Come noto, con delibera n. 3/16/CONS del 14/01/2016 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha individuato i criteri e le modalità di assegnazione dei diritti d’uso sulle frequenze radio in onde medie a modulazione di ampiezza (AM).
Così come stabilito dalla stessa, il Ministero dello Sviluppo Economico, entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera di cui sopra, avrebbe dovuto pubblicare sul proprio sito web l’elenco delle frequenze assegnate all’Italia, indicando per ciascuna di esse le caratteristiche tecniche di irradiazione degli impianti e i vincoli tecnici, riportati dal Piano di radiodiffusione sottoscritto a Ginevra nel 1975. Poiché il termine non è stato rispettato, diversi operatori hanno contestato la circostanza al dicastero, il quale, con una nota pubblicata sul proprio sito ha spiegato che: "Al fine di provvedere a quanto suddetto, è in corso una verifica svolta sull’utilizzabilità attuale dei siti, che costituiscono un vincolo ai sensi del piano di GE75. Pertanto non è stato possibile rispettare il termine stabilito per il rispetto dei vincoli previsti dal piano di GE75, anche a tutela degli utenti assegnatari dei futuri diritti d’uso. Le competenti Direzioni Generali stanno valutando le possibile soluzioni tecniche per risolvere la problematica sopra indicata". Nel mentre, il Mise fa presente che "non è assolutamente possibile procedere ad alcuna accensione di impianti prima del rilascio dei diritti d’uso da parte dello scrivente ufficio" e che "ogni abuso sarà perseguito a norma di legge". (E.G. per NL)