Sembra proprio la presenza ai microfoni di Radio Capital di Oscar Giannino una delle novità più significative della nuova stagione radiofonica nazionale 2019-2020, che ne riserva altre, per la verità (si pensi alle nuove trasmissioni di R101 e a quelle, decisamente innovative, che metterà in onda Radio Montecarlo). Da lunedì 9 settembre il noto giornalista (e polemista) piemontese, che per anni ha espresso con vigore le sue ‘puntute’ opinioni su Radio 24 in varie trasmissioni, trasloca dunque sull’emittente Gedi diretta da Massimo Giannini e la cosa non potrà non avere qualche conseguenza in termini di ascolti – riteniamo – , per l’autorevolezza del personaggio e per la sua indubbia forte personalità.
Un protagonista ai microfoni
Oscar Giannino, a questo punto, poteva in teoria continuare a scrivere solo sui quotidiani o ‘cercare casa’ in Televisione, ma è noto che ama meno il mezzo televisivo rispetto agli altri ma soprattutto si sa che funziona benissimo in Radio, dove la sua inconfondibile voce risuona autorevole e vigorosa da molti anni e dove ha già raccolto da tempo una schiera (anche folta) di ‘fedelissimi’. Tutto ciò grazie alle diverse trasmissioni condotte appunto da tempo sulla Radio tutta informazione della Confindustria, a partire da quelle quotidiane del primo mattino, senza dimenticare poi quelle, sempre quotidiane, del pomeriggio (’La versione di Oscar’) e infine ricordando anche la curiosa e per certi versi spassosa ‘appendice’ del sabato mattina ‘I conti della belva’. Quest’ultimo era uno spazio radiofonico specializzato sull’economia in cui le opinioni di ‘Giannino e soci’ erano espresse ‘a tutto tondo’ e in quest’ultima annata, in particolare, erano state davvero molto critiche con il ‘Governo gialloverde’ appena passato agli archivi.
Un divorzio non chiarito
Cosa sia successo di preciso fra Oscar Giannino e Radio 24 (che perde anche Enrico Ruggeri) non è ben chiaro, per la verità. Il rapporto si è rotto definitivamente, dopo un lungo periodo di collaborazione (Giannino è sempre rimasto un collaboratore esterno dell’emittente e non un dipendente come altri noti conduttori), a luglio, dopo settimane di ‘tensione latente’. Nell’occasione il giornalista aveva lasciato capire che, pur dopo una decina d’anni e nonostante la notorietà e la stima acquisite (anche per l’indubbia dimostrata capacità di saper usare al meglio il mezzo radiofonico), la sua presenza ai microfoni di Radio 24, a quel punto, non sembrava più gradita.
Senza fare una polemica diretta con le scelte compiute dalla proprietà (e dal direttore Fabio Tamburini, oltre che dal suo vice Sebastiano Barisoni, che segue più direttamente l’attività della Radio della Confindustria), Giannino aveva rivendicato di essere ‘politicamente scomodo’, perché ‘non allineato’ in generale, spesso polemico con il mondo della politica e con i politici attuali (Lega e Cinquestelle sono spesso nel suo mirino) e, insomma, sostanzialmente un pochino ‘fuori controllo’.
Le ‘gabbie della conduzione’
Giannino inoltre, politicamente vicino agli inizi (tanti anni fa) al Partito Repubblicano, poi su posizioni laiche e anche liberiste (non certo di sinistra, per capirci), anche se non ‘assolutiste’ e comunque mai allineate al Centro-Destra né a trazione berlusconiana né a trazione salviniana, noto altresì per le sue sfuriate anti-tasse ai microfoni (“Stato ladro!”), era ora diventato appunto uno dei più feroci critici del ‘populismo al potere’. Anche per questo mal sopportava le ‘gabbie della conduzione’, come quando Radio 24 gli aveva imposto di ospitare proprio nella sua trasmissione del primo mattino (quest’anno condotta con Maria Latella e nell’annata precedente con Luca Telese, con cui i rapporti non erano certo facili, tanto che il programma aveva il sottotitolo ‘Cane e gatto’) i politici in tempo di par condicio, dovendosi dunque per forza ‘mordere la lingua’ (e non sempre ci riusciva).
Una infausta condanna
Ancora: il giornalista, esuberante ed efficacissimo al microfono, dopo un infelice tentativo di entrare direttamente in politica qualche anno fa, naufragato su una vicenda di lauree inventate (da lui) per la quale ha chiesto scusa a lungo, noto anche per il suo estroso abbigliamento, era stato colpito solo qualche mese fa da una infausta condanna a una forte pena pecuniaria per un sostanziale ‘reato d’opinione’ (o almeno così sembra, anche se in ogni caso Radio 24 non c’entrava nulla), concernente nientemeno che il tema della lottizzazione in Rai, da lui criticata con forza in un articolo.
Una bella sfida per Capital
Cosa sia successo fra Giannino e Radio 24, appunto, non si sa bene ma i rapporti si sono rotti con toni anche abbastanza aspri («L’azienda è libera di congedarmi, non è questo il punto. Io credo però di aver aumentato gli ascolti con i miei programmi» – aveva detto Oscar Giannino, riservando l’ultima puntata di fine luglio di ‘La versione di Oscar’ al tema della libertà d’informazione, con una scelta certamente non casuale) e una ripresa della collaborazione è apparsa impossibile.
La nuova ‘casa radiofonica’ del giornalista è però quanto mai accattivante e ha persino un po’ il tono della sfida, in molti sensi: Capital, con la direzione di Giannini si è infatti qualificata come concorrente diretta di Radio 24 in particolare nella fascia 7-9, quella dell’informazione non-stop e delle rassegne stampa, quella delle interviste ai leader politici a ai commentatori più autorevoli, e la presenza anche di Giannino rafforza molto questo suo tentativo di insidiare l’apprezzato modello di Radio 24.
Il bello del confronto di opinioni
Radio Capital, poi, è un’emittente – per essere un po’ schematici – ‘di sinistra’ e la collaborazione di Giannino non può dunque che arricchirla con una voce ‘diversa’, anche se magari oggi non così contrapposta a quella del direttore Giannini. Sarà curioso, fra le altre cose, vedere come si posizioneranno i due ‘mattatori’ (che saranno di scena insieme nella seconda parte del programma del primo mattino ‘Circo Massimo’) nei confronti del nuovo Governo fra PD e Cinquestelle. Che poi i protagonisti al microfono si chiamino Giannino e Giannini non può che divertire e essere fonte di infinite battute, anche da parte degli ascoltatori.
Il sabato… si replica
Radio Capital, orfana del compianto Vittorio Zucconi, quest’anno avrà poi nel suo ‘cast’ anche Michela Murgia, che fa così un po’ il suo ‘ingresso ufficiale’ in Radio, nella fascia chiave del pre-serale, quella del ‘TgZero’, mentre sono confermate, fra le altre, le trasmissioni di Concita De Gregorio e di Oliviero Toscani.
Non basta: Oscar Giannino avrà anche di nuovo il programma del sabato mattina a carattere economico su Capital, anche con durata più estesa rispetto a Radio 24 (emittente sempre seguita con attenzione da questo periodico), ed è facile immaginare che recupererà almeno una parte degli appassionati compagni radiofonici di ‘I conti della belva’, vale a dire, in particolare, Mario Seminerio e Carlo Alberto Carnevale Maffè.
Peccato solo che stavolta non sarà possibile risentire in onda una delle recenti siglette del programma di Radio 24, decisamente un po’ beffarda, in cui veniva fatta risentire (in ogni puntata) una battuta un po’ improvvida del citato vicedirettore di Radio 24 Barisoni, che una volta, spinto da un ascoltatore a parlare delle opinioni di Seminerio (diverse dalle sue), assicurò un po’ irritato che delle tesi portate avanti da Seminerio, onestamente, “non gliene fregava nulla”. (M.R. per NL)