Radio. PNAF DAB+, Agcom pronta a pubblicarlo. Ma si comincia a parlare di incomprensibili slittamenti. CRTV: intervento non più procrastibile

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Agcom, come ha anticipato NL, ha concluso velocemente il suo compito ed il PNAF per la radio digitale sarebbe già pronto per la pubblicazione. Un click e via, insomma. Ma allora perché in queste ore si parla di slittamenti?
Certamente il PNAF per la stabilizzazione della radio digitale è solo un elemento di una articolata procedura ad ampio raggio per l’innovazione del settore, che passa anche da ciò che nuovo non è, come la modulazione di frequenza. E forse alcune resistenze deriverebbero proprio da queste interazioni.

PNAF DAB+ non più procrastinabile

La pianificazione delle frequenze del DAB+, non più procrastinabile, pone con urgenza il tema politico di una visione strategica dello sviluppo del settore radiofonico”, spiega in una lettera inviata al Ministro del MISE Giorgetti e alla sottosegretaria Ascani Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv in un momento in cui si stanno rincorrendo voci a riguardo di uno slittamento della pubblicazione del PNAF DAB+ finché non sia definita la più ampia questione adriatica.

Tavolo di confronto con operatori

D’altra parte, la stessa nota di CRTV è accompagnata da una relazione di dettaglio sulle criticità e le istanze del settore e, soprattutto, con essa si chiede la costituzione presso il MISE di un Tavolo di confronto e di lavoro costruttivo, analogamente a quanto fatto con il refarming della Banda 700 MHz.

Passaggi non siano inciampi

Gli operatori richiedono certezze, al fine di poter garantire e consolidare le attività di programmazione e innovazione indispensabili, e perché ci sono passaggi amministrativi e regolamentari che rendono urgente un punto sulla visione strategica per la radiofonia italiana“, sottolinea CRTV.

Agcom ha fatto quello che doveva fare per il PNAF DAB+

“Per quanto riguarda la pianificazione delle frequenze digitali, come noto, nelle ultime settimane l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha posto in consultazione il Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze in banda III VHF per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB“, spiega l’ente esponenziale.

Ma oltre al PNAF DAB+ ci sono anche le questioni FM

Tuttavia, oltre alle criticità per le intese internazionali sulle risorse frequenziali dell’Area Adriatica, che sussistono, si pongono questioni relative alla operatività e all’attivazione degli impianti nonché alle prospettive e l’evoluzione dell’assetto frequenziale dell’FM.

No a soluzioni interferenziali col macete

Eventuali azioni di razionalizzazione finalizzate a eliminare o minimizzare le situazioni interferenziali devono avvenire previa verifica di tali situazioni in contraddittorio tra le parti interessate”, indica il documento associativo.

Switch-off FM/DAB

Riguardo all’eventuale avvio dello switch off FM/DAB, oggi esso rappresenterebbe la totale svalutazione degli asset delle aziende radiofoniche e rischierebbe di compromettere in maniera significativa l’unico driver di ricavi per le aziende del settore ovvero la pubblicità, già penalizzata dalla concorrenza degli OTT e dalla situazione economica generale.

Symulcasting

Secondo CRTV, “le trasmissioni radiofoniche digitali dovranno quindi affiancare quelle analogiche ma non sostituirle. L’eventuale revisione da parte dell’Agcom del PNAF analogico dovrà avvenire solo dopo il pieno sviluppo del mercato radiofonico digitale Dab+ , ivi inclusa la rilevazione degli ascolti e l’adeguata diffusione dei ricevitori”.

Assetto frequenziale e transizione gestita al DAB, ma anche revisione di norme inadeguate che penalizzano il settore

“L’industria radiofonica richiede interventi migliorativi sulla disciplina del diritto d’autore e dei diritti connessi, nonché verifica su comportamenti elusivi di norme che generano incertezza del mercato, concorrenza sleale e svalutazione degli asset delle imprese del settore.

Servizio radiofonico

Le radio forniscono un vero e proprio servizio pubblico e sono garanzia di affidabilità, libertà, pluralismo, ma necessitano di un progetto di sviluppo industriale e regolamentare ad ampio raggio, sostenibile e condiviso”, conclude CRTV. (E.G. per NL)

foto antenne di Floriano Fornasiero

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