A nulla sono serviti appelli ed iniziative speciali. Il gruppo Mondadori, nonostante lo spaventoso successo di Virgin Radio (che testimonia la potenza della musica rock sul pubblico) e forse per essere stata scottata dal tiepido riscontro di Radio 101 (ben lontana dagli obiettivi di ascolto che investimenti in impianti ed esposizione mediatica avrebbero fatto prevedere), ha deciso di mollare il colpo, mettendo la parola fine ad un progetto che sino ad ora era passato indenne in incredibili traversie.Ieri, quindi, con una versione acustica suonata dalla Rock Fm All Star Band di Keep On Rocking In A Free World di Neil Young ha cessato le trasmissioni (come ampiamente preannunciato), l’emittente radiofonica milanese che da diciotto anni era il simbolo del rock a Milano e in diverse città italiane. Rock FM, nata sulla ceneri del progetto Radio Gold di Radio Milano International (la cui seconda frequenza milanese FM 98,7 MHz si era insediata in occasione dell’entrata in vigore della legge Mammì, così come era successo quasi per tutte le altre reti nazionali). Le chiusure delle emittenti locali sono all’ordine del giorno; tuttavia raramente si era assistito ad un simile tributo da parte di ascoltatori: in centinaia hanno bivaccato nella notte tra venerdì e sabato in Via Locatelli sotto gli studi (che peraltro furono di RMI, il cui indirizzo è un simbolo scolpito nella memoria dei milanesi tra i 40 ed i 50 anni). Qui sono ascoltabili gli ultimi 10 minuti di trasmissione con il commovente messaggio finale che registra l’incredibile partecipazione del pubblico sottostante. Addio Rock FM: vivrai comunque sul web, ma non sarà la stessa cosa.
27/03/2008 08:11:28 – Radio. Milano, Rock FM: fine dell’avventura
E’ stata probabilmente la prima radio all-rock italiana (o, quanto meno, quella di cui più si è parlato). Nata sulle ceneri del progetto Radio Gold (solo successi) sul finire degli anni ’80 da una frequenza ridondante di Radio Milano International 101 Network (98,700 MHz a Milano, che ora ospita Radio 105 Classics) per volere di Gigio D’Ambrosio e dello storico editore Angelo Borra, Rock FM era veramente una novità per il decennio a venire. Certo, non era un rock facile (nel senso di commerciale) quello che trasmetteva: si trattava di musica forse estranea al circuito delle supervendite discografiche, ma proprio per questo motivo si era creata una fortissima identità. Il primo editore un po’ ci aveva creduto, dedicandogli le poche risorse eccedenti per la copertura della rete primaria, così consentendone la diffusione anche in Piemonte, Liguria e Toscana. Ma di più non poteva fare. Lo storico direttore, Marco Garavelli (ex Peter Flowers, altra mitica radio che del rock aveva fatto una componente essenziale di un palinsesto comunque eterogeneo), faceva i salti mortali per coniugare l’esigenza di diffondere un prodotto particolare (con non esaltanti ritorni commerciali, nel senso di introiti pubblicitari) con budget risibili. Ma il tocco di grazia arrivò con le note vicende giudiziarie del 2003, che travolsero la vecchia proprietà e condussero Radio One O One nell’alveo di Mondadori. Per l’occasione venne acquisita anche una partecipazione nella società editrice di Rock FM, nei limiti di quello che l’ordinamento giuridico consente, posta l’impossibilità di essere contemporaneamente titolari di concessioni nazionali e locali. La nuova compagine societaria non ha creduto, tuttavia, nel progetto e non vi ha destinato le risorse tecniche necessarie per farlo assurgere a player di spessore nel panorama radiofonico italiano, lasciando quindi l’opportunità ad Alberto Hazan che, invece, ci ha pesantemente creduto con Virgin Radio, che, infatti, ha conseguito il primato di emittente nazionale dall’esordio in Audiradio più premiato di sempre (oltre 1,6 mln di ascoltatori nel g.m.!). Ufficialmente la motivazione della rinuncia sta nel fatto che l’acquisizione di impianti di diffusione per conseguire una copertura dignitosa del territorio nazionale era troppo dispendiosa (spiegazione in realtà non del tutto convincente, data l’enorme, attuale, ridondanza impiantistica di Radio 101, che consentirebbe da subito il presidio di numerosissime grandi metropoli italiane) e, soprattutto, che mancava la concessione nazionale su cui domiciliare il prodotto. Si dice che dal 1 luglio le frequenze attuali di Rock FM saranno destinate ad ulteriormente rafforzare il parco diffusivo di Radio 101, ma la voce non pare del tutto credibile, considerato che in tutte le aree illuminate dalla rock station l’emittente di Monradio è già presente con più frequenze. Probabile, piuttosto, che esse saranno destinate a proficui scambi per completare la copertura delle (poche) aree deficitarie del segnale di Radio 101. Forse, però, la scomparsa di Rock FM potrebbe portare una novità, quanto meno, nell’etere milanese. Posto, infatti, che tutte le reti nazionali sono abbondantemente presenti a Milano (già in stato di ridondanza), che succederà agli storici 100,700 MHz?. Scommettiamo che…