Ottobre 2020: investimenti pubblicitari radiofonici a -7,2%. Lo rende noto l’Osservatorio Fcp Assoradio.
Ciò nonostante, la Federazione delle concessionarie di pubblicità registra un tred lievemente positivo, nel senso che diminuisce… la diminuzione. E non aiuterà la beffa sul credito d’imposta.
-27,3% sul cumulato annuale
Il progressivo dei primi dieci mesi del 2020 della raccolta pubblicitaria radiofonica resta pesantissimo -27,3%.
Eppure nel periodo estivo (luglio-agosto) l’entità degli investimenti pubblicitari radiofonici si era allineata a quelli storici. Anzi, li aveva pure superati, facendo sperare addirittura per una riduzione sull’annualità vicina al -10% (che sarebbe stato un grande risultato).
Poi però a settembre era stata registrata una nuova contrazione
Ora il mese di ottobre 2020 “segna sicuramente una tendenza alla ripresa degli investimenti i quali, pur registrando un valore negativo, riducono nuovamente l’entità della flessione, facendo ben sperare sul trend dell’ultimo trimestre“, spiega una nota della FCP.
Ottobre 2020: difficile fare previsioni in un contesto mutevole
“Siamo tuttavia in un contesto fortemente mutevole, dove le decisioni ministeriali sulla chiusura delle attività commerciali e sulla mobilità delle persone, possono contribuire a determinare (da un punto di vista sia materiale che psicologico) un clima più o meno favorevole agli investimenti pubblicitari. Le analisi merceologiche evidenziano nel mese di ottobre il buon andamento in secondi di settori quali Distribuzione, Abitazione e TLC”, conclude il comunicato.
Non aiuta la beffa del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari
Peraltro non soccorrerà la sostanziale beffa del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari, di cui abbiamo dato conto ieri.
Le risorse inferiori all’ammontare totale del credito d’imposta richiesto hanno infatti determinato la ripartizione delle stesse tra i richiedenti, in misura proporzionale agli importi richiesti.
Segnatamente con una percentuale pari al 14,8% per gli investimenti sulla stampa, al 6,5% per investimenti sulle radio e televisioni e una percentuale compresa tra il 6,5% e il 14,8% nel caso di investimenti su entrambi i canali. (E.G. per NL)