Importante novità dalla capitale: la storica Radio Città Futura, esce di scena cedendo l’intero reticolo di diffusori FM a Radio Globo, che la destinerà a Radio M100, mentre RDS lancia il probabile embrione di un prossimo brand bouquet IP.
Partendo dall’analogico, a passare di mano dal 19/04/2019 saranno gli impianti 97.7 MHz di Monte Cavo Vetta per Roma e provincia, 97.6 MHz di Rocca Canterano (Rm), 97.4 MHz di Piana di Uggi – Arsoli (Rm), 97.8 MHz di Monte San Biagio – Subiaco (Rm) e 97.4 MHz di Pereto (Aq), a favore del gruppo Globo per il potenziamento della stazione M100, attualmente diffusa attraverso l’impianto a 99,800 MHz, che quindi potrebbe essere presto destinato ad un altro prodotto.
Con la cessazione delle trasmissioni in FM di Radio Città Futura (che le proseguirà però su IP) si chiude l’esperienza analogica di una delle cosiddette “radio di movimento“, fondata nel 1975 da Adriano Mordenti, Mimmo Frassineti, Carlo di Renzo e Paolo Melara, con un nome chiaramente mutuato dal “maggio francese” del 1968.
Dal 1977 al 1979 editori della stazione furono Giulio Savelli, allora editore della sinistra ed il produttore cinematografico e regista Renzo Rossellini (figlio del regista Roberto), col contributo del Partito di Unità Proletaria (PdUP) e di Avanguardia Operaia.
Radio Città Futura, alla stregua di Radio Alice a Bologna (nella foto sotto), si contraddistinse per le dirette radio di tutti i cortei e le manifestazioni del Movimento del ’77 a Roma, raggiungendo picchi di ascolto impressionanti. Il 12/11/1977 l’emittente venne chiusa per “motivi di ordine pubblico” assieme a Radio Onda Rossa, ma il provvedimento fu presto revocato.
Radio Città Futura fu coinvolta nelle indagini sul Caso Moro per una presunta rivelazione anticipata dell’Agguato di via Fani: infatti, mentre secondo le ricostruzioni investigative il rapimento dell’allora Presidente della Democrazia Cristiana fu effettuato dalle Brigate Rosse alle ore 9:00, alcune testimonianze asseriscono che circa mezz’ora prima, dai microfoni dell’emittente, sarebbe stata data notizia dell’accaduto; annunciatore dell’evento lo stesso fondatore Renzo Rossellini. Ma questi non furono gli unici fatti tragici che contraddistinsero la storia di Radio Città Futura: il 09/01/1979 un commando dei NAR guidato da Giusva Fioravanti irruppe negli studi della radio durante la registrazione della trasmissione femminista Radio Donna, dando fuoco ai locali e sparando alle conduttrici. Cinque di esse furono gravemente ferite.
Processo invece contrario a quello di Radio Globo da parte di RDS, che in concomitanza con la successione nella rete FM di Radio Città Futura lancia una nuova stazione, RDS Next, visual radio (prodotta nella sede milanese del gruppo) intuitivamente dedicata ad un pubblico molto giovane e quindi coerentemente solo in streaming (non è chiaro se vi sarà uno sviluppo in DAB+, mentre, considerata la filosofia dei Montefusco, appare improbabile il presidio del DTT).
Molto probabile che, in linea con le tendenze del settore, RDS Next sia la prima web radio di un brand bouquet più ampio costituito da diverse radio tematiche verticali. Quest’ultimo, secondo i futurologi, è infatti il modello che precederà la liquefazione della radio musicale sulle scelte del singolo utenti (a riguardo di quest’ultima, è già in corso di sperimentazione in Austria da parte dell’emittente CroneHit) e che pare essere una convincente strategia adottata dai più grandi broadcaster (iHeart in USA, NRJ in Francia) per contrastare l’erosione di quote di mercato radiofonico da parte dei servizi di streaming on demand come Spotify, intercettando i gusti specifici dell’utenza con playlist di nicchia.(M.L. per NL)