Personalities radiofoniche shock jocks. Cruciani è “quello di Radio 24″ o “Radio 24, quella di Cruciani”? Marco Mazzoli, con la sua irriverenza, ha cambiato la percezione di Radio 105 da parte del pubblico dell’emittente?
Quanto pesa una personalità radiofonica sul successo di una radio, soprattutto se shock jock?
E, ancora, è strategicamente corretto per una stazione radio puntare su una personality nel lungo termine?
Sintesi
Tecnicamente le personalities radiofoniche, nella più moderna accezione, sono elementi apicali ed identificativi di una stazione radio; veri e propri influencer via etere, emersi al punto da essere disintermediati rispetto al loro vettore.
Una forma di over the top la cui autorevolezza è riconosciuta da un pubblico che non li identifica più con la radio che li ospita e che spesso ha dato loro la fama, ma, viceversa, associa quest’ultima a loro. Secondo alcuni esperti le vere personalities sono disintermediate al punto da poter migrare su un’altra emittente (o addirittura su un’altra piattaforma, non necessariamente via etere) portandosi appresso il proprio pubblico, senza particolari traumi.
Ma è veramente così?
Il resto è contesto
Intanto precisiamo che una personality radiofonica non è un conduttore particolarmente bravo, né un classico anchorman, ma, semmai, una one man band: tutto gira intorno al suo estro ed “il resto è contesto”.
Shock jocks
Dal punto di vista mediatico (il far parlare della radio oltre che parlare alla radio), la creazione o l’adozione di personalities da parte di una radio (ma il discorso si allarga a qualsiasi piattaforma) è una strategia che sicuramente paga, soprattutto se si tratta di shock jocks, cioè conduttori che intrattengono gli ascoltatori cercando di attirare l’attenzione con manierismo, scandalismo, umorismo greve, esagerazione melodrammatica, che può (e sovente vuole) offendere una parte del pubblico che ascolta.
Il tema
Sul tema delle personalities radiofoniche, interessanti contributi sono pervenuti dalla società di consulenza strategica statunitense Smith Geiger Group, nell’ambito di uno studio sul futuro della radiofonia al cospetto dell’era della intelligenza artificiale generativa, basato su un articolato sondaggio tra gli ascoltatori di un particolare formato radiofonico.
Il ruolo delle personalities nell’era della I.A.
Secondo Smith Geiger Group, il principale strumento di bilanciamento, nell’inevitabile ingerenza che l’ecosistema di produzione dei contenuti audio/video/testuali subirà da parte dell’intelligenza artificiale, è determinato dall’impiego proprio delle personalities. Ma ad alcune condizioni.
Influencer disintermediato
Come detto in sintesi d’apertura, le personalities radiofoniche, nella più moderna definizione, sono elementi iconici di una stazione radio, divenuti così dominanti sull’identità della stazione da essere ormai disintermediati rispetto al loro vettore.
Il caso Cruciani
Il caso da manuale, in Italia, è Giuseppe Cruciani, che non è tanto conosciuto come un conduttore di Radio 24, ma come il deus ex machina de La Zanzara (il suo programma), come se quest’ultima fosse un contenuto a sé, indipendente dal suo contenitore.
Cruciani, quello di Radio 24 o Radio 24, quella di Cruciani?
In altri termini, non è Cruciani, quello di Radio 24, ma Radio 24, quella di Cruciani.
Howard Stern
Cruciani, nell’affinare il suo stile da shock jock, potrebbe essersi ispirato (consapevolmente o meno, nella prima fase) ad Howard Stern, primo destinatario, nel 1986, della definizione.
The Howard Stern Show
Cioè il settantenne conduttore radiofonico USA il cui programma, The Howard Stern Show, trasmesso in esclusiva sulla radio satellitare SiriusXM Radio, dal 2006 (data d’esordio anche de La Zanzara, va detto) fa scalpore grazie al suo contenuto sovente sessualmente esplicito ed alle sue interviste senza filtri.
Oltre i limiti. Ma oggi meno
Stern è noto per spingersi costantemente oltre i limiti di quella che è considerata la decenza radiotelevisiva, guadagnandosi sia critiche aspre che una legione di fan devoti, anche se in molti ritengono che nel tempo – anche a causa di vicende personali – abbia molto diluito le sue componenti più rivoluzionarie e dissacranti,
Don Imus
Un altro shock jock americano di rilievo è stato Don Imus, scomparso nel 2019 a 79 anni, conduttore del popolare Imus in the Morning, andato in onda su diverse emittenti, tra cui WNBC e WFAN.
Nappy-headed hos
Imus è stato spesso al centro di polemiche per i suoi commenti controversi, razzisti e sessisti (in una intervista definì la squadra femminile di basket della Rutgers University delle nappy-headed hos), sospeso e licenziato in più occasioni.
Impatto innegabile
Ma il suo impatto sulla radiofonia, storicamente, è innegabile.
Chris Moyles
In Europa, uno degli shock jock più famosi è Chris Moyles ex BBC Radio 1 ed attuale conduttore del The Chris Moyles Show sulla stazione di musica alternativa Radio X, conosciuto per l’umorismo irriverente e le dichiarazioni provocatorie.
Attrattivo
Uscite sopra le righe che hanno spesso attirato l’attenzione dei media e delle autorità di regolamentazione per controversie legate al sessismo (famosa la diatriba con Charlotte Maria Church, cantautrice, attrice e conduttrice televisiva britannica) e all’omofobia.
Adrian Kennedy
Adrian Kennedy è un conduttore radiofonico irlandese del Today Show della rete pubblica RTE1 e freelance su Newstalk, Classic Hits e East Coast FM. Nel 2014, durante una trasmissione, Kennedy aprì un dibattito infuocato sull’immigrazione in Irlanda, permettendo agli ospiti di esprimersi con opinioni estremamente divisive. L’episodio scatenò reazioni contrastanti ed accese un dibattito pubblico sulla libertà di parola in radio.
La stimolo alla revisione di una legge
In un’altra occasione, Kennedy si espresse sulla morte, nel 2012, di sepsi di una dentista di origini indiane residente in Irlanda, Savita Halappanavar, a seguito del rifiuto di abortire per la normativa vigente.
Insensibilità riformante
I suoi commenti, in quell’occasione, furono percepiti come insensibili e provocarono un’ondata di critiche e lamentele, ma diedero anche linfa ad un dibattito che portò alla riforma della legge sull’aborto del 2018.
Marco Mazzoli
In Italia la scena degli shock jocks non è dominata solo da Cruciani: anche Marco Mazzoli con Lo Zoo di 105 su Radio 105 rientra nel cliché, con scenette esagerate, scherzi telefonici – come quello a Santina, un’anziana spinta ad innamorarsi di uno degli speaker de Lo Zoo impersonante un vecchietto – e commenti spesso volgari e provocatori.
Luca Casciani
Tra gli shock jocks locali italiani merita menzione Luca Casciani della romana RTR99 ,finito al centro del primo (controverso) provvedimento per hate speech da parte dell’Agcom nel 2019 per i contenuti della sua seguita trasmissione “Giorno per giorno …cor veleno”.
Stile abrasivo ed oltraggioso
In definitiva gli shock jocks, con uno stile abrasivo e spesso oltraggioso, rappresentano una parte controversa, ma innegabilmente influente, del panorama delle personalities radiofoniche, incarnando un potere dell’intrattenimento in grado di polarizzare il pubblico e creare confronti tanto accesi quanto attrattivi.
Conduttori affogati nel flusso…
Esaminando i casi citati, appare evidente che i conduttori le cui personalità non dominano nel flusso radiofonico normalizzato di una stazione, non sono, evidentemente, radio personalities nella moderna definizione, ma componenti sostanzialmente indistinte di un palinsesto lineare, anche non per questo ininfluenti.
… e sostituibili
Ma, come tali, secondo lo studio SGG, elementi deboli più o meno facilmente sostituibili, nel medio termine, da una sintesi vocale evoluta di IA generativa applicata alla radiofonia.
Le personalities sondate
L’analisi condotta da Smith Geiger Group, relativa alle personalities, ha interessato quelle delle radio country USA, un segmento dove l’estro dei conduttori trova forte espressione. Mostrando come gli ascoltatori, con un ampio margine, abbiano scelto soggetti dotati di forte personalità, contraddistinte dalla presenza, contemporanea, di quattro caratteristiche.
La prima caratteristica delle personalities radio: l’autenticità
La prima qualità che una personalità radiofonica deve avere, secondo Smith Geiger Group, è l’autenticità, anche se non munita di raffinatezza. E sul punto, anche se il target è differente, il pensiero non può che correre proprio allo stile particolare di Giuseppe Cruciani.
Engagement
Il secondo elemento è la capacità di coinvolgimento del pubblico sulle stories trattate con competenze singolari nella prosa e nel tono, in particolare nell’abilità di porre in rilievo accorgimenti stilistici, che ne sottolineano l’unicità e che, allo stato, sono gli elementi più difficilmente replicabili da una IA generativa.
Everyman
La terza caratteristica, apprezzata dal pubblico raggiunto dall’indagine di Smith Geiger Group, è l’approccio casual everyman, cioè la trasmissione di empatia, altro elemento di difficile replicazione da parte di una IA, che, per sua natura, difficilmente avrà – quantomeno ancora per diverso tempo – la capacità di comprendere o sentire ciò che un’altra persona sta vivendo.
Astrazione
Il quarto ed ultimo punto, che, viceversa, è il più difficile per un essere umano ed il più facile per una IA generativa, è la capacità di astrazione.
Quel che vuole il pubblico
Il pubblico indagato dal sondaggio di Smith Geiger Group ha mostrato di apprezzare “Personalità che non parlano mai dei loro valori o della politica“, cioè che riescono a mostrare un elevato grado di astrazione dagli argomenti trattati, pur riuscendo a creare engagement sui temi esposti.
Cogliere l’essenza dell’uomo comune
Proprio perché il pensiero astratto è “la capacità di cogliere l’essenziale e le caratteristiche comuni”, è evidente la maggiore capacità di un sistema di IA di portare alla mente i diversi aspetti di una situazione, prevedere e pianificare il futuro, pensare in modo simbolico e trarre conclusioni.
La marcia in più
“Ma, al di là della capacità della IA generativa di astrarsi, le personalities radiofoniche hanno una marcia in più: gli influencer di maggior successo sono loro stessi. Perché reali”, ha concluso la società di analisi strategica, evidenziando come “In un mondo che strariperà di contenuti creati dall’intelligenza artificiale, questa è una opportunità per le radio di entrare in contatto con il pubblico”.
Chi porta a chi
Tuttavia, nessun analista è in grado di dire con certezza quanto le personalities shock jocks siano effettivamente disintermediabili dalle piattaforme che li veicolano. E’ piuttosto, il loro, un rapporto sinallagmatico, una relazione simbiotica che spesso sfocia in tensioni tra le parti (non raramente finzioni esse stesse).
Migranti
Scrivevamo in apertura che, secondo alcuni opinionisti, le vere personalities shock jocks sono disintermediate al punto da poter migrare su un’altra emittente (o addirittura su un’altra piattaforma, non necessariamente via etere) portandosi appresso il pubblico senza particolari traumi. Ma non tutti gli esperti sono d’accordo: ciò potrebbe essere vero in caso di vettori omogenei (due radio abbastanza simili per formato), ma potrebbe non esserlo tra contenitori eterogenei (stazioni molto distanti come layout editoriale).
Mazzoli su Radio 24 e Cruciani su m2o
Siamo certi, infatti, che un Marco Mazzoli troverebbe l’humus adatto a Radio 24 o Giuseppe Cruciani su m2o? Probabilmente no, a dimostrare che la disintermediazione degli shock jocks non è assoluta. Tanto che i casi di successione in Italia sono stati fin qui molto rari.
Shock jocking da studiare
Quel che è certo è che con la progressiva diffusione dello shock jocking siamo davanti ad un nuovo modo di far radio e comunicazione in generale. Che sarà oggetto di lunga analisi. (M.L. per NL)