Gli scontri interni alla famiglia De Benedetti tra il capostipite Carlo e i suoi figli (che “Non hanno la passione per fare gli editori”, ha detto) di cui tra i primi abbiamo approfonditamente parlato nei giorni scorsi, stanno seminando sul mercato ipotesi sul futuro del gruppo GEDI.
Il Gruppo editoriale, come noto, controlla i quotidiani L’Espresso, La Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX oltre alle emittenti radio nazionali DeeJay, Capital ed m2o, mentre si disimpegnerà entro fine anno dal DTT cedendo il 30% di Persidera alla cordata F2i-EI Towers.
I conti non tornano
I nomi circolati come possibili successori della famiglia De Benedetti in GEDI sono quelli del fondo Peninsula, di Neil, Kretinsky, Feltrinelli e Vivendi, anche se i conti in rosso dell’area stampa non favoriscono interessi che vanno oltre l’aspetto politico.
Diverso invece il caso del comparto radio di GEDI, zona positiva che troverebbe immediata collocazione sul mercato in caso di spin-off, qualora non si procedesse ad una quotazione in borsa del compendio scisso (altra ipotesi ventilata).
Spin-off radiofonico
Una alternativa potrebbe consistere nell’alienazione diretta dell’area radiofonica, dove, secondo Il Sole 24 Ore, si farebbe inevitabilmente avanti Radiomediaset, anche perché difficilmente altri player radiofonici avrebbero la forza economica per sostenere un’acquisizione così impegnativa.
Ipotesi fantascientifiche
Due le motivazioni che però, a nostro avviso, rendono improbabili tali scenari. Tanto per cominciare, lo spin-off delle radio lascerebbe il gruppo GEDI senza segni positivi nei bilanci, raffreddando gli interessi di eventuali compratori del complesso editoriale.
La seconda ragione, che si riconduce all’ipotesi di un’acquisizione da parte di Mediaset, è di ordine giuridico: difficilmente Antitrust ed Agcom darebbero l’assenso ad un’operazione di concentrazione di tale levatura, posto che già ora il Biscione domina un mercato che a quel punto sarebbe inevitabilmente tutto suo.
La matematica è un’opinione
Ammesso e non concesso che Radiomediaset possa acquisire col placet degli organi di sorveglianza una rete minore, quale Radio Capital o m2o (anche se con la recente acquisizione di RMC già l’Antitrust aveva posto paletti), è però improbabile che GEDI possa cedere l’asset al di fuori dell’intero gruppo.
Tre emittenti radiofoniche insieme strategicamente valgono infatti più della somma delle singole eventuali collocazioni sul mercato.
Scommettiamo sui francesi
Più probabile, anche per questioni connesse ad altre note vicende ed al fatto che i soggetti già hanno operato in società, che il successore ideale sia Vivendi. Acquisendo GEDI, i francesi potrebbero infatti forzare la mano su Mediaset operando su altri piani. Quello radiofonico in particolare. (M.L. per NL)