Le emittenti radio stanno sempre più declinando i loro marchi in una offerta multicanale di prodotti verticali, raggruppati nei cosiddetti brand bouquet, di cui più volte ci siamo occupati.
L’importanza dell’offerta multipla è nota in un’epoca in cui, quantomeno per le radio musicali, la competizione coi servizi di streaming audio on demand (come Spotify) si fa sempre più serrata, con la tendenza di questi ultimi ad invadere aree editoriali e commerciali storicamente di pertinenza della Radio.
Multicanale = multicosti?
Tuttavia, dotarsi di una offerta multicanale significa anche prevedere una maggiore quantità di risorse tecniche da acquistare, manutenere, aggiornare.
Anche nel campo dello streaming servono soluzioni adatte a reggere bouquet multicanale e agevolare la monetizzazione di questi servizi. Michele Logrippo ci presenta le soluzioni di RCS Sound Software, di cui è responsabile in Italia.
Multicanale secondo RCS
(Newslinet) – Quali sono le soluzioni multicanale di RCS?
(Michele Logrippo) – Per lo streaming la piattaforma di RCS si chiama Revma. Essa rispecchia la stessa filosofia di approccio flessibile e scalabile che sta alla base del software di programmazione musicale GSelector e del playout Zetta. Nello scenario moderno, chi investe in pubblicità destina un budget importante al digital advertising, ma la radio tradizionale sembra non avere strumenti per competere con le modalità di vendita e misurazione del paradigma digitale…
Spazi pubblicitari con metriche digitali
(NL) – E quindi ?
(M.L.) – E invece, semplicemente, collegando i suoi stream ai servizi opportuni e distribuendoli in modo strategico attraverso i vari terminali di ascolto, una stazione radio può vendere spazi pubblicitari nei suoi programmi in simulcasting o on-demand secondo le metriche “digital” e può aprire nuove linee di ricavo nel dominio digitale. Può così presidiare le quote di investimento “digital” dei clienti esistenti e aprirsi anche a coloro che non investirebbero nulla sui media tradizionali.
Piattaforme captive e terze parti
(NL) – Ciò presuppone, però, il controllo dellle piattaforme di distribuzione.
(M.L.) – Sì. L’editore, una volta pianificate le sue strategie di distribuzione degli stream, deve avere il miglior controllo delle piattaforme di ascolto: quelle di proprietà, come il sito web, l’app per smartphone, la skill per Alexa, Radioplayer, oppure le piattaforme terze, come gli aggregatori.
Revma
(NL) – Quale il prodotto RCS adatto allo scopo?
(M.L) – Revma è un servizio di streaming nei formati più diffusi compreso l’HLS, solido e virtualmente scalabile all’infinito al crescere delle connessioni contemporanee. Ma ha anche un pannello utente che permette l’impostazione di regole, filtri e azioni conseguenti, in modo che a diversi tipi di ascoltatori possano corrispondere diverse varianti o formati dello stream originale, o servizi diversi ad esso abbinati.
Splittaggi pubblicitari digitali
Con Revma è possibile, ad esempio, definire un preroll specifico per ogni piattaforma di ascolto e questo permette anche di stimolare l’utente che ascolta tramite un aggregatore ad utilizzare l’app della radio per una maggiore fidelizzazione.
(NL) – Parliamo di utilizzi…
(M.L.) – In Europa alcuni clienti utilizzano le funzioni di Revma per collegarsi automaticamente ad AD Server diversi a seconda della regione o nazione di ascolto, con l’obiettivo di monetizzare al meglio tutti i contatti.
RCS solo per abbienti?
(NL) – Dato il brand, immaginiamo che RCS fornisca prodotti di fascia alta, non adatti a tutte le tasche
(M.L.) – Abbiamo constatato che in alcuni utenti che conobbero RCS una ventina d’anni fa, è rimasto un pregiudizio. Un ricordo di sistemi talvolta complessi e costosi, adatti solo a un certo tipo di radio.
Il mondo RCS è molto cambiato e maturato
Il messaggio che ci teniamo a far passare è che il mondo RCS è molto cambiato e maturato. Per questo motivo, con Piero Rigolone, abbiamo progettato e lanciato “RCS Meets Italy”, una serie di azioni volte a informare correttamente e fidelizzare maggiormente il mercato italiano.
Vantaggi
Il vantaggio di scegliere RCS come partner è duplice: da una parte, il suo essere globale permette di beneficare di una visione che va al di là del mercato locale. Dall’altra, RCS è l’unica azienda estera del settore ad avere un proprio team di supporto italiano.
Team italiano
Un team che ormai ha un’esperienza di analisi, progettazione e messa in opera con casi rilevanti molto diversi tra loro, realizzati in autonomia a tutti i livelli: un esempio su tutti, la recente installazione di Zetta per l’emissione dei canali di Radio Vaticana nelle diverse lingue estere, collegandolo al sistema di produzione storicamente esistente in redazione.
(NL) – E i prezzi?
(M.L.) – RCS ha sempre avuto una politica di prezzi rapportati all’effettiva dimensione delle imprese clienti, quindi anche le più piccole possono beneficiare delle stesse soluzioni delle più grandi, con un prezzo a loro commisurato.
Il costo del software RCS è ben allineato alle possibilità di spesa del mercato italiano. In alcuni casi anche più competitivo
Più in generale, dalle nostre analisi è emerso che il costo del software RCS è attualmente ben allineato alle possibilità di spesa del mercato italiano, in alcuni casi anche più competitivo di determinate soluzioni che erano state progettate per la radio tradizionale. Il software prevede un canone ricorrente, ma offre aggiornamenti costanti compresi nel prezzo e l’assistenza è disponibile 24 ore su 24.
Non solo network
(NL) – Che tipologia di clienti ha RCS in Italia?
(M.L. per NL) – I software RCS sono utilizzati in Italia da radio commerciali, comunitarie e web di tutte le dimensioni, da quella cittadina fino alle reti nazionali. I tecnici di RCS hanno un passato nelle emittenti radio e risolvono le richieste più complesse immedesimandosi nel contesto specifico dell’utente. (E.G. per NL)