“Ieri sono andata in Questura. E ho denunciato Radio Padania. Perché non si può ascoltare senza reagire, senza fare niente il "Movimento studentesco padano" invitare i poliziotti a picchiare duro, a spaccare le ossa ai manifestanti (precisando certo dei centri sociali, quei bastardi), "Fateci sentire il crac delle ossicina del braccio…" .
Questo scrive (e abbiamo riportato anche graficamente la trascrizione) Arianna Ciccone di Valigia Blu, un sito che ha come sottotitolo: Cittadini senza appartenenza politica in difesa della corretta informazione e del bene comune. Ancora una volta l’etica professionale viene chiamata in causa; ancora una volta si fa appello ad una corretta informazione. E non si può dare torto, ci mancherebbe altro. Qui non si tratta di fare propaganda politica, ma di incitare all’odio e alla violenza. Bene ha fatto, quindi, You Tube a rimuovere il file audio che era stato inviato, anche se solo per denunciare l’accaduto, da Daniele Sensi, che da anni fa il monitoraggio di Radio Padania. Ad ascoltare il file, però, senza voler assolutamente cercare di alleggerire la responsabilità di chi ha mandato in onda quei messaggi, appare più una trasmissione cabarettistica, con battute di sottofondo, di alcuni ragazzi che giocano a fare i provocatori che non una vera minaccia alla democrazia. Una specie di cabaret estremista, riprovevole certo, senza scusanti sia chiaro, greve e incivile quanto si vuole, ma forse proprio per questo più pericoloso, perché un messaggio fatto passare attraverso una trasmissione dal sapore apparentemente goliardico. Ciò vale, però, anche per altre trasmissioni, anche televisive, dove il confine tra satira politica e dileggio della persona, tra punzecchiature e offese alla dignità altrui, si fa sempre più labile. Bisogna avere il coraggio, la volontà, di riprendere il senso del confronto civile, del rispetto reciproco, di vedere l’ altro come un avversario e non come un nemico da eliminare. (A.V. per NL)