Le scelte digitali di Roberto Sergio adottate da tempo hanno premiato l’ascolto Rai Radio. Nonostante tutto, il 2020 è stato estremamente incoraggiante.
Tiene lo share complessivo, la visual radio fa il pieno di ascolti, le specializzate continuano a conquistare pubblico.
Rai Radio fa segnare nel 2020 ottimi risultati in termini di ascolti
Il dato sullo share, dai dati Ter riservati in possesso degli editori, fa segnare una promettente tenuta di quella Rai nonostante una contrazione generale della platea radiofonica italiana. Dovuta ovviamente al lockdown che ha penalizzato l’ascolto in mobilità, che rappresenta(va) l’80% dell’audience radiofonica.
10,4% di share RAI a fronte di una contrazione generale dell’ascolto del 2,5%
Rai Radio mantiene una quota di mercato pari al 10,4% di share a fronte di una contrazione dell’ascolto del -2,5%. Radio1 guida il gruppo con il 4,3% di share nel giorno medio; seguono Radio2 con il 3,3%, Radio3 con il 2% e Isoradio con lo 0,8% (per quest’ultimo canale si registra anche un generalizzato incremento degli ascoltatori nel giorno medio).
Meno male che c’è la VR…
Altro dato confortante è quello della visual radio IP di Rai Radio 2, che fa segnare crescite costanti di telespettatori e oltre 50mila ore di visione a settimana. Un numero importante che inserisce di diritto il canale radio nelle prime posizioni fra i canali Rai più visti online. Altissimo il tempo di permanenza: quasi 40 minuti in media per ogni sessione di visione.
…. e l’IP
Infine, i dati di accesso ai portali Rai e ai vari aggregatori digitali, nonché le interazioni sui social, riportano numeri interessanti anche per i canali specializzati. Un dato per tutti, esemplificativo: Rai Radio Tutta Italiana guida il gruppo delle specializzate Rai su TuneIn con oltre 67mila utenti che hanno inserito la stazione fra i propri preferiti.
Scelte digitali premianti
“Un anno faticoso ma che ci dà moltissimi stimoli per il futuro – dichiara Roberto Sergio, Direttore Rai Radio -. Le generaliste tengono nonostante il calo di tutto il settore, la visual radio fa ascolti che non avremmo neanche sperato, le digitali continuano a crescere ciascuna nel proprio settore. Insomma, pur senza dati organici, i segnali che arrivano dal 2020 ci spingono a credere ancora di più nella scelta strategica all digital fatta pochi anni fa e a guardare con grande ottimismo a un 2021 che sarà ricco di nuove attività e sorprese per gli ascoltatori”. (E.G. per NL)