Radio. Piattaforme audio a confronto: BBC Sounds vs RaiPlay Sound. Punti forti e deboli dell’offerta pubblica italiana davanti al colosso UK

BBC Sounds RAIPlay Sound

BBC Sounds vs RaiPlay Sound: c’è gara? Abbiamo sottoposto ad analisi due tra le principali piattaforme audio europee di derivazione broadcast, con risultati che devono far riflettere sull’importanza della questione.
Come abbiamo più volte scritto, la valorizzazione degli asset materiali della radiofonia (impianti di diffusione FM) lascerà progressivamente il posto (anzi, lo ha già fatto in parte) a quello delle piattaforme proprietarie OTT, cioè non intermediate, quindi app e sito.
Tuttavia, per una radio, oggi, disporre di una app e sito non significa certamente limitare l’offerta allo streaming lineare, ma rendere disponibili contenuti on demand, in catch-up (riproposizione di contenuti già trasmessi in live streaming), podcast (contenuti nativi digitali, quindi mai trasmessi prima in lineare e, soprattutto, studiati non per un ascolto radiofonico), articoli, approfondimenti, contenuti accessori, ecc.

Il modello ideale

Il riferimento da noi assunto come modello ideale è quello di BBC Sounds, che abbiamo deciso di porre a confronto con una piattaforma italiana per molti versi simile: quella di RaiPlay Sound, che già dal nome tradisce l’ispirazione anglosassone.

L’analista

L’analisi è stata affidata ad un team esperto di contenuti audio on demand, selezionato all’interno di una delle principali compagnie di produzione podcast italiane: Kvox. Nella specie: uno speaker, un copywriter ed un tecnico audio (produzione e confezionamento), che hanno  effettuato uno screening approfondito delle due piattaforme, elaborando per NL un report che ha formato questo articolo.

BBC Sounds

Secondo il team di analisi, la piattaforma BBC Sounds appare perfettamente allineata alle tendenze ed alle strategie più avanzate per l’offerta audio in Europa (in particolare su mercati podcast evoluti come Francia e appunto Gran Bretagna). Allo stato – oggettivamente – l’app di BBC Sounds appare ben poco migliorabile, quantomeno secondo i principi di impiego vigenti di app di questo tipo.

Cura maniacale

La BBC ha, infatti, svolto un ottimo lavoro sia quanto ad usabilità che a contenuti. Il catch-up è curato con meticolosità a partire dalla post produzione del prodotto (adattato all’impiego on demand dall’originaria somministrazione lineare), per dare ad un appuntamento talk radiofonico uno stile molto podcast e meno repurposed content (ricordiamo che la definizione classica di catch-up è il reimpiego di un prodotto nato per un medium su un altro), così come quello dei podcast originali, realizzando prodotti audio studiati appositamente per il mercato on demand.

Offerta aderente alle richieste del mercato

Le categorie proposte da BBC Sounds sono in linea con quello che ci si aspetta da una piattaforma che propone contenuti audio (live streaming, catch-up, podcast, contenuti accessori).

Comedy e drama

Pregevoli appaiono – nello specifico – le categorie comedy e drama, con serie di grande successo che, se non già evolute in fiction tv, probabilmente lo faranno.

Come in Francia

Come accade in Francia, dove qualsiasi produzione audio (catch-up, podcast e fiction podcast) è curata ai massimi livelli, anche BBC Sounds presta cura ad ogni dettaglio, con maniacale attenzione alle durate. E’, infatti, noto che live e on demand hanno durate ideali molto differenti, soprattutto per i contenuti di informazione.

RaiPlay Sound

Concluso a pieni voti l’esame di BBC Sounds, passiamo alla user experience con RaiPlay Sound.
Dopo aver scaricato la app, già dalla prima perlustrazione si ha una buona impressione per stile/grafica e quantità di contenuti audio proposti.

Prima impressione

Interessante il fatto che all’inizio della navigazione ci siano dei podcast suggeriti; questo accade anche con le piattaforme podcast di riferimento come Spotify e Apple podcast, per citare le due più importanti.

Feature utile

Una feature utile, soprattutto per chi approccia alla piattaforma per la prima volta o non è abituale fruitore di questo tipo di servizio: avere una app che consigli o guidi alla ricerca di contenuti di interesse, aiuta molto.

Migliorie

Un appunto allo stile della applicazione è piuttosto riferibile alle sezioni/generi, che si trovano alla fine anziché all’inizio dello scrolling (o dopo i podcast suggeriti). L’app dispone di una funzione tipica “cerca”, dalla quale però si apre il menu con i vari generi/sezioni.

La ricerca

Generalmente, invece, la funzione “cerca, quando per esempio si vuole un film, determina una ricerca su un titolo o autore preferito (cfr. Netflix, Prime e la stessa RaiPlay tv). Sulla piattaforma RaiPlay Sound, la relativa funzione si apre invece con il menu. Sarebbe preferibile distinguere tali tools, prevedendo, ad esempio, una “tendina che specifica i generi, mentre nella funzionecerca la possibilità di effettuare l’operazione per titolo o autore specifico.

L’ordine, prima di tutto

L’app propone, in ordine, podcast consigliati, programmi radio in diretta (impostazione condivisibile), produzioni originali (sarebbe preferibile inserirli tra i consigliati e prima dell’ascolto live di alcuni programmi radio), un elenco imponente di podcast/catch-up, inserendo anche programmi radiofonici di spicco delle tre reti radiofoniche principali e, alla fine, la chiave “esplora per genere”.

Bene, bravo 7+

In generale, alla navigazione/proposizione della app, il voto assegnato dalla nostra recensione, da 1 a 10, è 7.

Attingere dalla tv per l’audio non è bene

Ascoltando i podcast suggeriti e alcuni denominati podcast originali si ha una positiva impressione, anche per la scelta degli argomenti trattati. Tuttavia, la maggior parte di essi risulta catch-up, addirittura di programmi televisivi e di Radio 3.

Non mischiare

Il che, con BBC Sounds non accade, in quanto i comparti tv e radio sono mantenuti ben separati. La piattaforma RAI, invece, pecca sia per la provenienza dei contenuti con riproposizione non adattativa, che per errata classificazione di podcast a contenuti catch-up.

La forma è sostanza

Potrebbe apparire una formalità connotare come podcast contenuti catch-up, ma tradisce una scarsa consapevolezza delle differenti caratteristiche dei prodotti. Il che è inacettabile per la principale piattaforma italiana audio.

Ahi ahi, Barbapapà

Scorrendo le numerosissime proposte, compresi i podcast per bambini, ci siamo imbattuti nei Barbapapà. La curiosità di sentire come avessero pensato di (ri)proporre un cult degli anni 70/80 in versione audio era tanta.
Ma altrettanto è stata la delusione: si trattava di nient’altro che dell’audio delle puntate televisive…

Bocciata

In tutta franchezza, come è possibile pensare che un bimbo di oggi possa immaginare Barbapapà senza vederlo, usando i dialoghi originali dei cartoon dell’epoca, quindi con un linguaggio datato? Peccato…

Altri generi

Molti argomenti risultano interessanti, ma si tratta spesso di catch-up di programmi di Radio 3, con argomenti che sono presi pari pari, con sigla, base lunga e parlato che non arriva mai. In perfetto stile radio anni 70/80.

Audio documentari

Gli audio documentari, proposti con tanto di effettistica e sonorità televisiva, appaiono inadatti ad un uso solo audio. Un documentario, scelto a caso, comincia con “questi occhi sono di…”.

Cinema

Quella del cinema è una sezione interessante, anche sei si tratta di un catch-up di programmi delle tre radio RAI, con nessun podcast originale. Un’occasione persa, allo stato, soprattutto visto il risultato che questi prodotti hanno su BBC Sounds.

Cucina

Nella sezione Cucina sono presenti alcuni catch-up e alcuni podcast originali, ma con una confezione vecchia e stantia, con voci pseudo impostate e sempre con lo stile anni 80 RAI.

Film

La sezione Film e Fiction da ascoltare non crea sufficiente engagement. Avrebbe sicuramente un senso se fossero delle fiction originali, come infatti fa BBC.

Viaggi

Nell’area Viaggi, c’è una serie dedicata ai borghi: ci si aspetterebbe qualcosa di cool, soprattutto perché è proposta come serie in pillole da un minuto. Il risultato però non è del tutto soddisfacente. Il testo risulta scritto in modo elementare e didascalico, come un libro di geografia, con informazioni semplici e piatte. La forza dei podcast in pillole si basa sulla spontaneità, naturalezza e originalità della notizia. In un minuto bisogna conquistare l’ascoltatore.

Conclusione

Tirando le somme, RaiPlay Sound è una piattaforma interessante nel suo insieme con molte (forse troppe) proposte audio, ma pecca di originalità (l’80% di quello che abbiamo ascoltato è catch-up di programmi, anche se alcuni interessanti), con proposte discutibili di audio tratti da video, film e fiction, o proposte con lavori autorali di non eccelsa attrattività.

Scarsa consapevolezza dell’on demand audio

In definitiva, occorrerebbe forse maggiore cura del particolare e maggiore consapevolezza delle potenzialità (ma anche del modello in sé) del podcast, che appaiono ad un livello decisamente inferiore rispetto ai contenuti catch-up.

Proposte

Per far crescere la piattaforma e migliorare il bouquet, da un primo studio ed ascolto, tra radio e podcast, RAI dovrebbe impaginare meglio tutto in maniera strategica e fruibile, fornendo più informazioni nelle pagine di ascolto (scheda della serie, voce, testi, ecc.).

Idee

Sarebbe opportuno produrre e/o ospitare podcast originali concentrandosi su quelle categorie che per interesse potrebbero catturare l’interesse dell’utenza (come crime, sport, indagini, storia della tv e radio italiana).

Laboratorio

Occorrerebbe scegliere i migliori programmi radiofonici di vario genere e migliorare la post produzione e confezione, introducendo le categorie “drama” o “fiction podcast” per offrire un servizio originale che in Italia non esiste ancora e che faccia da laboratorio per future serie tv di produzione RAI.

Teche

Sfruttare le teche RAI realizzando varie serie originali storiche con un grosso lavoro di storytelling come, per esempio: “Tutto il calcio minuto per minuto”,Alto gradimento”,Hit parade” di Lelio Luttazzi, gli sceneggiati radiofonici degli anni 60, e tutto quello che ha fatto la storia di Radio Rai.

Target giovane

Queste e altre idee permetterebbero di avvicinare di più i giovani, grandi fruitori di podcast, appassionandoli con proposte intriganti ed interessanti. La piattaforma RaiPlay Sound offre l’idea di target adulto, poco tendente ai giovani, quando potrebbe facilmente effettuare engagement attraverso argomenti anche datati ma che li incuriosiscano con un linguaggio più moderno. Cosa che infatti accade con BBC Sounds che, non ha caso, cattura anche il target giovanile.

L’esempio in casa

In definitiva, con RaiPlay Sound l’emittente pubblica ha svolto un ottimo lavoro, ma siamo ancora lontani dall’offerta non solo di BBC Sounds, ma della stessa RaiPlay Tv che, rispetto al nostro precedente articolo in cui censuravamo gravi problemi tecnici, sembra averli in gran parte superati. (M.R. per NL)

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