Radio Passioni
28/08/2008
La vita ha un termine anche per i sognatori e per quanto grande fosse il sogno di Abie, la parola fine è arrivata oggi, nella casa di riposo di Tel Aviv dove era ritirato da tempo, lontano dai clamori della cronaca. Abie Nathan è morto 81enne (RP aveva ricordato il suo 80esimo compleanno, all’inizio del 2007), senza veder realizzate le sue ambizioni di una pace duratura tra arabi ed ebrei. Lui, volontario della guerra di Indipendenza; inventore del primo ristorante di hamburgher di Tel Aviv; lui incarcerato per le sue idee pacifiste, per i suoi incontri con i rappresentanti dell’OLP (quando farlo in Israele era un reato penale); lui, soprattutto, ideatore della stazione radio galleggiante di Voice of Peace, la bagnarola pirata che 35 anni fa, al largo delle coste israeliane apriva le sue trasmissioni augurando Shalom, Salaam, Peace to our listeners.
Appena ho letto la notizia sono andato sul sito di Haaretz, un grande giornale, certo di trovarvi i ricordi più belli. E puntualmente la cosa più bella la scrive Gideon Levy nel suo necrologio, in un personalissimo elenco delle cose per cui Abie verrà ricordato. Una di queste è il suo programma di Voice of Peace, Twilight Time, che noi italiani potremmo anche tradurre come ora che volge al desìo. “… Con i suoi quotidiani momenti di silenzio”, racconta Levy. “Forse gli ultimi momenti di silenzio che abbiamo ascoltato qui, al posto del solito, incessante, insopportabile rumore.”
Sembra che a un intervistatore ricevuto in carcere, Abie avesse confessato di essere sicuro di morire in prigione e di aver per questo già prenotato una lapide. Sopra voleva scriverci «nisiti: ci ho provato.» Vedrai Abie, altri ci riusciranno.