Troppo rumore di fondo in una fase politica delicatissima. Il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, dopo l’ennesimo scoop di sabato scorso di NL, cui sono seguite ferme prese di posizione dei principali gruppi radiofonici italiani in un crescendo di opposizione verso l’ipotesi di uno spostamento della pubblicazione del Piano DAB (prevista per il 27/07) e, soprattutto, dello spegnimento di 1200 impianti FM nell’area adriatica, incompatibili con quelli croati e soloveni, ha voluto il dossier completo sul suo tavolo.
Modus operandi discutibile
Ai radiofonici, come da loro denunciato attraverso NL, non è piaciuto il modus operandi ministeriale: una ripetizione di quanto accaduto esattamente dodici mesi fa, sempre a riguardo dello spegnimento di impianti FM interferenti con quelli di stati esteri sull’area adriatica.
Concertazione attraverso tavolo tecnico
Così Giorgetti ha deciso di prendere in mano la situazione e di dettare le linee guida, di cui la prima è: concertazione con le rappresentanze delle emittenti, attraverso un tavolo tecnico sul modello di quello del DTT (si spera con un migliore risultato di quello precedente, del settembre 2021, dopo il primo scoop di NL).
Nessuna riduzione delle potenze di scheda….
Come si procederà non è noto, ma dovrebbe essere archiviata l’ipotesi di una riduzione d’imperio del 50% delle potenze di emissione attraverso una norma che avrebbe potuto essere inserita nel nuovo DL energia.
… ma spegnimenti cooordinati per l’area adriatica, sì
Non accantonata, invece (perché prevista da una norma cogente), la disattivazione degli impianti incompatibili (principalmente) nell’area adriatica con quelli degli stati esteri (soprattutto lungo l’adriatico), anche se l’approccio dovrebbe essere più morbido.
Rottamazione impianti FM
A quanto risulta a NL, il Mise starebbe cominciando a valutare l’ipotesi (lanciata su queste pagine) di aprire alla rottamazione degli impianti FM su base volontaria, così da recuperare risorse radioelettriche da dare in sostituzione a quelli interferenti attraverso un complesso gioco di scacchiera, che di fatto si tradurrebbe in un Piano FM al contrario, cioè partendo dalla situazione di fatto. Non una soluzione ideale dal punto di vista tecnico, ma sicuramente meno destabilizzante.
Calcolo degli indennizzi
Il problema, semmai, sarà recuperare la copertura finanziaria e determinare il valore di ogni impianto sulla base del servizio concretamente svolto (al netto delle interferenze). Probabile che un metro di valutazione possa essere assunto dagli indennizzi del DTT, rimodulato sulla base delle precipue caratteristiche della radiodiffusione sonora.
Piano DAB confermato al 27/07
Il tutto, naturalmente, di concerto con Agcom, che, il 27/07, per parte propria, dovrebbe pubblicare il Piano DAB che in questi giorni si era temuto potesse slittare. Anche in questo caso, non si tratterà di una pianificazione definitiva, ma di un work in progress, comunque su basi sicuramente migliorate rispetto a quanto inizialmente prospettato. E ciò grazie anche alle modifiche introdotte alle frequenze della rete nazionale DTT n. 12, la cui delibera dovrebbe essere pubblicata entro domani (21/07/2022).
Nuova procedura per la rete 12
A riguardo della rete 12, peraltro, sono sempre più diffusi i rumors che vorrebbero che, dopo la mancata assegnazione del relativo diritto d’uso specifico al primo collocato nella procedura competitiva tra i due pretendenti (Retecapri ed Europa 7) e di quello generico (utilizzo del 50% del mux) all’altro, Agcom (cui compete la decisione) possa aprire anche a nuovi operatori di rete. Il nocciolo della questione sarà come non comprimere i diritti acquisiti dei due originari destinatari della capacità trasmissiva in caso di attribuzione del diritto d’uso ad un diverso soggetto. (E.G. per NL)