Come abbiamo già accennato in più occasioni, con la pubblicazione delle Linee guida definitive per le procedure di assegnazione dei diritti d’uso DAB+ ai consorzi di emittenti locali, partendo da un articolo di NL del 3 aprile (che aveva sollevato per primo il problema), si è avviato un confronto tecnico-giuridico a riguardo dell’innovativo (ma probabilmente non immotivato, come vedremo di seguito) vincolo di copertura del territorio invece che del previgente raggiungimento di una quota della popolazione.
Effetti del cambiamento
Un problema che impone un approccio completamente differente dal punto di vista progettuale, considerata la necessità di conciliare il raggiungimento della copertura del territorio (in alcuni casi attuabile con grandi impianti) col rispetto di pdv (punti di verifica) molto stringenti (conseguibile, in associazione col vincolo di illuminazione del territorio, spesso solo con numerosi, dispendiosi, impianti minori).
La soluzione
Una soluzione al problema l’ha avanzata oggi al Ministero delle imprese e del made in Italy l’associazione MAVE (Media AudioVisivi Europei), sindacato che associa probabilmente il maggior numero di consorzi DAB esistenti in Italia (ad oggi: Mediadab, Spacedab, Godab, DAB Sicilia, Adria DAB Abruzzo, Adria DAB Marche, Umbria DAB).
Vediamo di cosa si tratta, partendo dalle genesi del problema.
Dalla popolazione al territorio
“Con la pubblicazione delle Linee Guide definitive da parte del Ministero si è riscontrata una variazione relativa al piano tecnico che prevede il raggiungimento della copertura del 70% del territorio anziché della popolazione (paragrafo 29, lettera b). Circostanza che se, prima facie, sembrerebbe trascurabile, in realtà introduce sopravvenute difficoltà ed oneri per i consorzi“, spiega a NL Vincenzo Dolce, presidente MAVE.
Outdoor
“Ora, pur rispettando quanto previsto dal Piano DAB provvisorio (PNAF-DAB) approvato da Agcom, nelle precedenti Linee Guida era stato precisato che la copertura di tipo outdoor avrebbe condotto ad un estremamente meno efficiente sfruttamento dello spettro (Cfr. considerato 33 Delibera 286/22/CONS).
PNAF-DAB
Conseguentemente, il PNAF-DAB è stato elaborato utilizzando i parametri di pianificazione relativi alla ricezione mobile, atteso che l’ascolto dei programmi in digitale, diffusi attraverso la piattaforma, avviene principalmente in mobilità a bordo di autoveicoli.
Perché la variazione dell’obbligo copertura dalla popolazione al territorio è consapevole
Considerato che i vincoli radioelettrici stabiliti dal PNAF-DAB sono orientati alla protezione del territorio e sono indipendenti dalla distribuzione della popolazione, le Linee Guida hanno posto in evidenza che la copertura del territorio costituisce un elemento rilevante e per tale motivo siamo portati a pensare che la variazione non sia frutto di un errore, ma di una valutazione consapevole.
Valori minimi ricezione mobile
Andando nel dettaglio, nel documento di pianificazione inserito nell’allegato 2 della delibera 286/2022 (PNAF-DAB), nella tabella 1 è descritto che il piano è stato realizzato con un campo mediano minimo di 42,84 dbµV/m calcolato su ricezione mobile a 1,5 mt.
Coverage probability “good” e “acceptable”
La qualità di ricezione, nel caso della ricezione mobile in DAB+ è stata valutata in termini di coverage probability, fissandola ad un valore intermedio tra i livelli “good” e “acceptable” che corrispondono a una coverage probability non inferiore, rispettivamente, al 99% e al 90% .
PDV
Tuttavia, dato che i metodi di previsione della propagazione riferiti a GE06, di solito forniscono valori di campo a 10 mt., i PDV sono stati calcolati con tale valore applicando il fattore di correzione.
Raccomandazioni
Atteso quanto sopra, per calcolare la copertura del territorio di una rete e conoscere anche la popolazione servita, utilizzando, per segnale utile, le raccomandazioni ITU-R P.1812 (per cammini di propagazione prevalentemente su terra) e ITU-R P.1546 (per cammini di propagazione prevalentemente su mare) con time probability 50% e location probability 50% ed altezza del ricevitore a 10 metri, il segnale minimo dovrebbe essere 42,84 dbµV/m + il fattore di correzione previsto dalla ITU-R BS.2214-6 (height loss correction factor Lh) che a 200 MHz risulta essere di 12 dB, cioè un valore di 54,84 dbµV/m.
LH
Tuttavia, la stessa raccomandazione BS.2214 (Tab.109) dispone che il fattore di correzione in area urbana sia di 19 dB (circostanza peraltro confermato dal valore impiegato nella delibera, allorché si riferisce ai PDV nazionali nella formula – cfr. pag. 7 documento pianificazione PNAF), dove viene specificato che “Lh è il fattore di correzione per perdita d’altezza dell’antenna in ambiente di ricezione urbano”.
Campi
Quindi al campo minimo deve essere aggiunto il valore di 12 dB in area non abitate e 19 dB in aree abitate risultando nei seguenti valori:
➢ 54,84 dbµV/m in aree non abitate
➢ 61,84 dbµV/m in aree abitate
Valori da considerare per la copertura del territorio
Concludendo con l’ipotesi di soluzione avanzata da MAVE, nel piano tecnico sarebbe pertanto opportuno considerare entrambi i valori, a seconda del clutter, oppure utilizzare solo il valore di 54,84 dbµV/m (poiché, altrimenti, arrivare al 70% di territorio in alcune aree potrebbe essere oneroso anche a livello simulativo)”, conclude il presidente del sindacato MAVE. (M.R. per NL)