Radio. Mentre Audiradio 2025 finalizza partenza, operatori si fanno domande. Intanto negli USA Nielsen vuole ridurre ascolto minimo da 5 a 3′

Audiradio 2025, Nielsen

Audiradio 2025: sono in fase di compimento le procedure di selezione degli istituti che cureranno la nuova rilevazione CATI/SDK. Ma, sullo sfondo, rimangono domande che in queste settimane gli editori si pongono con crescente preoccupazione nel silenzio informativo.
Quali saranno i costi della nuova indagine?
Come avverrà il raffronto tra Audiradio 2025 e TER 2024 (posta le eterogeneità dei modelli)?
Come saranno affrontate le criticità tecniche che hanno condotto alla fine di TER?
E quando potranno iscriversi i nativi digitali (che sono già sul piede di guerra nel caso il loro accesso fosse inibito ulteriormente)?
Intanto, negli USA, Nielsen prepara una rivoluzione sull’AQH che inevitabilmente avrà riflessi sul mercato mondiale della rilevazione dell’ascolto radiofonico in forma elettronica.

Sintesi

Il nuovo sistema di rilevazione Audiradio 2025, che sostituirà il precedente TER (Tavolo Editori Radio, oggi evoluta in ERA, socia della stessa Audiradio), presieduto da Antonio Martusciello, sta ultimando le procedure di selezione degli istituti di rilevazione, come da gara indetta in estate.
Intanto gli editori sono in attesa di conoscere i costi di adesione e le modalità di definizione delle criticità tecniche che avevano condotto alla chiusura del modello TER.
Sullo sfondo rimane il (futuro) problema del confronto dei dati tra Audiradio 2025 e TER 2024 (due indagini eterogenee) e della persistente esclusione dei nativi digitali, potenziale innesco di controversie legali.
Nel frattempo, negli Stati Uniti, Nielsen ha annunciato una modifica dirompente per le rilevazioni PPM (Portable People Meter, cioè il meter), riducendo il tempo minimo di ascolto necessario per ottenere un AQH (Average Quarter-Hour) credit da cinque a tre minuti. Un cambiamento che potrebbe aumentare significativamente l’ascolto registrato della radio via etere, migliorando il suo vantaggio rispetto alla TV, specialmente tra le fasce demografiche più giovani (18-49 anni), dove il divario potrebbe passare dal 12% al 47% (ma anche la fascia 25-54 anni vedrebbe la radio superare la TV per la prima volta).

Audiradio 2025: procedure in corso di finalizzazione

In queste settimane dovrebbero definirsi le attività propedeutiche alla partenza di Audiradio 2025, la prima rilevazione sull’ascolto radiofonico italiano dopo l’era TER (Tavolo Editori Radio), MOC (Media Owner Committee, cioè società partecipata solo dagli editori da essa stessa rilevati) che ha per l’occasione mutato la denominazione proprio in ERA (Editori Radiofonici Associati).

Le domande dei futuri rilevati

Tante le domande che si stanno ponendo in queste settimane gli editori, a meno di due mesi dall’apertura delle iscrizioni al JIC (Joint Industry Committee, ente rappresentativo dell’intera filiera radiofonica, dagli editori ai pubblicitari passando per i centri media) Audiradio, presieduto da Antonio Martusciello.

Gli istituti

Non parliamo certo della procedura di selezione degli istituti, la cui conclusione è presumibile che condurrà alla conferma degli attuali soggetti (vista la qualificazione) e comunque, quand’anche così non fosse, l’eventuale successione avverrebbe nella direzione di player di elevato standing.

I costi e le criticità

A preoccupare, piuttosto, sono i costi di iscrizione (visto che Audiradio 2025 sarà innovativa rispetto a TER 2024, avendo sposato la soluzione articolata SDK+CATI, in luogo dell’attuale sola rilevazione dichiarativa) e la soluzione alle criticità persistenti (stigmatizzate da Agcom e prima di essa da molti operatori e, soprattutto, dalla componente di mercato) che avevano condotto alla chiusura, rumorosa, del TER, come era stato per la prima Audiradio, il cui default aveva determinato la nascita del nuovo soggetto (oggi uscente).

Il nodo della comparazione Audiradio 2025 vs TER 2024

C’è poi il nodo della inevitabile comparazione tra modelli differenti, posto che Audiradio 2025 dovrà necessariamente confrontarsi con TER 2024, pur fondandosi su modelli diversi, in parte non sovrapponibili (la componente SDK).

I nativi

Infine, c’è la questione palesemente sottovalutata, ma in realtà incandescente, dei nativi digitali, che anche per il 2025 saranno immotivatamente esclusi dall’indagine.

Venti di guerra

A riguardo, a prescindere dall’imbarazzante assurdità di non rilevare emittenti ormai radicate nell’ecosistema radiofonico (oltre che regolarmente in possesso di titoli amministrativi), risultano a NL allo studio iniziative di contrasto giuridico in caso di immotivata persistenza nel privilegiare i soli concessionari analogici in un momento in cui ogni ambito della radiofonia sviluppa massimamente le componenti digitali (sulla questione torneremo con separato articolo).

Ombre

Una decisione, quella di esclusione anche da Audiradio 2025, che – come abbiamo già avuto occasione di scrivere – lascia estremamente perplessi e che rischia di generare nuove ombre su una società che, viceversa, si propone di cancellare quelle di TER.

Sul piede di guerra

Il rischio, quindi, di cadere da un contenzioso all’altro, col passaggio dalla controversa gestione TER a quella piena di aspettative di Audiradio, non è da sottovalutare, anche per gli effetti d’immagine che recherebbe.

Nielsen modifica il tempo di ascolto radiofonico minimo da 5 a 3 minuti

Nel mentre di ciò, negli Stati Uniti, Nielsen, sul tema della rilevazione dell’ascolto radiofonico, ha annunciato l’intenzione di modificare la formula per il calcolo dei quarter-hour credit nelle rilevazioni PPM (Portable People Meter), riducendo il tempo di ascolto necessario da cinque a tre minuti. La modifica potrebbe avere un impatto significativo sulle tendenze di ascolto e sull’efficacia della radio via etere come mezzo pubblicitario, con conseguenze anche nel confronto con la TV lineare.

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I motivi

La decisione di Nielsen di ridurre il tempo necessario per ottenere un AQH (Average Quarter-Hour) credit da cinque a tre minuti potrebbe portare a cambiamenti importanti nei mercati monitorati con il Portable People Meter (PPM).

Aumenti significativi attesi

Secondo i dati Nielsen analizzati nel blog settimanale di Westwood One, questa modifica aumenterebbe significativamente il pubblico registrato per la radio lineare via etere, incrementando la sua superiorità rispetto alla TV in termini di ascolto nelle fasce demografiche chiave.

Incremento notevolissimo nel range 18-49

In particolare, si prevede che il vantaggio della radio via etere sulla TV live + time-shifted tra le persone di età compresa tra 18 e 49 anni potrebbe passare dall’attuale +12% al +47%. Inoltre, per la fascia 25-54 anni, la radio supererebbe per la prima volta la TV, passando dal -12% al +13% della media di ascolto rispetto alla TV lineare.

Aumento dei mercati PPM del 24% nelle audience delivery

Nielsen stima che i mercati PPM potrebbero registrare un incremento del 24% nelle audience delivery, con un aumento del tempo medio di ascolto del 19% e un incremento del cume del 4%.

Formati più reattivi alla modifica

Formati radiofonici rivolti a un pubblico giovane, secondo le proiezioni, potrebbero beneficiare maggiormente di questo cambiamento.

Effetti

Questa modifica, inoltre, potrebbe spingere le stazioni radio a creare più interruzioni pubblicitarie brevi, aumentando la ritenzione dell’audience e migliorando l’efficacia delle campagne pubblicitarie.

Reach giornaliero e settimanale

Le previsioni indicano anche una crescita del reach giornaliero e settimanale (ricordiamo che il reach indica la capacità della campagna pubblicitaria di raggiungere tutto il target o parte di esso attraverso l’uso combinato di media), con aumenti stimati del 7% e del 4%, rispettivamente.

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AQH: da cinque a tre minuti, cosa cambia?

Come accennato sopra, la modifica proposta da Nielsen al criterio per ottenere un AQH credit riducendo il tempo di ascolto richiesto a tre minuti potrebbe portare ad un incremento significativo del pubblico registrato.

+24% nella audience delivery

Un cambiamento particolarmente rilevante per le stazioni radio via etere nei mercati PPM, dove si prevede un aumento del 24% nelle audience delivery.

Il vantaggio della radio sulla TV

Secondo le stime, il vantaggio della radio sulla TV tra le persone di età compresa tra 18 e 49 anni potrebbe aumentare in modo significativo: attualmente, la radio gode di un vantaggio del 12% su TV live + time-shifted, ma con le nuove modifiche Nielsen, questa percentuale potrebbe crescere fino al 47%.

L’incremento non si limiterà solo alla fascia più giovane

Anche tra le persone di età compresa tra 25 e 54 anni, la radio supererebbe per la prima volta la TV, passando da una posizione di svantaggio (-12%) ad una di superiorità del 13%.

Impatto sui formati radiofonici giovanili

Le modifiche Nielsen potrebbero avere un impatto differenziato a seconda dei formati radiofonici: quelli più orientati verso un pubblico giovane, come Spanish Tropical, Hot AC, Rhythmic CHR e Urban Contemporary, potrebbero vedere una crescita più marcata nella AQH audience rispetto ad altri formati.

Avvantaggiati

Tali layout di programmazione, che già attraggono ascoltatori più giovani, potrebbero attingere particolare vantaggio dall’aumento della misurazione dell’ascolto, rafforzando la loro capacità di coinvolgere inserzionisti.

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Pubblicità più efficaci con pause più brevi

Approfondendo un altro tema sopra enunciato, uno degli effetti più interessanti delle modifiche proposte da Nielsen sarà la potenziale revisione delle strategie pubblicitarie delle stazioni radio.

:15 e :45

Attualmente, la maggior parte delle stazioni radio organizza due interruzioni pubblicitarie all’ora, intorno ai minuti :15 e :45. Una strategia ideata per massimizzare la durata di ascolto di cinque minuti.

Cosa cambia nei cluster

Con il cambiamento a tre minuti, le stazioni potrebbero optare per più pause pubblicitarie di breve durata, il che, secondo Nielsen, porterebbe a una maggiore ritenzione del pubblico durante le interruzioni.

Crescita del reach pubblicitario…

Oltre a migliorare la ritenzione del pubblico, le modifiche proposte dovrebbero avere un impatto positivo sul reach pubblicitario. Nielsen prevede che il reach giornaliero aumenterà del 7%, mentre quello settimanale crescerà del 4%.

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…. e delle vendite

Poiché il reach è un fattore chiave per l’efficacia delle campagne pubblicitarie, questo cambiamento potrebbe tradursi in un incremento delle vendite per gli inserzionisti che investono in spot radiofonici.

L’efficacia della radio come mezzo pubblicitario

Le modifiche al PPM non avranno solo un impatto sulle metriche di ascolto, ma miglioreranno anche l’efficacia della radio come mezzo pubblicitario.

Contesto ideale per gli spot

Con un pubblico maggiore e una ritenzione più alta durante le pause pubblicitarie, gli inserzionisti potranno beneficiare di un contesto più efficace per i loro spot.

Engagement

Inoltre, la possibilità di distribuire le interruzioni pubblicitarie in pause più brevi potrebbe aiutare gli inserzionisti a distinguersi ed a catturare maggiormente l’attenzione degli ascoltatori. (M.R. per NL)

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