Radio Padania si muove per uscire dagli originari (invero ristretti) confini territoriali e cercare di conquistare anche il Sud e il Centro Italia. Osservando le ultime acquisizioni, Cesare Bossetti, amministratore unico dell’emittente del partito, sembra aver idee chiare (e input precisi) nel voler conquistare nuovi territori da illuminare con il verbo lumbard. Ha infatti attivato frequenze (Radio Padania gode delle opportunità dell’art. 74 L. 448/01, che consente alle concessionarie comunitarie nazionali deficitarie di copertura di attivare impianti ex novo su base non interferenziale sino al conseguimento dell’obiettivo di copertura ex L. 249/97) o acquistato impianti (sovente attraverso permute con altri soggetti) in tutti i capoluoghi della Sardegna, a Palermo e in gran parte del Salento, partendo da Gallipoli. Bossetti, inoltre, è riuscito nel suo intento anche a Bologna e a Reggio Emilia, pagando rispettivamente la cifra di 1,5 milioni di euro e 350 mila euro per rilevare rari impianti sul mercato. Afferma l’a.u. della soc. coop. Radio Padania: “La mia strategia sarebbe quella di percorrere l’Italia da Nord a Sud, e pertanto le mie priorità sono quelle di completare l’Emilia Romagna e poi puntare su Toscana, Umbria e Marche. Ciò non esclude che, dove si presenterà un’occasione interessante, noi ci faremo avanti pur consapevoli di non avere grandi capitali da spendere. E per questo dobbiamo comunque procedere a piccoli passi”. Allo stato attuale l’emittente chiude il bilancio 2007 con un volume d’affari pari a 1,2 milioni di euro, e gode inoltre del favor legis sui contributi destinati alle emittenti radiotelevisive locali, usufruendo di un assegno di 500mila euro l’anno. Il personale è composto, oltre che da sette dipendenti, da 45 volontari provenienti dalle sedi centrali e periferiche del partito. Ma questa situazione subirà dei mutamenti nella scalata verso il Sud Italia, dove il nome e il tipo di programma apparirebbero inadeguati. Urgerebbe quindi un cambio di nome e di format e, nella sede centrale, si starebbe già lavorando in questo senso (si mormora, ovviamente, di uno scontato claim “Radio Lega” o “Radio Federalista”). I nuovi programmi allo studio riguarderanno la vita regionale con voce ai movimenti federalisti del Meridione. In riferimento al nome dell’emittente, Bossetti dichiara: “E’ chiaro che per sfondare anche al Centro e al Sud la parola Padania potrebbe risultare penalizzante, per questo abbiamo allo studio delle ipotesi; naturalmente una decisione così delicata dipende dal momento in cui avremo la copertura e soprattutto spetta soltanto a Umberto Bossi” (foto). Una delle città rimaste in lista d’attesa e quindi non ancora conquistata dalle frequenze padane è Roma. Per le acquisizioni i prezzi sono troppo alti, quindi per il momento la capitale rimane (per ora) solo un sogno. Tutti gli interessati ad ascoltare le parole del Senatur, ospite fisso alla radio, potranno farlo anche attraverso la piattaforma Sky ascoltando l’emittente in streaming. (Sara Fabiani per NL)