Salvo sorprese dell’ultimo minuto, a sostituire l’attuale timoniere dell’informazione radiofonica dell’emittente di Stato sarà il direttore di Radio Due.
Il 13 marzo la radiofonia pubblica avrà un nuovo direttore: Flavio Mucciante dovrebbe infatti prendere il posto di Antonio Preziosi, da tempo nel mirino del direttore generale dell’azienda di viale Mazzini, Luigi Gubitosi. Gli addetti ai lavori collocano la fatale, e finale, caduta di Preziosi a metà dicembre dello scorso anno, quando il direttore di Radio Uno e del Gr Radio dedicò un’intervista di ben sette minuti a Silvio Berlusconi. Una carineria che non gli è mai stata perdonata dal vertice dell’azienda, che già allora voleva sostituirlo. Flavio Mucciante, fedelissimo di Pier Ferdinando Casini, cresciuto all’ombra del Vaticano, non è uno di quei nomi di prima fila della tivù pubblica, ma vanta un percorso di tutto rispetto, avendo iniziato l’attività professionale nella redazione romana del quotidiano l’Avvenire (il giornale dei vescovi italiani) occupandosi dei fenomeni emergenti a sfondo sociale e religioso. Un “catechismo” di altissimo livello, tanto raffinato quanto utile nel tessere i rapporti con la politica. Nel 1987 Mucciante approda alla Radio Vaticana, dove si specializza in informazione religiosa e politica estera. In quegli anni segue l’attività del Pontificato di Giovanni Paolo II, un’esperienza che gli permette di cementare i rapporti con le gerarchie vaticane che lo hanno saputo ricompensare al momento giusto. Nel 1991 Mucciante è sbarcato nell’emittente di stato, prima come redattore e poi in qualità di capo servizio e vice caporedattore al Gr Due. Dal 1997 al 2002 ha maturato anche l’esperienza con il video, lavorando al Tg2, occupandosi della cronaca. Nel 2002 è arrivata la nomina a direttore di Radio Due. In precedenza Mucciante era stato anche vice direttore di Radio Uno, struttura nella quale aveva ricoperto numerosi incarichi operativi occupandosi in particolare di palinsesto, organizzazione, grandi eventi e informazione politica. Al giornalista di area cattolica adesso spetta il duro compito di ridare vigore al Gr Radio e di rilanciare la rete ammiraglia della radiofonia, in caduta libera negli ascolti: un compito che il buon Flavio, potrebbe riuscire anche a centrare. A dire il vero, a Radio Due qualche risultato era arrivato (anche se siamo lontani anni luce da un recupero dell’audience perduta nell’ultimo decennio), grazie anche al coinvolgimento di grandi nomi tornati nell’etere e alla capacità di non dare troppo nell’occhio. Insomma, l’uomo adatto per la Rai di Gubitosi, che lo ha preferito a Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa, oltre che ex direttore del Tg1, che era apparso come prima opzione (su Sorgi pendeva però la trascorsa esperienza in Rai, al termine della quale, in cambio di una consistente buonuscita, si impegnava a non rientrare più nell’azienda di Viale Mazzini). Quella del futuro direttore di Radio Rai Uno e del Giornale Radio Rai sembra essere una carriera silenziosa ma efficace: sempre nell’ombra, ma nel posto giusto al momento giusto, nella consapevolezza di dover coniugare le ragioni del partito Rai con quelle del Vaticano. Vedremo se l’uomo di Gubitosi sarà in grado di risollevare gli ascolti delle reti radio della RAI, ormai relegata a metà classifica con la prima rete e in coda con Radiodue e Radiotre. (V.R. per NL)