Radio. PNAF DAB. Natucci (Dab Italia): ottimo lavoro, ma pronti a reagire contro trappole burocratiche. Mise potrà aumentare numero operatori

burocratiche

Natucci (DAB Italia): La Radio come sempre arriva ultima, ma mai troppo tardi. Ora si apre la fase di attuazione: non accetteremo tentativi dilatori di nessun tipo e da nessuna parte possano provenire. Il Mise ha ancora tempo per migliorare il nostro patrimonio di frequenze VHF da destinare al DAB. Dopo la concessione ognuno dovrà, con serietà e professionalità, costruire le proprie reti nel pieno rispetto delle norme contenute nel Piano. Il Piano DAB deve sfuggire alle trappole burocratiche: se dovessimo renderci conto che la road map si sta inceppando, ci rivolgeremo al Governo nella sua interezza e al Parlamento. Comunque il Mise ha ancora tempo per migliorare il nostro patrimonio di frequenze VHF da destinare al DAB, speriamo presto di poter ampliare il numero degli operatori di rete.

L’opinione di DAB Italia

Prosegue la pubblicazione dei commenti e delle valutazioni al Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze per il DAB da parte dei principali player del mondo radiofonico italiano. Dopo gli interventi di Vincenzo Dolce, presidente di MAVE (Media Audiovisivi Europei), di Marco Cavestro, consulente tecnico indipendente e di Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5, oggi è la volta di DAB Italia e del suo responsabile Sergio Natucci, con cui avevamo parlato della questione anche in occasione di un’intervista a luglio 2022. Che mette in guardia: non accetteremo trappole burocratiche.

Ventuno anni di attesa

(Newslinet) – Finalmente abbiamo un piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio DAB…
(Stefano Natucci) – Abbiamo atteso, meglio dire abbiamo lottato per ventuno anni, non un giorno! Oggi con soddisfazione abbiamo ottenuto un riconoscimento concreto. La Radio come sempre arriva ultima, ma mai troppo tardi.

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Pronti a pianificare

Con il piano si stabilizza il sistema, la decisione di Agcom permette di pianificare lo sviluppo delle reti e dei servizi in un quadro normativo finalmente definito che può dare certezza agli investimenti degli operatori. Adesso si apre la fase di attuazione, non accetteremo tentativi dilatori di nessun tipo e da nessuna parte possano provenire!

Insostituibilità della rete…FM

(NL) – Però è un piano provvisorio…
(S.N.) – Grazie alla correttezza e trasparenza dell’Autorità abbiamo un Piano, è stato definito “provvisorio” ma completo, attuabile e sostenibile. Una definizione che fa chiarezza anche sulla insostituibilità della rete FM e sulle procedure che la riguardano. Non ci saranno, non ci possono essere né tagliole né fughe in avanti.

Stallo adriatico

Tornando alla domanda: si può sempre fare di meglio, di solito chi lo dice non riesce con realismo ad apprezzare l’importanza del passo avanti. Certo, è indubbio, se il Mise avesse concluso positivamente l’accordo adriatico … ma dopo quasi tre anni e l’evidente attuale stallo, questa è ed era l’unica strada per il digitale radiofonico. Con la conclusione del refarming ogni ritardo sarebbe stato a dir poco inaccettabile. Se si vuole la luna per poi chiedere anche le stelle, allora tutto cambia.


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Spazio per evoluzioni

Comunque il Mise ha ancora tempo per migliorare il nostro patrimonio di frequenze VHF da destinare al DAB, speriamo presto di poter ampliare il numero degli operatori di rete. Credo che con determinazione dobbiamo affrontare e risolvere ogni criticità. Indietro certo non si torna.

650 mila dossier

(NL) –  Ora si tratta di attuare quanto pianificato da Agcom. Non sarà facile…
(S.N.) – Se non vado errato si tratta di esaminare circa 650 mila dati. La delibera è stata pubblicata il 4 agosto, occorre tempo per lavorarci, per capire bene quale impatto abbiano sulle nostre strutture di rete.

Ginevra 06

Il Piano Agcom, occorre ricordarlo, è stato realizzato in base a Ginevra 06 con le risorse destinate all’Italia. Sono certo che ci sarà la massima collaborazione sia con la FUB sia con il Mise.

Dal pianificare al fare

(NL) – Il Mise dovrà pubblicare i bandi di assegnazione dei diritti d’uso. Da una nostra prima analisi difficilmente tutti i consorzi saranno accontentati, quantomeno nelle zone critiche.
(S.N.) – Voglio essere ottimista. Immagino procedure rapide da parte dei richiedenti e del ministero. Gli operatori locali credo che saranno pronti, mi riferisco in particolare a quelli già correttamente autorizzati secondo le norme della delibera Agcom 664/09/CONS. Non vedo ostacoli per le procedure di concessione dei diritti d’uso per i nazionali da oltre un decennio titolari dei diritti. Successivamente ognuno dovrà con serietà e professionalità costruire le proprie reti nel pieno rispetto delle norme contenute nel Piano.

Nessuno switch-off FM

(NL) – D’accordo, ma se ci fosse qualcuno che resta senza diritti d’uso?
(S.N.) – Intanto vediamo se si verificherà questa previsione, in quale zona e l’eventuale l’entità del fenomeno. In seconda battuta è opportuno ricordare che, diversamente dal settore televisivo, non c’è alcuna previsione di switch-off, le reti FM restano intatte nella loro efficienza di servizio. Noi dobbiamo sostenere il Mise per la positiva conclusione del “Tavolo adriatico”.

Sfuggire alle trappole burocratiche

(NL) – Tempi di conclusione della procedura? Taluni osservatori ipotizzano quelli del refarming tv, viste le tante tappe burocratiche…
(S.N.) –  I gufi sono sempre in agguato, soprattutto di notte…  Il Piano DAB deve sfuggire alle trappole burocratiche. Se dovessimo renderci conto che la road map si sta inceppando, ci rivolgeremo al Governo nella sua interezza e al Parlamento. Mi pare di aver riscontrato molta attenzione per il settore radio e per l’evoluzione del sistema verso il DAB. Di giorno, alla luce del sole, i gufi non fanno mai danni! (M.H.B. per NL)

foto antenne di Floriano Fornasiero

 

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