP รจ praticamente lโunico recente a cui attingere โ รจ in corso solo da qualche giorno quello in unโarea specifica della Germania, dopo quello, molto lontano nel tempo, della Norvegia (che perรฒ รจ una nazione di 5,5 mln di abitandi, quindi addirittura inferiore alla Svizzera, che ne conta 8,9 mlnd) โ ed รจ normale, quindi, che sia attentamente monitorato dagli altri paesi europei (e non solo) che stanno pianificando lโabbandono della FM, sia pure non completo e non immediato (in primis Francia e UK).
Dai elvetici indiziari post switch-off FM-DAB/IP anche per lโItalia?
I dati Mediapulse SA, post switch-off FM-DAB/IP della radio pubblica svizzera, anche se riferiti ad un mercato non sovrapponibile a quello italiano (sia per dimensione demografica che per propensione allโascolto radiofonico indoor superiore allโoutdoor, al contrario del nostro paese), sono sicuramente indiziari di una rapida evoluzione dellโascolto radiofonico digitale.
Ma in che misura, oggi e in Italia?
Le domande
Le domande, che in molti editori si pongono, al di lร delle sensazioni e dei feedback piรน o meno affidabili che possono avere, sono: in che misura, realisticamente, il DAB contribuisce allโascolto in auto? E quale รจ lโapporto dello streaming (sempre sulle quattro ruote)?
Eโ possibile rispondere a queste domande che danno la misura della penetrazione della radio digitale sulle quattro ruote?
Studio MP 2.24
Ha tentato di farlo il rapporto trimestrale Studio MP 2.24 della societร di analisi strategica Media Progress, incrociando i dati TER 2023, Ipsos e Connected Car & Mobility, fornendo elementi indiziari molto interessanti.
Una panoramica sul parco auto italiano
Cominciamo col dire che, dal 2020, tutte le nuove vetture vendute in Italia devono essere equipaggiate con radio DAB. Lo ha previsto la L. 205/2017 (legge di bilancio 2018, art. 1 c. 1044), come successivamente modificata in una disposizione inserita a margine del D.L. 32/2019, convertito nella L. 55/2019.
Il peso delle piattaforme digitali in auto
Da allora, รจ possibile stimare che ci siano tra i 6 e i 7 milioni di automobili attualmente in circolazione nel Paese con sistemi di ricezione radio digitale via etere.
Android Auto & Apple CarPlay
Tra queste, una grande fetta โ tra 5 e 6 milioni โ รจ anche dotata dei piรน moderni sistemi di infotainment che, sfruttando i software Android Auto e Apple CarPlay, semplificano la somministrazione di servizi di streaming audio e rendono piรน agevole lโaccesso ai contenuti dal dashboard dellโautomobile.
Il ruolo del bluetooth
Se consideriamo anche le auto dotate di connettivitร bluetooth (sicuramente tutte quelle di nuova costruzione e comunque quelle di ultima generazione), capaci di ricevere contenuti in streaming attraverso il collegamento con lo smartphone tramite mirroring, il numero di vetture connesse sale sensibilmente.
Osservatorio Connected Car & Mobility
Nel dettaglio, secondo i dati forniti dallโOsservatorio Connected Car & Mobility, a fine 2023 cโerano circa 17 milioni di automobili connesse su un totale di 40 milioni di veicoli circolanti.
Connessione piรน ampia
Tale dato include tutte quelle vetture che, pur non avendo un sistema nativo per lo streaming (come appunto Android Auto ed Apple CarPlay), possono facilmente accedere ai contenuti digitali grazie alla connettivitร bluetooth.
La disintermediazione delle piattaforme di distribuzione dei contenuti
Circostanza che, come piรน volte segnalato su queste pagine, determina un panorama radiofonico e televisivo che sta vivendo una fase di graduale disintermediazione delle reti broadcast, con le emittenti che stanno perdendo sempre piรน il controllo diretto sulla distribuzione dei propri contenuti.
La tv รจ giร andata sotto il controllo di terze parti
Ora, per quanto riguarda la televisione, il controllo รจ stato giร perso con lโultimo switch-off del digitale terrestre: le reti televisive sono infatti veicolate da operatori di rete terzi e la presenza diretta (cioรจ non intermediata da terze parti) sulle piattaforme OTT รจ minima (tra i broadcaster fanno eccezione i superplayer RAI e Mediaset).
La radio resiste, ma per quanto?
Nel mondo della radio, la situazione รจ diversa: la modulazione di frequenza (FM) rimane ancora la principale piattaforma di trasmissione, sebbene il suo utilizzo sia in calo (si stima la completa perdita della rilevanza tra il 2030 ed il 2035 pur in assenza di uno switch-off analogico digitale), soprattutto nellโascolto in auto, con una riduzione del 5% annuo.
Asset legacy
Questo declino si riflette anche sul valore degli asset legacy radiofonici, come evidenziato da dati elaborati dallo Studio MP 2.24 attraverso il Metodo Consultmediaยฉ e adottato dallโAgenzia delle Entrate.
Il ruolo di facilitatore del DAB
Il DAB, dโaltra parte, si posiziona a metร strada tra la disintermediazione dellโFM e lโintermediazione televisiva del digitale terrestre: le emittenti, specialmente quelle che fanno parte dei consorzi DAB, mantengono infatti una certa forma di controllo sulla distribuzione via etere grazie alla loro partecipazione nella qualitร di soci (non รจ ovviamente cosรฌ per i fornitori di contenuti indipendenti).
La crescita della radio DAB e lโaggiornamento del parco auto
La penetrazione del DAB รจ destinata a crescere con il progressivo aggiornamento del parco auto. Secondo i dati Istat risalenti al 2021, nel nostro Paese circolano grossomodo 40 milioni di veicoli, con un tasso di ricambio di 1,6 milioni di auto nuove vendute ogni anno, tutte dotate di sistemi di ricezione DAB+IP.
Ogni anno si digitalizza il 4% del parco auto
Questo significa che il 4% delle automobili in circolazione viene aggiornato annualmente con le nuove tecnologie radiofoniche digitali.
Il precedente preoccupante di Citroen e Dacia
Due casi recenti fanno riflettere sullโevoluzione dellโinfotainment nelle auto: Citroen (Stellantis) e Dacia (Renault) hanno lanciato sul mercato auto elettriche prive di autoradio, demandando la ricezione dei contenuti radiofonici al collegamento bluetooth dello smartphone.
Tendenza inarrestabile
Questo cambiamento riflette una (riteniamo) inarrestabile tendenza crescente verso una maggiore integrazione delle tecnologie digitali e una diminuzione dellโimportanza delle autoradio tradizionali.
Lโindagine conoscitiva Agcom
Bluetooth: una tecnologia sempre piรน diffusa
Come giร accennato, il bluetooth รจ ormai una caratteristica standard in molte nuove vetture che consente ai conducenti di collegare i loro dispositivi mobili per accedere facilmente a chiamate in vivavoce, musica e, naturalmente, contenuti radiofonici in streaming.
Pesi specifici
Ma quanto pesa effettivamente lโascolto digitale disintermediato in auto?
I dati TER sullโascolto radiofonico
Lโindagine TER (Tavolo Editori Radio), relativa allโannualitร 2023 (assunta a riferimento dallo studio MP), ha fornito la base dei dati sullโascolto radiofonico in Italia, attestando che, su una popolazione di 52 milioni di persone con piรน di 14 anni, 36 milioni ascoltano la radio.
Device IP
Di questi, 1,1 milioni lo hanno fatto tramite PC o tablet, 3,7 milioni con smartphone (praticamente tutti in streaming, poichรฉ i ricevitori FM sono ormai assenti nei dispositivi mobili), e 1,45 milioni attraverso smart speaker.
Il 17% dellโascolto radiofonico รจ in streaming
Questi numeri dimostrano che il 17% degli ascoltatori radiofonici in Italia ha avuto accesso ai contenuti tramite streaming, un dato leggermente superiore rispetto alla media europea, dove la FM domina ancora con il 55% di penetrazione, seguito dal DAB con il 25%, lโIP con il 15% e le onde medie con il 5%.
Streaming in auto: quanti sono?
Lโelaborazione contenuta nello Studio MP 2.24 attesta che il 29% dei fruitori di radio in streaming ha utilizzato lo smartphone per ascoltare in auto, confermando il dato Ipsos che rilevava un utilizzo IP del 33% da parte di chi ascolta in macchina.
1,15 mln di persone ascoltano via IP in auto
Mediando questi dati, gli analisti di MP hanno stimato che, ragionevolmente, nel 2023, circa 1,15 milioni di persone in Italia ascoltano la radio in streaming direttamente dal loro veicolo.
Gli ascoltatori DAB in auto
E quanti invece ascoltano la radio in DAB?
Lo Studio MP 2.24, incrociando i dati TER e considerando che il 65% degli automobilisti ascolta la radio, stima che siano circa 4 milioni gli italiani che utilizzano esclusivamente la radio digitale via etere (cioรจ DAB+) nelle loro vetture.
La somma degli ascolti digitali: DAB+IP in auto
Sommando i dati relativi allโascolto in streaming e in DAB, emerge che attualmente 5,9 milioni di italiani ascoltano la radio in digitale (DAB+IP) in auto.
Conclusioni
Un dato che riflette la crescente diffusione della tecnologia digitale nel mondo dellโautomotive. (M.R. per NL)