Piersilvio Berlusconi, vicepresidente e a.d. di Mediaset, spiega le ragioni alla base della decisione di formalizzare una proposta di acquisto, per 37 mln di euro, dell’80% delle quote del capitale di Monradio, la società controllata da Mondadori (controllata da Fininvest, che partecipa la stessa Mediaset) che edita R 101 ed asset annessi (GBR ex relay di VOA).
L’offerta del Biscione ha superato quella di RTL 102,5, che aveva proposto, pare per la stessa cifra (anche se alcune voci indicano una somma di 36 mln di euro), l’acquisizione del 100% delle quote di Monradio, che a sua volta aveva acquisito Radio 101 dalla custodia del Tribunale di Milano una decina di anni fa per 40 mln di euro, salvo poi investirne molti ma molti di più per rafforzarne diffusione e ascolti. “Ci sembrava sbagliato – ha dichiarato Piersilvio Berlusconi – arretrare in un settore, quello radiofonico, che per noi, per questioni pubblicitarie, ha un bel futuro. Quella fatta per R 101 è un’offerta vera, di mercato, con un valore più alto dell’altra arrivata sul tavolo di Mondadori”. Quanto al fatto che, evidentemente, la potenza di fuoco di Mediaset – o meglio di Publitalia – sarebbe ben scarsa con la sola R 101 in pancia, Berlusconi ribatte: “Non escludiamo di avere ulteriori sviluppi nel mercato radiofonico. Il nostro sistema crossmediale deve fare passi avanti, non indietro”. Il riferimento, evidentemente, non è certo solo alle emittenti attualmente in concessione a Mediamond: le nazionali Radio Italia e Kiss Kiss e le superstation Norba e Subasio. Berlusconi J.r sa infatti molto bene che i contratti di concessione vanno e vengono e far crescere economicamente emittenti non di proprietà non è mai un business a lungo termine, sicché alla precisazione se ci sono in programma “acquisizioni”, risponde: “Negli ultimi anni si sono fatte un sacco di chiacchiere: ci sono tre, quattro player radiofonici in mano a imprenditori italiani, ma alla fin fine non è successo nulla”. Come scrivevamo su queste pagine, è possibile che un’eventuale implementazione della presenza di Mediaset nel settore radiofonico, limiti dell’Antitrust a parte, passi prima da un tentativo di acquisire la proprietà delle emittenti nazionali ad essa più vicine, per passare, in caso di declinazione dell’offerta, a soggetti più distanti (magari di formale natura commerciale, anche se con core business non pubblicitario), considerati anche i vantaggi sinergici non solo esistenti per il lato artistico e mediatico (derivanti dalle reti tv del Biscione), ma anche per quello tecnico (EI Towers con ogni probabilità curerà il service tecnico di R 101). Comunque vada, la decisione di Mediaset di entrare direttamente in campo nel settore radiofonico appare destinata ad alterare i delicati equilibri di mercato, considerato che molto difficilmente le emittenti in portafoglio a Mediamond accetteranno di proseguire un rapporto di collaborazione senza solide garanzie di gettito e di continuità, tenuto conto che tutte avranno certamente valutato l’opportunità di smarcarsi da una situazione delicata – qual è l’affidamento delle proprie entrate a terzi – attraverso la realizzazione di strutture captive (scelta peraltro seguita negli anni scorsi da tutti i player tranne, appunto, Radio Italia e Kiss Kiss). L’altra variabile è costituita dalle mosse di Lorenzo Suraci, che ha chiaramente fatto intendere che il progetto RTL Italian Style (alla base della volontà di acquisizione di R 101 ed in presumibile diretta competizione con Radio Italia di Mario Volanti, attuale partner editoriale di Mondadori) proseguirà. La sua cavalleresca dichiarazione sul punto, sembra proprio anticipare un confronto: “Auguro loro ogni fortuna. E che vinca il migliore”. (M.L. per NL)