RCS: la radio è da sempre un mezzo a target e per raggiungerlo si dota di un format, articolandosi anche fuori dal suo canale FM. E’ inserita a pieno titolo anche nell’offerta via IP, ma deve essere in grado di raccogliere i dati e gestire i profili dell’audience per far incontrare al meglio i suoi ascoltatori con i suoi inserzionisti, analogamente a quando nel mondo “analogico”.
Le attenzioni e l’organizzazione strutturata che prima si dedicavano ad un palinsesto lineare, ancorato all’asse del tempo, dove la costruzione del clock era l’espressione del format, ora si applicano anche ad altri assi.
E’ importante portare gli ascoltatori sulle proprietà dell’editore, come sito web e app, perché è lì che si possono raccogliere i dati e tenerli per sé.
Seconda parte
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista (la prima era stata pubblicata ieri) insieme agli esponenti italiani di RCS, Davide Tavolato, Piero Rigolone e Alessandro Stefanoni, alcuni temi caldi della radiofonia italiana.
Chi è RCS
RCS vanta una storia di innovazione e attualmente detiene 45 brevetti nel campo della radiofonia. Dopo aver inventato la programmazione musicale al computer con il leggendario Selector, RCS propone oggi diversi prodotti pluripremiati come Zetta per l’automazione radiofonica, GSelector per la programmazione musicale, Aquira per la gestione pubblicitaria.
Le novità
Ma anche l’innovativa serie di soluzioni mobili 2GO e Zetta Cloud e il prodotto più recente, Revma, una soluzione di streaming professionale disponibile online completa e conveniente, con affidabilità garantita, assistenza 24/7, audio processing professionale e report integrati per gli ascoltatori.
Proliferazione dell’offerta radiofonica
(Newslinet) – In questo momento ci si sta confrontando col problema della moltiplicazione dell’offerta a seguito dell’avvento del DAB+: 150 stazioni e oltre su Milano città, tendenzialmente di pari diffusione impongono strategie di emersione. Una volta vinceva chi aveva il segnale più potente in FM; oggi chi ha il brand più forte ed il contenuto più allineato al suo target. Condividete?
(Piero Rigolone) – È indubbio che il cambiamento sia ormai realtà.
Target, prima di tutto
La radio è da sempre un mezzo a target e per raggiungerlo si dota di un format, articolandosi anche fuori dal suo canale FM.
Non basta più il clock
Le attenzioni e l’organizzazione strutturata che prima si dedicavano ad un palinsesto lineare, ancorato all’asse del tempo, dove la costruzione del clock era l’espressione del format, ora si applicano anche ad altri assi.
Canali verticali da web a DAB
Restando in campo broadcast, abbiamo clienti che alla radio FM già affiancavano dei canali web radio verticali e ora li stanno portando in DAB+.
Editori migranti
La struttura nativamente multicanale di GSelector e Zetta si presta per questa trasformazione e abbiamo anche predisposto politiche di prezzi per accompagnare gli editori nella migrazione al DAB+ senza gravare sin dall’inizio sui costi delle licenze software.
OTT
(NL) – Gli OTT stanno scricchiolando: crisi strutturale determinata da una crescita passata troppo accentuata o ritorno ai media tradizionali, magari aggiornati?
(Piero Rigolone) – La radio ha caratteristiche uniche nella capacità di raggiungere e fidelizzare il pubblico.
Da uno a molti
Gli OTT si avvantaggiano di un bene prezioso: i dati, i profili dei loro utenti, che i broadcaster tradizionali non hanno storicamente raccolto per motivi tecnici, essendo la trasmissione unidirezionale “da uno a molti”.
Inserimento a pieno titolo
Senza prendere posizioni su quale sia l’evoluzione in corso, diciamo che la radio è inserita a pieno titolo anche nell’offerta via IP.
Analogie…
Ma deve essere in grado di raccogliere i dati e gestire i profili dell’audience per far incontrare al meglio i suoi ascoltatori con i suoi inserzionisti.
… con l’analogico
Cioè analogamente a quando nel mondo “analogico” realizza ricerche quantitative o qualitative.
L’importanza della gestione dei dati
Gli strumenti di produzione ed emissione di RCS danno un forte aiuto nella creazione di contenuti efficaci e mirati, per audience che siano numericamente rilevanti sia via etere, col modello broadcast, sia via IP, col digital audio.
Piattaforme proprie
Parallelamente, è importante portare gli ascoltatori sulle proprietà dell’editore, come sito web e app, perché è lì che si possono raccogliere i dati e tenerli per sé.
Gli OTT si possono sfruttare più che altro in modo tattico
Nella strategia digital della radio servono quindi accorgimenti per la raccolta dati, l’analisi accurata degli ascolti anche in relazione ai contenuti trasmessi, e la profilazione e rendicontazione delle campagne pubblicitarie con le metriche opportune.
Cookies
(NL) – La tendenza è al mondo cookieless…
(Piero Rigolone) – In questo scenario i dati di proprietà dell’editore hanno un valore ancora maggiore e, insieme alla contestualizzazione degli spot, su cui i broadcaster hanno già esperienza storica, rappresentano un’arma notevole.
Campagne digital audio a clienti diretti
Abbiamo tra l’altro notato che gli editori stanno iniziando a chiedere di poter erogare le campagne digital audio dei loro clienti diretti, dove possono realizzare margini di guadagno significativi, utilizzando l’eventuale programmatic advertising a riempimento.
(Davide Tavolato) – Tornando in casa RCS Sound Software, la piattaforma di streaming Revma offre strumenti di reporting utili all’analisi degli ascolti, ma anche l’integrazione server side con diversi provider di pubblicità digitale.
True Integration
Grazie alla partnership con la già citata Open Radio, inoltre, possiamo connettere a Revma un Audio AD Server indipendente che permetta all’editore di gestire le campagne digital audio dei suoi clienti diretti in autonomia e a costi accessibili.
Insomma: che si parli di produzione, emissione o monetizzazione, la “True Integration”, con lo scambio di dati e metadati in tempo reale, è sempre più importante per la radio FM, DAB+, in store, in streaming e on demand. (E.G. per NL)