Come anticipato nei giorni scorsi da questo periodico, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha pubblicato un aggiornamento delle linee guida sulle procedure di selezione per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale ad operatori di rete DAB+.
La genesi
L’adozione della Delibera n. 286/22/CONS dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, adottata in attuazione dell’art. 50 comma 8 del D.Lgs. n. 208/2021, ha approvato il “Piano nazionale provvisorio di assegnazione delle frequenze in banda VHF – III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+ (PNAF-DAB)”, realizzando così il presupposto necessario perché il Ministero possa procedere al rilascio dei diritti d’uso sulle reti pianificate da Agcom.
L’aggiornamento
Nel merito, come aveva ipotizzato NL, le variazioni riguardano gli obblighi di copertura, ripristinati con l’impegno a raggiungere determinate quote di popolazione in luogo del territorio (come per i network provider televisivi) e la possibilità per un unico consorzio di concorrere all’attribuzione dei diritti d’uso in ogni area tecnica, ovviamente attraverso raggruppamenti di soci in possesso dei requisiti specifici per bacino o sub-bacino di riferimento (anche qui uniformandosi al comparto tv, dove player nazionali come EI Towers e Rai Way hanno ricevuto l’attribuzione di diritti d’uso in quasi tutte le aree tecniche del territorio nazionale).
La precisazione
In questo senso, pertanto, sembrano essere privilegiati, per una questione di economia di scala, i grandi consorzi rispetto a quelli specificamente creati per ogni area tecnica, anche se la precisazione (introdotta con l’aggiornamento) secondo la quale “resta fermo per l’emittente radiofonica in ambito locale il vincolo stabilito dall’art. 3, comma 1, lett. cc) del D. Lgs. 208 dell’8 novembre 2021“, potrebbe creare qualche problema alle grandi stazioni.
Ambito locale
La disposizione ex art. 3 c. 1 lett. cc) D. Lgs. 208/2021, come noto, definisce «ambito locale radiofonico» “l’esercizio dell’attivita’ di radiodiffusione sonora, con irradiazione del segnale fino a una copertura massima del 50 per cento della popolazione nazionale“.
Superstation
Per i soggetti che operano sulla soglia di tale limite la questione potrebbe costituire una difficoltà, considerato che, mentre in FM è possibile adeguarsi (al tetto di popolazione) regolando la consistenza impiantistica in maniera quasi chirurgica (eliminando per esempio un solo diffusore FM che concorre al superamento), in DAB occorre agire su interi bacini (o sub-bacini) di utenza. Qui per consultare il documento. (M.R. per NL)