A livello globale il mercato radiofonico non sembra soccombere all’evoluzione digitale, anzi, la sta efficacemente cavalcando.
La radio sta infatti avanzando senza tregua verso i mercati podcast, smartphone, smart speaker (Google Home e Amazon Echo) e connected car. Insomma, i player radiofonici non temono rivali e i ricavi sembrano dimostrarlo.
A dirlo è l’ultimo rapporto di PwC Global Entertainment&Media Outlook 2019-2023 “Getting personal: Putting the me in entertainment and media”. Lo studio – giunto alla 20esima edizione – analizza complessivamente l’evoluzione della spesa nel settore E&M, basandosi sui dati storici degli ultimi 5 anni e sulle previsioni per il quinquennio successivo.
L’ultima edizione del 2019 ha raccolto le previsioni al 2023 sull’andamento in 53 Paesi dei 13 principali segmenti: libri, B2B, cinema, accesso ad Internet, pubblicità online, musica, radio e podcast, quotidiani e periodici, out-of-home, OTT, TV tradizionale e home video, pubblicità televisiva, videogame ed e-sport e Virtual Reality (VR). Esaminando nel dettaglio il settore della radio, lo studio ha stilato una classifica per ricavi a livello globale dei mercati più redditizi per le emittenti FM, i cui dati sono stati riportati dal quotidiano Italia Oggi. Tra le prime posizioni si trova anche l’Italia, che si aggiudica il 6° posto, con un ricavato pari a 612 milioni di dollari nel 2018, di cui 495 milioni derivanti da pubblicità e i restanti 117 milioni da finanziamento pubblico. Per il prossimo quinquennio il rapporto di PwC ha stimato una crescita degli investimenti adv (4,4% annuo), che permetterà al settore radiofonico nel nostro Paese di raggiungere circa 732 milioni di dollari nel 2023.
Ma il mercato più redditizio per i player della FM è quello degli Stati Uniti d’America, al primo posto, con un ricavato pari a 22,2 miliardi di dollari nel 2018 (+2% rispetto al 2017), di cui 17,8 miliardi da pubblicità e 4,6 miliardi da abbonamenti alle radio satellitari. Secondo l’analisi di PwC, nei prossimi 5 anni in USA la radio satellitare continuerà a crescere del 4,13% annuo e porterà il settore a guadagnare 5,6 miliardi di dollari nel 2023.
Subito dopo gli USA si colloca la Germania, dove il mercato radiofonico vale 4,1 miliardi di dollari, derivante per la maggior parte da finanziamento pubblico (i cittadini tedeschi, infatti, pagano una tassa di ben 17,50 euro al mese per la radio, indipendentemente dal fatto che la utilizzino o meno). Per il 2023 l’Outlook prevede un tasso di crescita annuale dell’1,45%; la raccolta pubblicitaria (che ora vale 931 milioni di dollari), invece, salirà a oltre un miliardo di dollari, con una crescita dell’1,86% annuo.
Il terzo posto della classifica se la aggiudica, poi, la Cina, dove il mezzo radio conta su 2,4 miliardi di dollari, derivanti esclusivamente dalla pubblicità. Gli ascolti radio sono così ripartiti: circa il 20% proviene da device mobili e web radio, il 60% da autoradio e meno del 30% dai ricevitori tradizionali.
Sempre in classifica, infine, seguono anche la Francia (1,6 miliardi, ripartiti tra pubblicità e risorse pubbliche), il Regno Unito (1,5 miliardi, di cui 639 milioni solo da finanziamento pubblico) e, al settimo posto, la Spagna (559 milioni, derivanti esclusivamente dalla pubblicità). Secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, in base al rapporto di PwC “molti grandi network nazionali spagnoli sarebbero in crisi di ascolto sul target giovane poiché trasmettono poca musica di genere reggaeton che invece impazza sulle piattaforme in streaming tipo YouTube o Spotify”. (G.S. per NL)