Andrà a finire, con ogni probabilità, esattamente come avevamo scritto su queste pagine: per concretare l’operazione di successione nelle quote di Finelco, Mediaset dovrà diminuire la propria presenza nel settore della raccolta pubblicitaria radiofonica.
Un gruppo che controlla direttamente 4+1 emittenti nazionali (R101, Radio 105, Virgin, RMC, cui si aggiunge l’incognita del titolo GBR) e indirettamente (in termini di gestione commerciale) altre due reti (Radio Italia e Kiss) ed altrettante superstation (Radio Norba e Radio Subasio), altererebbe pesantemente gli equilibri di mercato. Ma se Mediaset rinunciasse ad una rete (RMC) e alla raccolta delle emittenti non controllate o partecipate, allora l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato potrebbe dare il via libera all’operazione. Secondo il Sole 24 Ore, è probabile che in occasione dell’audizione delle parti avanti all’Agcm la soluzione che sarà proposta sarà proprio questa. Ma in una tale prospettazione, chi raccoglierebbe la pubblicità per le emittenti orfane di Mediamond? La risposta è abbastanza scontata: probabilmente nessuna nuova concessionaria, ma un riequilibrio dei rapporti di forza da parte degli altri soggetti che hanno necessità di implementare le proprie posizioni per bilanciare l’onda d’urto di Mediaset nel comparto (Manzoni, che raccoglie per le radio del gruppo L’Espresso, Radio Deejay, Capital e m20; RDS e Radio 24, che già lavorano in tandem per alcuni aspetti editoriali e commerciali, la leader RTL 102,5 che ha già rafforzato la propria forza commerciale con la superstation Zeta l’Italiana). Sul fronte delle locali sarebbe invece allo studio la costituzione di un nuovo circuito che potrebbe raccogliere pubblicità per una trentina delle 50/70 emittenti italiane che veramente contano in termini di audience. Insomma, come avevamo supposto, per la pubblicità radio il 2016 sarà un anno incandescente. (M.L. per NL)