Paolo Salvaderi (Radiomediaset): col Piano DAB+ abbiamo aspettato fin troppo. A chi pensa che prima debbano essere risolti i problemi FM rispondo: la normativa è molto chiara, prima il Piano DAB e poi si ragionerà, tutti insieme, su eventuali interventi e possibili ricadute.
Gli impianti oggi attivi nel nostro paese sono tutti utili e necessari per il servizio. E’ azzardato definirli inutili da chi il nostro territorio non lo conosce. Mi meraviglia che, dall’estero, qualcuno voglia decidere sia la pianificazione della FM che la struttura delle nostre reti. Pensare di pianificare la FM a distanza di circa trent’anni è impensabile.
Se pubblicano ora PNAF DAB+, forse nel 2025 la radio digitale sarà piattaforma primaria.
A volte (purtroppo) ritornano
Dopo esattamente 12 mesi, torna lo spettro dello switch-off FM/DAB+, anche se con diversa formulazione. Come l’anno scorso, quando uno scoop di NL aveva svelato una pericolosa formulazione del nuovo TUSMAR (al tempo in corso di scrittura), anche questa volta si torna a discutere di impianti FM da sacrificare sull’altare del digitale (per concludere gli accordi internazionali adriatici con gli intransigenti slavi).
Dewattaggio del 50% e oltre 1200 impianti da spegnere
Rimandando al nostro pezzo di ieri per i dettagli sull’ipotesi di riduzione generalizzata del 50% delle potenze di emissioni dei trasmettitori FM e della possibile soppressione di oltre 1200 impianti sulla fascia adriatica, abbiamo raggiunto un esponente di spicco del comporto radiofonico, Paolo Salvaderi, a.d. di Radiomediaset, per cercare di capire la posizione dei grandi operatori sulle voci di uno spostamento della pubblicazione del Piano DAB+ predisposto da Agcom e, soprattutto, sulle ipotesi restrittive verso la FM.
Piano, troppo piano
(Newslinet) – A fine mese Agcom pubblicherà il PNAF per la radio digitale. Un grande risultato per la radiofonia. D’altra parte non si sarebbe potuto attendere oltre…
(Paolo Salvaderi) – Abbiamo aspettato fin troppo: lo attendavamo dal 2001 e finalmente dopo 21 anni lo avremo, grazie all’ottimo lavoro fatto da Agcom che in questi anni ha riservato molta attenzione al nostro settore ed ha fatto un lavoro di grande professionalità tecnica e trasparenza verso noi operatori. La banda III VHF ormai è stata liberata e non ci sono più ostacoli e ragioni per attendere oltre.
Il coniglio dal cilindro
(NL) – Dalle prime indiscrezioni raccolte sembra che Agcom, attraverso un lavoro di cesello, sia riuscita a recuperare un’ulteriore risorsa per le locali nella zona adriatica. Quello che sarà pubblicato potrebbe non essere quindi un “mezzo piano” in attesa del termine del coordinamento internazionale, ma una situazione stabilizzata, anche se perfezionabile….
(Paolo Salvaderi) – Il Piano, così come è stato presentato in consultazione, soddisfa gli editori nazionali e, con ulteriori interventi che l’Autorità ha apportato in vista della pubblicazione, ci saranno risorse sufficienti anche per le radio locali. Finalmente il settore radiofonico, sia nazionale che locale, potrà contare su un PNAF che darà al sistema certezza e stabilità.
Prima di intervenire sulla FM bisognerà analizzare tutte le possibili ricadute che potrebbero esserci
(NL) – Ciò potrebbe consentirci di uscire anche dall’angolo in cui ci eravamo ficcati col coordinamento delle frequenze FM interferenti?
(Paolo Salvaderi) – La nostra normativa è molto chiara: prima il Piano DAB e poi si ragionerà tutti insieme su eventuali interventi che investiranno la FM. La modulazione di frequenza è ancora il nostro mercato, quello in cui facciamo business. E prima di intervenire bisognerà analizzare tutte le possibili ricadute che potrebbero esserci.
Disparità di trattamento
(NL) – A proposito di FM: il piano si farà o si interverrà chirurgicamente sui singoli casi di perturbazione? In questo caso non si rischierebbe una pesante disparità di trattamento con le inevitabili conseguenza giuridiche?
(Paolo Salvaderi) – Appunto: ci sono delle norme da rispettare, verso le quali noi editori ottemperiamo da sempre. E che dovrebbero fare anche quelli che le norme le scrivono.
Mi meraviglia che, dall’estero, qualcuno voglia decidere sia la pianificazione della FM che la struttura delle nostre reti
(NL) – Gli stati esteri ci accusano di utilizzare una ridondanza impiantistica fuori da ogni logica…
(Paolo Salvaderi) – Gli impianti oggi attivi nel nostro paese sono tutti utili e necessari per il servizio, per la copertura capillare del nostro territorio. E’ azzardato definirli inutili da chi il nostro territorio non lo conosce. Ci vogliono prove e studi. Segnalerei poi che questi impianti sono attivi da decine di anni. E’ incredibile che solo oggi risultino inutili e ridonanti. Mi meraviglia che, dall’estero, qualcuno voglia decidere sia la pianificazione della FM che la struttura delle nostre reti.
Piano FM? A distanza di oltre trent’anni impensabile
(NL) – Insomma, la vostra proposta è di proseguire così, senza Piano FM fino a quando la modulazione di frequenza non sarà più indispensabile. E’ corretto?
(Paolo Salvaderi) – Ci atteniamo alla regole e a quanto previsto dal TUSMAR. Piaccia o no. D’altra parte pensare di pianificare la FM a distanza di circa trent’anni, da quando avrebbero dovuto farlo, è impensabile. Si potrà intervenire su situazioni particolarmente critiche, ma è inconcepibile un intervento in questo momento già critico per il settore che di certo destabilizzzerebbe totalmente il mercato.
Superamento ascolto FM con DAB nel 2025? Con PNAF subito forse
(NL) – Qualcuno dice che nel 2025 assisteremo al superamento del DAB sulla FM….
(Paolo Salvaderi) – Se pubblicano e attuano immediatamente il piano, potrebbe essere. Lo vedremo strada facendo. Sperando che non ci siano brutte sorprese. (M.L. per NL)