Radiomediaset va bene; così bene che “abbiamo anticipato di due anni il piano industriale di integrazione”, ha commentato ieri l’a.d. Paolo Salvaderi in occasione della presentazione di Capodanno in Musica.
“Andiamo meglio del mercato, che chiuderà l’anno a +5%, mentre noi dovremmo concludere con un +10/12%”, ha chiosato entusiasta Salvaderi, che ha ammesso che l’acquisto di Radio Subasio (per 25 mln di euro) è stata un’operazione “mirata, che ci ha concesso di recuperare il terreno commerciale perduto con l’uscita (per obblighi Antitrust, ndr) di Radio Italia da Mediamond”. La superstation umbra (recentemente portata in FM a Milano) “copre bene l’area della musica italiana, deficitaria nella nostra offerta, che vede 101 specializzata sulla musica internazionale, Virgin sull’area rock e 105 più generalista“, ha annotato l’amministratore delegato del comparto radiofonico del Biscione, che, come sua abitudine, non ha disdegnato una frecciata ai concorrenti, segnatamente a RDS e al gruppo GEDI (L’Espresso): “Non commento le operazioni altrui, anche se non comprendo il senso di partecipazioni del 10% (il riferimento è all’acquisizione di tale quota del capitale di Radio Italia da entrambi i soggetti, ndr). Noi quando acquistiamo qualcosa, prendiamo il controllo…”.
Ma la vera novità è il cambio di rotta di Mediaset nei confronti della radio sulla tv (visual radio), considerata fino a poco tempo fa una soluzione non strategica, preferendo puntare su FM e IP (col brand bouquet di United Music): “Tra giugno e luglio 2018 partiremo sul canale 157 DTT con Virgin TV (in realtà si tratta di un ritorno, visto che, sotto la gestione Finelco, la stazione rock aveva già presidiato il digitale sull’appetibile canale 69, poi ceduto a L’Espresso per Radio Capital Tv, ndr). Ma non faremo la solita radiovisione: sarà un formato innovativo, un mix di radio, native tv, interviste, programmi e tante altre cose”, ha anticipato Salvaderi.
Quanto ai controversi dati del semestre mobile della prima, travagliata, indagine del Tavolo Editori Radio (TER), la cui distribuzione è prevista oggi “in visione agli editori, che dovranno validarli e solo allora sarà composto il dato complessivo che potrà essere diffuso pubblicamente (ipotesi che però non trova conferma da altre fonti interpellate da questo periodico, che invece danno per certa la pubblicazione entro sera, ndr)”, Salvaderi ha fatto trasparire una tranquillità sopravvenuta rispetto ai malumori estivi (soprattutto in conseguenza della spoilerata di Dagospia su presunti dati negativi del primo, controverso trimestre dell’anno “a causa di problemi metodologici che infatti hanno condotto alla decisione di non pubblicarlo“): “Non ci aspettiamo sorprese“. (E.G. per NL)