"Non possiamo rimanere isolati con una radio che registra 2,1 milioni di ascoltatori. Non ci sta in un panorama che ha radio con 4-5 milioni di ascoltatori. Dobbiamo trovare soluzioni, cosi’ da sola la nostra radio non puo’ stare e, peraltro, non credo che siamo l’unico gruppo sul mercato in questa situazione".
Le parole sono del nuovo amministratore delegato del gruppo Mondadori, Ernesto Mauri, in risposta alla ridda di voci che da ieri circolano a riguardo del futuro di R 101, emittente della società radiofonica del gruppo (Monradio s.r.l.), per la quale si starebbe valutando la possibilità di una cessione per risanare le casse dell’azienda editoriale di Segrate. Le dichiarazioni di Mauri, se lette in controluce, indicherebbero tuttavia l’orientamento della proprietà a ricercare una soluzione diversa dalla vendita per probabile assenza (stante la difficile situazione economica generale) di soggetti interessati all’acquisizione. In quest’ottica, come del resto avevamo per primi sottolineato nei giorni scorsi, potrebbe essere inquadrata la decisione di acquisire la concessione per la vendita della pubblicità di Radio Italia Solo Musica Italiana (già in concessione alla Manzoni Pubblicità del Gruppo L’Espresso, subentrata a sua volta alla Radio & Reti di Enzo Campione, storico partner commerciale dell’editore di RISMI, Mario Volanti). Con il suo ottimo collocamento nell’indagine Radio Monitor di Eurisko, RISMI ben potrebbe fungere da traino nella vendita di R 101 e dell’altra emittente già in portafoglio, Radio Kiss Kiss. Con l’acquisizione di RISMI, del resto, la Mondadori Pubblicità realizza, seppur indirettamente, il famoso tris di emittenti del medesimo mezzo alla base della filosofia commerciale-editoriale del patron della Mondadori, Silvio Berlusconi, secondo il cui pensiero se non si hanno almeno tre stazioni nazionali monomedium non si può emergere nel mercato pubblicitario. (E.G. per NL)