NABA, l’associazione dei broadcaster radiofonici nordamericani, fornisce agli editori 5 raccomandazioni essenziali per preservare il mercato: 1) multipiattaforma a tutti i costi; 2) stretta relazione con gli organi regolatori per pianificare il prossimo futuro completamente digitale; 3) forte supporto per l’integrazione nei ricevitori ibridi di contenuti IP (live e podcast); 4) gestione ottimale dei metadati, in particolare quelli dinamici (cioè con immagini alternate). Dalle indagini svolte da Radioplayer risulta infatti che durante la delicata fase di ricerca delle stazioni, gli ascoltatori passano oltre in assenza di metadati. L’assenza di componente visual è quindi un deterrente all’ascolto radiofonico.
La North American Broadcasters Association (NABA, associazione che raggruppa stazioni negli Stati Uniti, in Canada e in Messico) e la National Association of Broadcasters (NAB) hanno programmato al NAB Show di questo mese il Future of Radio and Audio Symposium come parte della Broadcast Engineering and Information Technology Conference.
Il documento, intitolato “Value Proposition of Radio in a Connected World“, offre uno sguardo strategico alla prossima generazione di radio e sarà discusso domenica 7 aprile alle 10:45 nella N258 della LVCC North Hall, dove un gruppo di relatori darà una prospettiva sulle raccomandazioni dell’ente aggregativo.
La discussione si concentrerà sui massicci spostamenti che il digitale, secondo NABA, sta guidando nell’ambito delle trasmissioni radiofoniche tradizionali, compreso il crescente numero di piattaforme di distribuzione audio e su come la radio può capitalizzare i suoi punti di forza ed evitare le insidie che le nuove tecnologie possono talvolta creare.
Il promemoria preparato dal gruppo di lavoro sulla radio 4.0 di NABA e pubblicato sul relativo sito web è suddiviso in sezioni principali (ad es. Radio digitale, contenuto non broadcast, prossimità e affiliazione dell’ascoltatore, radio ibrida, metadati, automobili interconnesse) e ogni sezione termina con le raccomandazioni sull’argomento specifico.
Nel merito, il documento prende in considerazione il modo in cui la radio si è definita, le mutevoli definizioni della radio e le modalità in cui il settore potrebbe considerare gli sviluppi futuri.
“La speranza – spiega NABA in una nota – è che i professionisti vedano questo documento come una risorsa informativa che aiuti a prendere decisioni commerciali e tecniche. I membri della NABA ritengono che la radio, come tecnologia e industria, detenga una forte posizione di mercato e che dovrebbe capitalizzare le rendite di posizione. La Radio, come industria, deve costantemente considerare gli adeguamenti strategici per continuare a detenere gli attuali vantaggi competitivi. La tecnologia porta cambiamenti e l’industria radiofonica dovrebbe cercare di rimanere vitale approfittando di essi e non accontentarsi del trinceramento”.
Michael Beach, vice presidente della distribuzione presso la National Public Radio, è a capo del NABA’s Next-Generation Radio Working Group e guiderà la sessione al NAB, che vede la partecipazione di Samuel Sousa, senior advisor, streaming di R&D presso Triton Digital; Steve Newberry, EVP affari industriali e progetti speciali al NAB; e Dave Casper, SVP dei servizi digitali presso RAB.
Beach, che supervisiona il sistema satellitare pubblico NPR, ha spiegato che “il gruppo di lavoro raccomanda alle stazioni di offrire audio ai propri ascoltatori su quante più piattaforme possibili” per “accrescere il pubblico e sfruttare le opportunità di promozione incrociata”.
Il documento NABA identifica alcuni dei principali punti di forza della radio (localismo, riconoscimento del marchio, servizio pubblico per la comunità, copertura, ecc.) e fornisce una serie di indicazioni di massima che ogni stazione dovrebbe seguire nel processo evolutivo che le nuove tecnologie impongono.
Le raccomandazioni NABA, pubblicate dal periodico Radio World, sono le seguenti:
1) per quanto riguarda il mercato nordamericano, le stazioni radio dovrebbero considerare seriamente l’adozione della modalità IBOC (HD Radio);
2) Le stazioni radio e le loro associazioni dovrebbero interagire con organizzazioni nazionali e internazionali per definire i criteri da adottare per il passaggio ad una diffusione interamente digitale;
3) Da subito deve essere consenta la fruizione e gestione di contenuti radiofonici via web (live streaming e podcasting) attraverso ricevitori ibridi. Un forte supporto per le trasmissioni radiotelevisive è di vitale importanza per l’adozione della tecnologia radio ibrida, in particolare per le case automobilistiche.
4) E’ opportuno che le stazioni radio adottino la best practice di NABA per la gestione dei metadati.
A riguardo di questi ultimi, secondo Beach, “l’aggiunta di metadati statici aumenta il tempo di ascolto, mentre quello dei metadati dinamici lo accresce ulteriormente. Se si utilizzano i metadati dinamici, è opinione del gruppo di lavoro che le stazioni dovrebbero sperimentare per comprendere la migliore frequenza di aggiornamento del testo e della grafica per ottenere il miglior vantaggio dal contenuto senza distrarre i guidatori”.
Il rapporto identifica anche i vantaggi che la radio può trarre, compresi i contenuti professionali, il riconoscimento del marchio, la portata, la sostenibilità aziendale e il know-how tecnico.
Per parte propria, Lawrence Galkoff, GM di Radioplayer Worldwide (aggregatore radio consortile disponibile in otto paesi europei), ha sottolineato su Radio World che la radio deve competere a tutti i livelli per mantenere il pubblico in futuro: “Per me, la distribuzione digitale e Internet sono i più grandi cambiamenti nel settore della radio dall’invenzione dei transistor. È una rivoluzione tecnologica. Se la radio non si trova nello spazio digitale, perderà gli ascoltatori a favore delle molte e crescenti altre opzioni disponibili”.
Ha continuato Galkoff: “La radio deve continuare ad attrarre nuovi ascoltatori. Non si deve aspettare che i giovani invecchino per diventare ascoltatori radiofonici: la Radio deve essere parte del loro stile di vita sin dalla tenera età. Quindi la Radio deve essere nei luoghi in cui si recano per l’intrattenimento e deve essere sufficientemente forte per competere con tutte le altre fonti di intrattenimento che sono a disposizione“.
Il manager ha quindi ricordato che dalle indagini svolte da Radioplayer risulta che durante la delicata fase di ricerca delle stazioni, gli ascoltatori passano oltre in assenza di metadati: l’assenza di componente visual è quindi un deterrente all’ascolto radiofonico nell’era dello streaming video. “D’altra parte, è controproducente non sfruttare lo spazio messo a disposizione dai display sempre più grandi montati di serie sulle automobili di nuova generazione”.
Film del resto già visto in Italia con la Radio sul DTT (visual radio): la presenza del solo audio su uno schermo nero non è attraente per un utente. (E.G. per NL)