Al debutto ufficiale, l’8 aprile scorso, secondo la comunicazione ufficiale, erano già 200 le stazioni radio presenti anche in FM e DAB+, 600 le web radio e più di 100.000 i podcast accessibili dall’app di Radioplayer Francia. Ma le cose stanno veramente così?
Il modello unico, ma la strategia diversa
Pur essendo basato sullo stesso modello di Radioplayer Italia (d’altra parte la licenza UK è la stessa), la strategia francese pare completamente diversa.
Non limitativa all’universo esistente via etere, ma aperta a contenuti soprattutto IP (come detto, con un rapporto 200 a 600).
Anche se, da una prima analisi, le radio web pare siano solo le stazioni verticali dei broadcaster francesi. E ciò nonostante fosse stata inizialmente comunicata un’apertura anche ai nativi digitali indipendenti.
100.000 podcast. Forse
Ma la vera differenza consiste nella vasta offerta podcast, che invece in Italia è curiosamente un territorio quasi del tutto inesplorato. Nonostante in tutto il mondo sia segnalata come un mercato emergente, soprattutto dal punto di vista commerciale. Sebbene andrebbe chiarito nella comunicazione ufficiale che in realtà si tratta solo di 100.000 “edizioni” di podcast. Per capirci, ciascuna stazione France Bleu (network di 44 radio pubbliche territoriali di prossimità) mette lo stesso podcast che viene contabilizzato ogni volta come originale…
Aggregatore. E basta
Radioplayer France, come l’omologo italiano, si propone di offrire “un’interfaccia digitale semplice e gratuita che consenta agli utenti di ascoltare tutti i programmi radio e i contenuti audio radiofonici su vari dispositivi digitali, in particolare in mobilità”, fa sapere Confindustria Radio Tv.
Radioplayer Francia 13° aggregatore
“La Francia è il 13 esimo Paese a lanciare l’aggregatore ibrido gestito dagli editori radio, ne avevamo annunciato l’adesione al consorzio insieme a Paesi Bassi e Svezia nel novembre scorso“, continua la nota, che richiama la funzionalità ibrida di cui però non rinveniamo applicabilità, allo stato.
No switch automatico
Anche Radioplayer Francia, infatti, al momento non offre l’inizialmente annunciata funzionalità dello switch-automatico da FM/DAB+ a IP. L’aggregatore, come tutti gli altri, si limita a garantire la fruizione di quanto presente in streaming su decisione specifica dell’utente.
Cioè senza passaggio automatico da e verso altre piattaforme. E ciò in quanto, evidentemente, per adottare una tale funzionalità ne occorre la preinstallazione da parte delle case automobilistiche.
I fondatori di Radioplayer Francia
Radioplayer France è stato lanciato da 6 gruppi radiofonici: Altice Média, Lagardère News, Groupe M6 radio, Les Indés Radios, NRJ Group e Radio France.
L’assenza di Skyrock
Clamorosa, invece, l’assenza di Skyrock, primario player francese. Conosciuto per il suo atteggiamento normalmente “contro”.
Promiscuità nazionale e locale
Come nel caso italiano (e nel progetto iniziale, di matrice BBC), l’aggregatore unisce emittenti pubbliche e private, nazionali e locali. Per queste ultime la geolocalizzazione digitale permette una maggiore visibilità.
Migliaia di programmi on demand
“L’applicazione Radioplayer France, disponibile su iOS e Android, oltre alla diretta delle stazioni radio francesi consente di ascoltare migliaia di programmi su richiesta, di trovare i palinsesti delle stazioni radio, i titoli trasmessi in onda e ha un algoritmo che gestisce le raccomandazioni“, sottolinea entusiasticamente Confindustria Radio Tv.
(Tanta) enfasi, ma (ben) poca promozione dopo il roll out
Forse anche con un po’ troppo entusiasticamente, visto che, come è stato riconosciuto da importanti editori soci di PER su queste pagine, Radioplayer Italia (che pure da tempo ha superato il roll out tecnico) fin qui è stato promosso ben poco dai diretti interessati.
Radioplayer
Radioplayer France appartiene alla rete Radioplayer Worlwide, che attualmente riunisce 14 Paesi – Austria Belgio, Canada, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia (quest’ultima ha aderito, ma non ha ancora lanciato il servizio al pubblico) – “che condividono una piattaforma tecnica e un marchio comune per rafforzare il posto della radio nel mondo digitale”.
Progetto di gestione diretta delle proprie evoluzioni
Dal punto di vista strategico, “Radioplayer è una piattaforma, gratuita che permette agli editori radiofonici di condividere avanzamenti tecnici, accordi (cruciali ad esempio quelli con l’automotive, per la preminenza sul cruscotto digitale) e un progetto di gestione diretta delle proprie evoluzioni (e dati) digitali“.
Il limite del download nazionale
Un limite di cui tuttavia ci pare sia stata data poca evidenza è però la scaricabilità dell’app solo nel paese ove ci si trova (in Francia non si può scaricare Radioplayer Italia e viceversa). Il che pare poco logico per un sistema di fruizione IP. (M.L. per NL)