Possibili effetti proroga switch-off tv su sviluppo DAB+.
Rossignoli: riassetto sistema radio-tv deve essere affrontato e risolto in modo organico dal Mise.
Settori ormai inscindibili: molti editori radiofonici hanno avviato la visual radio e sono contemporaneamente presenti sui due mezzi.
Obiettivi da perseguire sono per tv locali transizione contestuale a passaggio HEVC da parte delle nazionali; per radio locali, frequenze per avvio definitivo Dab+.
In ogni caso, deve essere consentito attivare immediatamente impianti temporanei Dab+ nelle aree non ancora servite dalle radio locali.
E ciò attraverso frequenze inutilizzate o libere, come quelle già dismesse (o che verranno dismesse) anticipatamente dalle televisioni.
Il punto di vista di Aeranti-Corallo sui possibili effetti della proroga dello switch-off tv
Ieri abbiamo pubblicato un articolo in cui manifestavamo il rischio che una eventuale proroga degli spegnimenti dei canali degli operatori di rete locali previsti a far tempo dal secondo semestre 2021 potesse impattare sull’avvio della radiofonia digitale (DAB+).
A riguardo, l’associazione Aeranti-Corallo, nella persona del suo coordinatore Marco Rossignoli, ci ha inviato alcune considerazioni.
Mise affronti e risolva in modo organico problematica del riassetto del sistema radiotelevisivo
Ad avviso di Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo (che su queste pagine si era dichiarato favorevole ad una proroga dello switch-off tv), “la problematica del riassetto del sistema radiotelevisivo deve essere affrontata e risolta in modo organico dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tutta l’emittenza locale ha il massimo interesse che tale riassetto avvenga in modo efficiente per garantire al comparto televisivo locale una transizione ordinata al Dvbt-2 e al comparto radiofonico locale un concreto avvio del digitale radiofonico Dab+”.
Promiscuità radio tv su DTT rende inscindibile la questione
“Occorre anche considerare che molti editori radiofonici hanno recentemente iniziato trasmissioni televisive con la cosiddetta “radiovisione” (in continua fase di sviluppo) e che molti editori sono contemporaneamente presenti nel settore radio e nel settore tv” osserva Rossignoli.
Le due priorità coincidenti per il comparto locale
In questo contesto, Aeranti-Corallo ritiene che gli obiettivi da perseguire siano per le tv locali quello di effettuare la transizione contestualmente al passaggio al Dvbt-2 HEVC da parte delle tv nazionali. Per le radio locali, quello di avere finalmente frequenze disponibili per l’avvio a regime del digitale radiofonico Dab+.
Sintesi delle esigenze
Aeranti-Corallo è impegnata affinché il nuovo Governo sappia individuare la sintesi di queste esigenze, riuscendo a realizzare nel migliore dei modi il passaggio al Dvbt-2 e l’avvio del Dab+ a regime, superando così tutte le criticità dei ritardi fino a ora verificatisi, anche a causa della pandemia.
Urgente attivazione temporanea impianti DAB+ anche su frequenze tv dismesse
Quanto alla proposta formulata nell’articolo di ieri, Rossignoli conferma: “Aeranti-Corallo sta chiedendo da tempo anche la possibilità di attivare immediatamente ulteriori impianti temporanei Dab+ (in attesa della definizione a regime) nelle aree non ancora servite dalle radio locali sulle frequenze libere, come quelle già dismesse (o che verranno dismesse) anticipatamente dalle televisioni e sulle frequenze inutilizzate”.
Difficile uno slittamento oltre il giugno 2022. Ma se ci fosse aiuterebbe
Sulla proroga del termine finale dello switch-off tv, il coordinatore di Aeranti-Corallo, precisa: “Molto difficilmente il termine del 30 giugno 2022 potrà subire differimenti, considerati gli impegni assunti dall’Italia in sede europea. In ogni caso, un eventuale scivolamento di qualche mese potrebbe favorire sia il passaggio al Dvbt-2, sia un avvio efficiente del Dab+.
Vanno considerati anche i tempi per uscire dalla pandemia
Anche perché i tempi per uscire dalla pandemia non appaiono brevissimi e le aziende hanno la necessità di organizzarsi nel prossimo anno 2022 per far fronte adeguatamente agli investimenti richiesti dai nuovi scenari tecnologici”. (E.G. per NL)