Radio. Mentre misure su prominence latitano, automotive e OTT proseguono a colonizzare il cruscotto. Via a Samsung Auto e a TuneIn + Visteon

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La prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale (le emittenti lineari dotate di testata giornalistica e di un’autorizzazione amministrativa) rimane sullo sfondo mentre le piattaforme over the top (OTT), le big tech e l‘automotive proseguono incessantemente nella strategia per il controllo delle centrali di somministrazione dei contenuti audio/video sui device connessi indoor ed outdoor.
Le ultime due novità in questa direzione riguardano il più importante aggregatore di flussi streaming radiofonici TuneIn, che si è alleato con Visteon, produttore di sistemi integrati per auto e Samsung, che ha lanciato Samsung Auto per competere con Android Auto ed Apple CarPlay.

Sintesi

Mentre i servizi di media audiovisivi di interesse generale attendono ancora misure efficaci per garantirne la prominence prevista dalla Delibera 390/24/CONS dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, le big tech e il settore automotive guadagnano ancora terreno nella guerra per la conquista del cruscotto.
Le ultime novità riguardano TuneIn, aggregatore globale di contenuti audio ed il colosso coreano Samsung, con il lancio della piattaforma Samsung Auto.
TuneIn
ha annunciato una partnership strategica con Visteon, produttore globale di tecnologie per l’abitacolo, per integrare i suoi 100.000 canali radio e milioni di podcast nel sistema AllGo, già disponibile in numerosi veicoli in Asia-Pacifico.
L’intesa rafforza la presenza di TuneIn nei sistemi OEM automotive e rappresenta un ulteriore passo verso la disintermediazione dei broadcaster.
Samsung Auto
, invece, è la risposta coreana a Google ed Apple per la gestione del car entertainment. Per ora disponibile in Cina, la piattaforma introduce un innovativo sistema di navigazione predittiva che estrae automaticamente gli indirizzi dai messaggi ricevuti sullo smartphone. Il conducente può avviare la navigazione con un solo tocco, senza dover digitare o selezionare manualmente la destinazione.
Un approccio che, pur non essendo del tutto inedito, supera le limitazioni di Android Auto in termini di azioni rapide su schermo.
Samsung Auto, però, non si limiterà alla navigazione: è plausibile che, come già avvenuto con Samsung TV Plus, l’ecosistema evolverà in un’offerta captive anche per l’audio/video in auto.
Il rischio per gli editori? Essere definitivamente estromessi dai touchpoint principali della fruizione di contenuti.
Serve quindi un intervento deciso sul piano politico: l’alternativa è dover contrattare con OTT e produttori di automobili per ottenere visibilità, pagando un pedaggio per rientrare nella distribuzione.

Il quadro (deludente per i broadcaster)

Mentre pericolosamente latitano le urgentissime misure applicative della prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale (SIG) previsti dalla Delibera 390/24/CONS, piattaforme OTT, produttori di device e l’industria automobilistica proseguono nella colonizzazione del cruscotto delle auto disintermediando così le autoradio (e con esse i broadcaster).

Dopo quelle di BMW ed Audi, le altre novità di disintermediazione dell’autoradio

Dopo le iniziative di BMW ed Audi di cui abbiamo parlato specificamente, le ultime due notizie riguardano la piattaforma OTT TuneIn, il più importante collettore di flussi streaming radiofonici (e non solo) al mondo ed il lancio di Samsung Auto, del gigante coreano Samsung, che competerà direttamente sulle auto con gli onnipresenti sistemi Android Auto ed Apple Carplay.

TuneIn con Visteon

Partiamo dalla prima delle due novità.
Una nota congiunta dei due player ha annunciato che TuneIn, “leader mondiale nel live streaming (live audio sport, news, live radio, audiolibri, podcast) con oltre 75 milioni di utenti attivi al mese”, ha stretto una partnership con Visteon, azienda americana (Michigan) con stabilimenti in Messico, Brasile, Argentina, Portogallo, Regno Unito, Germania, Francia, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Tunisia, India, Cina, Thailandia, Corea e Giappone, che produce sistemi elettronici per l’abitacolo dei veicoli.

Cosa fa Visteon

Visteon, che si presenta come un’azienda che opera in 18 paesi con un fatturato nel 2024 di 3,87 miliardi di dollari, “promuovendo la mobilità attraverso soluzioni tecnologiche innovative che abilitano un futuro software-defined”, ha in portafoglio prodotti all’avanguardia, tra cui “cockpit digitale, display avanzati, applicazioni basate sull’intelligenza artificiale ed integrate per l’architettura dei veicoli elettrici”.

100.000 radio proiettate sul dashboard 

L’accordo prevede che la selezione di milioni di podcast di TuneIn e l’offerta musicale radiofonica (le 100.000 stazioni incluse nell’aggregatore) saranno aggiunti alla libreria di app per l’automotive di Visteon (AllGo).

Lancio test in alcuni paesi

“Nell’ambito della partnership, TuneIn verrà inizialmente lanciato in regioni selezionate, con l’intenzione di estenderlo ad altri veicoli e Paesi”, spiega l’annuncio.

La strategia di TuneIn

L’accordo con Visteon è parte della precisa strategia di TuneIn di ampliare la disponibilità della sua piattaforma audio nei veicoli attraverso partnership con player OEM (Original Equipment Manufacturer) e produttori di componenti automobilistici.

AllGo

TuneIn, che è attualmente disponibile in forma preinstallata su circa 200 dispositivi connessi e marchi automobilistici, tra cui Tesla, Rivian, Great Wall Motor e XPENG, sarà parte dell’offerta AllGo di Visteon, una piattaforma di servizi connessi con un app store integrato nel veicolo.

Target principale dell’accordo il mercato indiano ed asiatico-pacifico

Rishita Bachu, direttore della gestione prodotti di Visteon, ha dichiarato: “Attraverso questo accordo, TuneIn sarà integrato su più veicoli in India e nella regione Asia-Pacifico, offrendo agli automobilisti una “user experience” più ricca”.

Alleanza naturale

Sull’altro fronte dell’accordo, Rich Stern, ceo di TuneIn, ha osservato come Visteon sia “un partner naturale con cui collaborare per espandere la nostra presenza globale”.

Progressione della disintermediazione dei broadcaster dal dashboard

Ma l’accordo tra TuneIn e Visteon non è, come dicevamo, l’unica novità che attesta la volontà di piattaforme OTT e produttori di device per automotive (oltre all’industria automobilistica stessa) di assumere progressivamente il controllo della somministrazione dei contenuti sulle quattro ruote.

Samsung Auto

Samsung ha, infatti, annunciato il lancio della piattaforma automotive Samsung Auto, che entrerà in competizione con le due principali integrazioni native di car entertainment sulle automobili: Android Auto ed Apple CarPlay.

Navigazione predittiva

Samsung Auto, per affermarsi come competitor dei sistemi automotive di Google ed Apple, punta all’introduzione di una funzione di navigazione predittiva basata sull’analisi semantica dei messaggi in arrivo. Un sistema potenzialmente rivoluzionario per la sicurezza alla guida.

Prima in Cina

Il sistema di Samsung nasce in un contesto dove Android Auto non è ufficialmente disponibile (il mercato cinese) e rappresenta, di fatto, una soluzione alternativa che replica molte delle funzioni note agli utenti occidentali. Tuttavia, il valore aggiunto risiede in una singola funzionalità che potrebbe mettere in ombra persino la piattaforma di Mountain View: la navigazione intelligente contestuale.

Dall’integrazione classica…

Il principio alla base è tanto semplice quanto efficace: il sistema è in grado di scansionare, in tempo reale, i messaggi ricevuti sullo smartphone per identificare dati di tipo geografico – come indirizzi o punti di interesse -.

… all’interazione predittiva

Una volta rilevata l’informazione, Samsung Auto genera una notifica proattiva sul display del veicolo, permettendo con un solo tocco l’avvio immediato della navigazione verso quella destinazione.

Risposta concreta alle esigenze di sicurezza in auto

Si tratta di una risposta concreta a uno dei problemi ricorrenti nella guida moderna: la necessità di modificare la meta durante il viaggio, spesso a causa di cambi di programma comunicati via messaggistica. In questi casi, però, anche Android Auto consente l’inserimento vocale dell’indirizzo.

I limiti (attuali) di Android Auto

Ma la funzionalità non è priva di limiti: la comprensione vocale non è sempre affidabile e l’eventuale presenza di indirizzi ambigui o omonimi costringe spesso il conducente a interagire manualmente con lo schermo. Un’operazione che può compromettere seriamente l’attenzione alla guida.

Un approccio orientato alla sicurezza

Il sistema Samsung, al contrario, riduce al minimo l’interazione manuale, mantenendo l’interfaccia pulita e priva di elementi di distrazione.

Non una novità assoluta, ma…

Sotto il profilo tecnologico, non si tratta di un’innovazione in senso stretto: i sistemi Android sono già in grado, da tempo, di estrarre automaticamente dati strutturati dalle notifiche – come numeri telefonici, URL e indirizzi fisici – per generare pulsanti di azione rapida.

Vincoli

Tuttavia, questa capacità è vincolata all’ambiente smartphone: su Android Auto, gli stessi comandi non vengono replicati a meno che l’utente non apra deliberatamente il pannello delle notifiche, operazione non proprio compatibile con la guida.

Dove è il problema?

Fin qui sembrerebbe che la soluzione Samsung Auto apra soprattutto alla navigazione ed alla gestione della messaggistica e quindi non abbia conseguenze particolarmente interessanti per il broadcasting.

Verso un nuovo paradigma per l’infotainment

In realtà, considerate le strategie di Samsung in tv (con la piattaforma Samsung Tv Plus sempre più aggressiva quanto ad offerta di contenuti terzi), è altamente probabile che Samsung Auto evolva nella stessa direzione, integrando un’offerta audio/video captive sul modello di quella televisiva, concorrendo alla disintermediazione dei broadcaster.

Sempre meno tempo a disposizione

Le due novità di Tunein con Visteon e Samsung con Samsung Auto, pertanto, non sono che l’ennesimo segnale di quanto sia urgente per gli editori intervenire sul piano politico per impedire che in un futuro sempre più prossimo la somministrazione dei loro contenuti sia intermediata dagli OTT e dall‘automotive.

Pedaggio  per gli editori

Che potrebbero chiedere un pedaggio per avere quella prominence che non fosse stata, per tempo, acquisita per via normativa. (M.L. per NL)

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