Radio. Il progetto in Onde Medie di Radio Diffusione Europea che da Trieste vuole farsi sentire in mezza Italia. Lo spirito è quello di un tempo e ci sono anche i vinili

Diffusione Europea

L’apertura ai privati delle onde medie – che ha consentito il varo di progetti come quello di Radio Diffusione Europea di Trieste – è cosa recente, come noto, e ha fatto seguito anche alla dismissione da parte della Rai di tutta una serie di frequenze OM considerate ornai obsolete e ‘troppo costose’. La vicenda è nota e questo periodico l’ha seguita fino alle più recenti evoluzioni.
In realtà molto dell’entusiasmo che aveva accompagnato la decisione ministeriale di aprire ai privati anche questo campo, riservato come nessun altro all’emittenza pubblica fino a poco tempo fa, sembra già svanito, tenendo anche conto del fatto che riportare il pubblico a tornare ad ascoltare le Onde Medie oggi, quando la Radio sta subendo un’evoluzione così forte e radicale (come questo periodico documenta quasi ogni giorno), sembra un’impresa davvero improba.

Ma c’è chi nelle onde medie ci crede davvero e sposa anzi questa forma di diffusione radiofonica anche per il futuro, per quanto duro appaia il percorso da intraprendere. Un progetto importante che punta sulle OM è stato annunciato, per esempio, dalla società Netlit, una srl a base cooperativa partecipata dalla coop sociale Open Group (che gestisce Radio Città del Capo di Bologna), dalla cooperativa di giornalisti Mandragola Editrice e dalla Media Literacy Foundation Sotto i Venti.
Questa volta però parliamo di un altro progetto nato nel giugno 2018 e che naturalmente ha partecipato regolarmente (con buon esito) alle assegnazioni gestite dal Ministero dello Sviluppo Economico per le Onde Medie. Si tratta di Radio Diffusione Europea (nome non inedito nell’etere, fra l’altro) di Trieste, gestita dall’associazione culturale AM Group, che crede tuttora proprio nella tradizionale Radio sulle Onde Medie.
Diretta da Graziano D’Andrea, che ha un curriculum formidabile in tante Radio locali soprattutto della Venezia Giulia ma anche alla Rai di Trieste e a Radio e Tele Capodistria ed è una voce notissima al pubblico, Radio Diffusione Europea trasmette attualmente soprattutto sui 1584 kHz (frequenza asincrona) ma anche sui ‘gloriosi’ 819 kHz, una frequenza già della Rai che ha avuto una grande importanza anche dal punto di vista storico per una bella fetta d’Italia.

Stando a quanto prospettato da Am Group, comunque, il progetto definitivo sarebbe quello di riservare a Radio Diffusione Europea i 1584, mentre sugli 819 opererebbe invece RDE Classic e ci sarebbe poi una terza frequenza, quella dei 720 kHz, che andrebbe a un’altra emittente collegata, denominata Baby.
Quando tutto sembra andare verso il digitale, ecco un progetto che è una sorta di ritorno al futuro – dicono i responsabili  di AM Group – e che crede ancora nella tradizionale Radio ad Onde Medie. Una Radio che arriva ovunque in modo molto semplice”. E la potenzialità, almeno in teoria, è effettivamente alta, visto che l’emittente può essere ascoltata agevolmente non solo in Friuli-Venezia Giulia e in Veneto ma anche in Emilia-Romagna e sulla fascia adriatica. Ci sono poi, anche grazie alla ben nota ‘propagazione’ serale, le soddisfazioni ‘classiche’ per questo tipo di emittenti: “In questi mesi abbiamo ricevuto rapporti d’ascolto da tutta Europa e parte del mondo, che salutano questo progetto con entusiasmo. Stiamo crescendo di giorno in giorno con un palinsesto di musica e informazione sempre più accattivante che attira ascoltatori di ogni età. Da qualche mese ci siamo registrati come testata giornalistica e contiamo di migliorare ancora”.

La programmazione è completa, nel senso che vanno in onda informazione (soprattutto quella relativa al Nord-Est, con particolare riguardo a Friuli-Venezia Giulia e Veneto), rassegne stampa, sport, programmi di intrattenimento e molta musica, anche con appuntamenti specializzati, incluso uno sguardo al passato, perché qui i vinili, il giradischi e le ‘apparecchiature analogiche’ in generale trovano ancora spazio, eccome, e tutta l’atmosfera vuole assomigliare a quella delle prima Radio ‘libere’, quelle di qualche decennio fa.
Secondo D’Andrea, “andiamo un po’ controcorrente, in effetti, a cominciare dall’idea di trasmettere in Onde Medie. Siamo una Radio ‘non omologata’, perché oggi ci sono troppi ‘progetti radiofonici’ omologati. Oggi si parla tanto di radiovisione e di rapporti della Radio con la Tv, di digitale; noi siamo assolutamente aperti all’innovazione ma vogliamo anche rivalutare la Radio tradizionale, quella che si ascoltava e si può ascoltare anche con una semplice radiolina a batteria, anche quando non c’è la corrente”.

E ancora: “Fra le trasmissioni, vorrei citare in particolare lo spazio del venerdì sera ‘Open Space’ dalle 21 alle 23. È un programma davvero ‘aperto’ e non si sa mai quel che può succedere nei nostri studi: chi vuole viene da noi e chiacchiera in libertà, magari portandosi dietro i suo vinili più cari, anche frusciati”.
Per il futuro non ci sono limiti alle (legittime) ambizioni: “La nostra non è una Radio locale o localizzata né un progetto focalizzato solo su Trieste e il Nord-Est. Diciamo che il nostro sogno è arrivare un giorno ad essere la prima Radio nazionale italiana privata in Onde Medie”. (M.R. per NL)

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