Continua il nostro esame sulla condizione del podcast in Italia nell’offerta dei broadcaster. Dopo l’analisi dei superplayer Rai Play Sound e One Podcast (GEDI), terminiamo con la ricognizione delle offerte delle altre reti nazionali. Che – anticipando le conclusioni – fuori da qualche caso, è decisamente desolante.
Il quadro d’analisi
Lentamente il podcast in Italia si sta affermando, guadagnando sempre più terreno nel panorama mediatico, spingendo le emittenti radio ad esplorare una risorsa audio in evoluzione.
Lo stato dell’arte
Anche se il cammino è ancora lungo, vediamo qual è lo stato dell’arte per quanto attiene le principali emittenti italiane, fuori da RAI e GEDI che abbiamo già esaminato in precedenti sessioni e che – allo stato – costituiscono i più affermati esponenti del comparto audio on demand extramusicale tricolore.
Considerazioni preliminari sul podcast in Italia
Prima di addentrarci nei dettagli delle singole emittenti, facciamo una premessa ed esponiamo alcuni dati sulla condizione dei podcast in Italia.
La premessa
Nel nostro primo articolo siamo stati oggettivamente severi nei confronti della piattaforma Rai Play Sound, soprattutto nella misura in cui abbiamo deciso di metterla a confronto con il gigante BBC Sounds.
Il modello ideale
Cioè, a bocce ferme, l’esempio da manuale di come dovrebbe essere una piattaforma OTT (intesa come offerta disintermediata) di un broadcaster radiofonico.
A Cesare quel che è di Cesare
A questo punto del nostro percorso di indagine sul podcast in Italia, va però osservato che la distanza che intercorre tra Rai Play Sound e le offerte audio on demand delle emittenti nazionali italiane (fuori da Radio 24, come vedremo) è ben superiore al gap esistente tra la concessionaria pubblica italiana e quella inglese.
Competitor…
Ben si comprende, quindi, la volontà dell’a.d. di RAI Roberto Sergio di premere sull’acceleratore di Rai Play Sound per aumentare la distanza (già difficilmente colmabile) con i suoi inseguitori.
…. ancora ai blocchi di partenza
Ammesso che essi possano definirsi tali, considerato che molti sono ancora ai nastri di partenza. E, come vedremo, in qualche caso non hanno ancora ben capito che differenza ci sia tra un catch-up ed un podcast originale.
Crescita esponenziale
Negli ultimi anni, l’ascolto dei podcast in Italia ha segnato una crescita esponenziale, trainato dallo sviluppo dell’audio in generale che vive un incremento di popolarità, con servizi radiofonici digitali che dominano la scena. Si pensi, infatti, che solo i podcast originali hanno 11,9 mln di utenti in Italia nel 2023 = +800.000 vs 2022.
Diversificazione dei contenuti
La varietà dei contenuti podcast italiani è in costante espansione, coprendo una vasta gamma di argomenti, dalla cultura all’economia, dalla fiction all’intrattenimento, passando per la tecnologia e il business.
La domanda
Questa diversificazione riflette la crescente domanda di contenuti su misura per un pubblico sempre più ampio.
Monetizzazione in aumento
Molte emittenti e podcast creator stanno sfruttando opportunità di monetizzazione attraverso sponsorizzazioni e collaborazioni. La pubblicità integrata nei podcast sta infatti diventando sempre più popolare, consentendo agli inserzionisti di raggiungere un pubblico motivato per coinvolgimento.
L’esame precedente
Ciò premesso, come detto in apertura, abbiamo esaminato nel recente passato quattro realtà del podcasting: due italiane, Rai Play Sound e One podcast del gruppo GEDI (Radio Deejay, Radio Capital e m2o) e due straniere, BBC Sounds (inglese) e NRJ (francese), mettendole a confronto.
L’analisi delle altre emittenti nazionali italiane
Il nostro esame prosegue pertanto ora con l’analisi dell’area podcast (ove esistente) sulle piattaforme delle principali emittenti nazionali italiane.
RTL 102.5
Partiamo dalla prima radio italiana, RTL 102.5.
Notiamo subito che, nonostante sia la radio più ascoltata in Italia ed una delle più propense all’innovazione, nella sua piattaforma OTT (una delle poche qualificabile come tale tra quelle dei broadcaster radiofonici italiani) RTL 102.5 play (che integra anche le stazioni nazionali Radio Freccia e Radio Zeta) manchi ancora una sezione dedicata ai podcast.
Completamento
Questa potrebbe essere un’area di sviluppo per la radio di Lorenzo Suraci nel futuro, soprattutto considerando il successo potenziale di podcast originali che potrebbero completare l’esistente 0fferta on demand sotto forma di catch-up.
Kiss Kiss
L’emittente napoletana appare deficitaria quanto a podcast nativi originali. In un momento in cui l’originalità e la diversificazione dei contenuti sono essenziali per catturare l’attenzione degli ascoltatori, quello della famiglia Niespolo costituisce un biglietto da visita sbiadito.
Il caso singolare di UnitedMusic
La seconda piattaforma OTT analizzata è United Music, il brand bouquet di Mediaset, che si distingue per la sua ampia offerta musicale, abbracciando diversi generi e categorie tematiche. Tra le selezioni disponibili troviamo pop hits, hits Italia, rock, dance hits, R&B hits, accanto alle radio del gruppo.
L’OTT Audio del Biscione…
La piattaforma non si limita solo alla musica, offrendo anche compilation legate a varie tematiche come cinema, viaggi, ufficio e relax. Inoltre, l’OTT integra servizi informativi di rilievo, quali TG5, TG COM24 e Sport Mediaset, offrendo agli utenti un’esperienza multimediale completa.
… senza podcast
Peccato per l’assenza dei podcast che avrebbe arricchito la piattaforma che quindi si limita alla configurazione, appunto, di brand bouquet, rimanendo un passo indietro rispetto a Rai Play Sound.
RMC
Nell’ambito della galassia radiofonica di Mediaset, appare quindi apprezzabile lo sforzo di introdurre un podcast originale sulla piattaforma OTT di RMC, God Save the King, che dimostra quantomeno la consapevolezza dell’importanza del podcasting. Sarebbe interessante vedere se questa timida iniziativa si tradurrà in ulteriori produzioni originali nel futuro.
R101
Anche in questo caso, la presenza di un podcast originale come C’era una volta, palesa un passo nella giusta direzione. Tuttavia, il fatto che la serie sia terminata solleva qualche dubbio sulla continuità e sull’impegno a lungo termine nel campo dei podcast originali da parte di Mediaset.
Radio Subasio
Il podcast 3 per te di Subasio è un bell’esempio di innovazione, offrendo un formato breve e coinvolgente. Si tratta di iniziative di engagement che potrebbero essere la chiave per attirare un pubblico più vasto in capo ad un’emittente Mediaset nazionale di fatto, anche se locale come entità giuridica.
Virgin Radio
L’apprezzamento per il lavoro su podcast dedicati come Bruce Springsteen in Italy e Long Playing Stories dimostra un impegno serio da parte dell’emittente rock della galassia Mediaset verso la produzione di contenuti di qualità.
Rock
L’auspicio è che ci siano nuove produzioni in arrivo per soddisfare la crescente domanda anche dagli appassionati del genere rock.
Radio Italia
La mancanza di una sezione dedicata ai podcast sulla home page è, di per sé, una grave lacuna per una stazione che ha presidiato tra le prime la multicanalità. La speranza è che Radio Italia rimedi velocemente a questa carenza d’offerta che ne appanna fortemente l’immagine quanto a modernità.
RDS
RDS sembra adottare un approccio cauto verso i podcast, con una sezione meno evidente nell’app e sul sito web. La suddivisione della sezione podcast è poco chiara sull’app, che offre solo alcune repliche (quindi formule catch-up) etichettate come podcast audio e produzioni originali simili alla radio tradizionale.
Non il massimo
Nell’offerta di RDS ci sono branded podcast, ma il player dedicato ha limitazioni nella navigazione tra gli episodi. Fortunatamente, i podcast sono disponibili anche su Spotify. Non proprio il massimo per un gruppo che ha tanto esaltato la multipiattaforma e la multicanalità…
Radio 105
L’ultima stazione Radiomediaset analizzata, che è però la principale del gruppo, presenta una situazione simile a RDS per quanto riguarda l’accessibilità ai podcast. Trovarli non è immediato e l’offerta sembra limitata a soluzioni catch-up, ad una rubrica e ad un singolo podcast chiamato God Save The Queen.
Cross-podcasting
Quest’ultimo, composto da sei episodi dedicati a Re Carlo di Inghilterra, è disponibile anche su Radio Montecarlo e Virgin Radio. Sorprende l’assenza di descrizioni che possano contestualizzare la scelta di produrre un podcast di questo genere, in netto contrasto con l’offerta tipica dell’emittente.
Radio 24
Radio 24, al contrario delle altre emittenti, ha dimostrato di credere fermamente nel potenziale dei podcast. La fiducia traspare nella disposizione centrale della sezione podcast nel menù della sua app.
Top production
L’offerta si articola in cinque categorie: i programmi di Radio 24 (catch-up), i podcast originali, i branded podcast e le serie video. I podcast originali, in particolare, sono numerosi e si distinguono per qualità e cura nella produzione. Anche i branded podcast presenti sono notevoli e di elevata fattura.
Conclusioni
In conclusione, l’analisi evidenzia il progresso e le sfide che alcune emittenti radiofoniche italiane stanno affrontando nel campo dei podcast. Tuttavia, mentre talune stanno sperimentando attraverso produzioni originali (come Radio 24), altre appaiono completamente ferme e in diversi casi sembra non essere ancora chiara la natura distintiva dei podcast, che vengono assimilati al catch up dei singoli programmi radio.
(Scarsa) Consapevolezza
Auspichiamo che l’analisi costituisca uno sprone ad investire seriamente nell’offerta on-demand, che può rappresentare una svolta significativa per il futuro delle emittenti radiofoniche in Italia, al pari di quanto (come dimostrato coi precedenti articoli) accade in Francia e, soprattutto, in Gran Bretagna.
Prospettive
Sarà interessante ora osservare come le emittenti analizzate evolveranno (ammesso che lo facciano, beninteso) la loro offerta nel prossimo futuro, in risposta alle esigenze e alle aspettative del crescente pubblico di ascoltatori di podcast. (E.G. per NL)