“I giovani d’oggi non hanno valori, sono tutti droga e discoteche”, sostiene una foltissima schiera di benpensanti che popolano l’agorà degli intellettuali (o presunti tali) italiani. Rispondere ad affermazioni del genere appare persino superfluo, meglio far parlare i fatti. A testimonianza delle diversità insite all’interno del mondo giovanile (e meno male, immaginare che noia se fossero tutti omologati come un tempo…), ecco un progetto “sano”, maturo, “morale” (se mai sia possibile dare una definizione unanime e non superficialmente perbenista di moralità). Si tratta di “Radio Navigli”, un web radio ancora in fasce, nata nel mese di gennaio 2007 dall’esperienza congiunta di quattro giovanissimi (età media 23 anni) ragazzi, residenti nel quartiere Barona a Milano, uno dei centri più tristemente famosi della metropoli meneghina, per spaccio, povertà e criminalità a tutti i livelli. Davide, Patrizio, Andrea e Jonathan sono quattro studenti dell’Università Statale di Milano, nati e cresciuti alla Barona, non certo in mezzo alla bambagia. L’idea della radio, dicono, bazzicava nelle loro menti da poco più di un anno, ma tanto c’è voluto a racimolare i soldi necessari per acquistare licenze, un mixerino, un microfono, i cavi necessari. Ed ecco la radio. La mission? Dare un volto, una voce, un’occasione di riflessione e di dibattito a tutta quella schiera di giovani che non si riconoscono nell’assioma dei “giovani tutti droga e discoteche”. La loro sede, per il momento, è l’oratorio della Barona, il loro sito www.radionavigli.com (nota curiosa: la radio ha gli studi negli stessi locali ove era sita l’omonima Radio Delta Barona – La radio dei Navigli, emittente via etere – 100,4 MHz – di antica memoria, che aveva cessato l’attività nella prima metà degli anni’90). Già, perché “Radio Navigli” è una web radio, una radio presente solo in rete, e si occupa di musica ovviamente (specializzata in musica anni ottanta, specie rock e metal), ma soprattutto di dibattere in merito alle problematiche giovanili, con un forum attivissimo e già trecento iscritti. I temi sono, neanche a dirlo, la droga (le voci che intervengono sono, per onor di cronaca, variegate, con opinioni differenti, così da creare un contraddittorio), la sua sempre maggiore diffusione tra i giovani, le differenze tra droghe pesanti e leggere, la possibile legalizzazione di queste ultime, ma anche le cosiddette stragi del sabato sera, la delinquenza e lo sfruttamento giovanile. Tematiche d’attualità, oggi come ieri, delle quali è giusto discutere, specie se a farlo sono loro, i diretti interessati, e non i moralisti, esaltati dal proprio ruolo di paladini dell’ordine pubblico e di tradizioni superate ormai da decenni. L’idea, quindi, è molto positiva ed attuale, i risultati iniziano ad intravedersi, le prospettive paiono ottimistiche. I quattro pionieri, ad oggi, sono in cerca di ragazzi che collaborino con loro (come ovvio, per passione, retribuiti dalle soddisfazioni che un progetto del genere può provocare in chi ci crede davvero), sia come speaker, ma anche per ruoli da svolgersi dietro le quinte (appassionati di musica, editori di testi, programmi, portatori di idee innovative) o semplicemente band o cantanti non ancora conosciuti, che vadano a farsi pubblicità ed a riempire il palinsesto di “Radio Navigli”. L’idea, lo abbiamo ripetuto a più riprese, è molto interessante, il rischio è quello che, una volta acquistata credibilità, questi ragazzi finiscano per erigersi loro stessi a “moralisti esaltati dal proprio ruolo di paladini dell’ordine pubblico e di tradizioni superate ormai da decenni”. Data la loro verve artistica, sarebbe un vero peccato. (Giuseppe Colucci per NL)