I possessori dell’iPhone da tempo lamentano l’impossibilità di ascoltare dal loro melafonino la radio FM (allo stato la piattaforma distributiva dei programmi radiofonici più utilizzata in tutto il mondo, con una penetrazione assolutamente imparagonabile a quella di altri carrier).
In realtà si scopre oggi – anche se la Apple lo nega – che esiste già su ogni telefono della casa californiana un chip inattivo capace di elaborare il segnale (in pratica, un sintonizzatore). L’hardware è lì dormiente e sconosciuto a tutti per diversi motivi: erano contrari i produttori desiderosi di offrire servizi migliori e più lucrosi (attraverso l’utilizzo delle app), dello stesso avviso i gestori mobili, sulle cui infrastrutture passa il traffico internet. Adesso che tutti hanno comunque bisogno di un abbonamento dati per tutto il resto, gli operatori americani sono favorevoli allo sblocco del chip FM sugli smartphone. La campagna organizzata dagli utenti, al suono di: “Liberate la radio sui nostri telefoni” ha avuto grande successo negli States, di recente è stata lanciata anche in Canada e presto probabilmente giungerà in Italia. Resta il problema tecnico della necessità di un’antenna per far passare il segnale radio, risolvibile tuttavia attraverso l’uso degli auricolari. La Apple, il cui intero business si basa sullo streaming audio e video, non ha voluto rilasciare dichiarazioni; la sua posizione è del resto comprensibile: presumibilmente gli utenti smetterebbero di acquistare abbonamenti e di ascoltare iTunes Radio con un notevole impatto sulla batteria del cellulare. La radio, infatti, a differenza di internet consuma pochissimo. (A.P. per NL)