Si avvicina l’estate e, come tutti gli anni (da tre a questa parte), si torna a parlare di novità riguardanti la modulazione di frequenza (FM).
Questa volta, tuttavia, non nella direzione di un Piano FM ex post che (quasi) nessuno vuole.
I rumors riguardano, piuttosto, l’opportuna introduzione di un metodo per la valutazione delle interferenze che tenga conto, appunto, della cronica assenza di una preventiva pianificazione delle frequenze e che possa limitare i numerosi ostruzionismi o strumentalizzazioni di terzi.
Studio su un approccio alle interferenze più attuale
A quanto risulta a NL, il Ministero delle imprese e del made in Italy avrebbe condotto un approfondito studio per redigere un documento contenente linee guida per la trattazione delle problematiche interferenziali secondo un metodo più adatto al caso di specie dell’arcaico rispetto dei rapporti di protezione CCIR o della discussa gradazione soggettiva della qualità d’ascolto ex racc. ITU-R BS 562.3.
Buon senso e tecnica
Il documento, secondo le indiscrezioni raccolte, avrebbe già dovuto essere sottoposto a consultazione pubblica, anche se ne sarebbe scontata la condivisione da parte di tutti gli stakeholders, considerato che si fonda su criteri tecnici e di buon senso.
Il metodo 945-1 UIT-R
La metodologia si baserebbe sul rapporto 945-1 UIT-R per la determinazione del degrado della qualità di ascolto di segnale in FM in presenza di interferenza multipla, più volte analizzata su queste pagine negli ultimi 20 anni.
Vaglio giudiziario
Il metodo, appunto, non è una novità, essendo stato già più volte applicato (con successo) in sede giudiziaria in occasione di verificazioni disposte dalla giustizia amministrativa nell’ambito di ricorsi al TAR o al Consiglio di Stato ed oggetto, negli anni scorsi, di diverse circolari ministeriali.
Orientamento ministeriale consolidato
Pareri che, pur con orientamenti altalenanti, ne avevano sostenuto l’applicabilità al sistema FM italiano.
Quadrati sommati
L’analisi, attraverso il metodo “non statistico” della “somma dei quadrati” previsto dal rapporto R945-1 UIT-R, consente, come noto, di determinare il degrado della qualità di ascolto di un segnale in FM in presenza di interferenza multipla (cioè da più sorgenti, non necessariamente terze, ben dovendosi considerare anche le autoperturbazioni), tipica del nostro panorama radioelettrico.
Previsione
L’applicazione della metodologia (anche se tipica dell’attività di pianificazione delle frequenze) genera, come risultato, il valore di campo elettromagnetico che dovrebbe avere, in un determinato luogo, un segnale FM per risultare protetto da quelli adiacenti. Conseguentemente, con il medesimo valore, è possibile operare a ritroso per comprendere l’impatto interferenziale portato da variazioni degli assetti radioelettrici da autorizzare.
Rumore di fondo rilevante
Nel dettaglio della metodologia in parola, ipotizzando che non ci sia legame tra le ampiezze e la relazione di fase dei segnali interferenti e il segnale utile nel punto di ricezione, tenuto conto dell’effetto del rumore di fondo e considerando come sorgente di interferenza il campo utile minimo, l’impiego di una particolare formula consente di determinare se una specifica modifica abbia prodotto o meno un’ alterazione interferenziale rispetto al preesistente quadro radioelettrico. (M.R. per NL)