“La mezzanotte del 14 agosto 2006 era la data prevista per la partenza di LolliRadio Happy, il solo e per anni unico canale di happy music in Italia e uno dei pochissimi al mondo. Avevo curato ogni dettaglio. E, con tutta la mia inesperienza digitale, fallii la partenza“.
Inizia così il racconto che Marco Lolli ha fatto a NL della sua avventura digitale all’alba dei 15 anni ininterrotti. Si tratta di una vera e propria narrazione con numerosi aneddoti inediti. Alcuni anche decisamente curiosi, come l’avvicinamento a Lolliradio di Alberto Hazan.
Tenevo alla perfezione. Ma in test era un disastro
Ma torniamo al 2006. “Tenevo al perfetto mix tra una canzone e l’altra, al suono perfetto del processore, a una scaletta “ampia” ma perfettamente calibrata nella successione tra un genere e l’altro. In test era invece un disastro, per cui rimandai la partenza di 15 giorni, e feci quello che di solto si fa in occasioni come queste: azzerai tutto e ripatii daccapo.
Modulazione di sequenza
Il 28 agosto 2006 a mezzanotte precisa partii, con questa sequenza storica: jingle di benvenuto del Trio Medusa + claim di Paolo Monesi + jingle R&P (sempre realizzato da Monesi, R&P sta per Ricchi e Poveri perché suonava un po’ come Mamma Maria ed è il jingle storico ancora oggi in onda) + la prima canzone che ho deciso il software dovesse scegliere a caso. E fu Bravi ragazzi di Miguel Bosè”, ricorda Marco Lolli.
Bravi ragazzi da 15 anni
“Questa è la sequenza che si ripete ogni anno, coi necessari aggiustamenti (niente auguri di benvenuto, ma un festeggiamento degli anni trascorsi). E sempre Bravi ragazzi a chiudere la sequenza.
Da 30 ascoltatori a 12 milioni di sessioni al mese
Nel frattempo, tra quel 2006 ed oggi sono passati 15 anni. Altri 5 canali (Italia + Soft + Dance + Hits + Oldies), milioni di sessioni di ascolto (di media 12 al mese) e tanta musica.
Ricordo di avere la gioia di avere 30 ascoltatori connessi in quella notte di partenza. Gioia che esprimo ancora oggi quando vedo migliaia di contemporaneità.
Piccoli editori crescono, fra mille dubbi
Nel mezzo tanti dubbi, tanti pensieri, tante difficoltà. In 15 anni da piccolo editore ho compreso perfettamente tutto quello che andava fatto. Ma, soprattutto, quello che non andava fatto, commettendo errori gravi e grossolani.
Sbagliatissimo
“Uno su tutti”, spiega Marco Lolli: “Non avere strumenti per controllare ciò che facevo e analizzarlo scientificamente, basandomi solo sul mio gusto, sulle connessioni numeriche e sul mio fiuto (che a dire il vero non è mai mancato in 40 anni di professione).
Sbagliatissimo, la radio è analisi, è ricerca: è stare sul pezzo, continuamente. Quindi ho tralasciato cose che per me erano meno importanti e mi sono concentrato sull’indispensabile. Ad esempio inventandomi letteralmente da zero come far ascoltare la radio a tutti, col minimo sforzo. Sembra poco, ma stiamo parlando del 2006. Molti nemmeno avevano la connessione flat a casa e gli smartphone con le app erano ben più in là a venire.
Piacere a tutti? Ma per piacere!
“Un altro errore – continua Marco Lolli – era credere di piacere a tutti. Soprattutto agli addetti ai lavori, che invece ci snobbavano (in molti casi ci deridevano): partecipai al primo festival delle webradio con Happy. Era il prodotto più figo di tutti (lo dico senza tema di smentita) ed arrivammo 23° in classifica secondo una giuria di “esperti” che nemmeno sapeva cosa fosse una radio digitale. Una batosta anche umana terrificante, vista anche la qualità del nostro prodotto e gli ascolti da prefisso telefonico dei primi 22. Lì capii l’errore grave: voler mettere in mostra LolliRadio come un oggetto e voler piacere a tutti. No! Se ti piace LolliRadio la sostieni e ci credi. Diversamente, io vado dritto per la mia strada senza ripensamenti. Ancora oggi il mio credo!
Primi italiani su iTunes
Ci siamo inventati di tutto: dalle prime trasmissioni su telefoni Nokia, al primo posizionamento di una radio italiana su iTunes. La mia squadra tecnica e artistica (pochi ma buoni e alcuni sono ancora oggi con me) mi ha supportato in assurde follie. Ma la follia poi è diventata standard, se vuoi fare una radio che sia Una Radio.
Speaker con esiti disastrosi
Ho anche tentato di inserire degli speaker, con esiti disastrosi (non che non valessero, ma ancora oggi se l’ascoltatore sceglie LolliRadio la sceglie per la musica e non per le voci, tipiche di tutte le altre radio). Come dicevo: solo l’indispensabile. Che, in onda, era tradotto col claim: solo allegria, vietata la tristezza! (indimenticabile la voce di Betty Senatore che sostiene con gioia e follia quel claim, da quel 2006 fino a poco tempo fa).
Il bivio del 2009…
Tristezza ne ho avuta nel 2009, quando i costi si erano fatti alti per i miei standard e stavo per chiudere tutto, non ero infatti più in grado di mantenere le licenze. Più di 1000 ascoltatori hanno salvato la radio anche versando 1 solo euro. E se oggi siamo ancora qui è per merito loro. Di nessun’altro.
… e quello del 2019
E tristezza ne ho avuta nel 2019, ad un bivio importante. Continuare fare la radio molto ascoltata, ma giocattolo o costruire una piccola impresa? Perché dai big del settore LolliRadio è stata sempre vista come una bella realtà, ma una realtà per giocare, non avendo nessuna vocazione imprenditoriale. Quindi cosa fare: mollare o riorganizzare ?
Ho scelto con molta incoscienza la seconda e con me anche una concessionaria, la TGADV che già vendeva RMC2 (la nomino non a caso. Ma lo spiegherò dopo…).
Da amatoriale a commerciale
Quindi: contratto con una concessionaria importante nel mondo digital, trasformazione delle licenze da amatoriali a commerciali. Con una garanzia: nessun infarcimento della radio in termine pubblicitario, massimo 3 spot ogni 20 minuti e di durata massima di 20/30 secondi l’uno, più un preroll (uno spot all’avvio della connessione) se il cliente lo richiedeva. Il primo cliente in onda il 7 luglio del 2019 fu Audi; poi arrivarono tutti i brand automobilistici possibili. In mezzo: Ikea, Redbull, Coca Cola, McDonalds.
Tutto perfetto? Fino a un certo punto
Tante belle parole, tanti bei progetti: poi è arrivata la riorganizzazione della concessionaria e quindi i relativi problemi. Indi, la pandemia e il blocco di ogni tipo di pubblicità in onda. Era come essere morti. Ma, intanto, le spese si facevano più alte e nessuno, ripeto nessuno ci ha aiutato, anche con una dilazione delle spese necessarie. Si vede che la pandemia interessava il mondo intero, ma non le società di collecting, ad esempio. Però la radio andava avanti, eccome. E gli ascolti sempre altissimi.
Da Alberto Hazan…
Vi dicevo di RMC2, ormai divenuta MC2. Rivelo a NL un segreto. Nel momento di più grave crisi della nostra concessionaria in comune, mi chiamò Alberto Hazan, incuriosito di questa LolliRadio. E, in una amabile conversazione, mi ha chiesto di diventare socio della radio “alla pari”, scambiandoci i relativi know-how. C’era un problema e lo dissi subito: “Io sarei un socio senza portafoglio, perché non ho nulla in tasca, mentre Lei è Alberto Hazan….”. Le conseguenze di un accordo del genere possiamo immaginarle. Ma riconosco ad Hazan di essere stato l’unico ad essersi fatto vivo e l’unico a fare una proposta. Chapeau!
… a Carlo Bonarrigo
Si prospettava dunque una seconda dolorosa riorganizzazione. L’ho fatta nella primavera del 2020: si azzera tutto, si ricomincia da capo. Mi ha aiutato l’amico Carlo Bonarrigo, editore di quella RTR 99 che è la mia comfort-zone in fm. Mi ha dato i consigli giusti e l’appoggio necessario per ripartire da zero. Pur non interrompendo nemmeno per un secondo i programmi.
Restyling
Via tutti i vecchi fornitori, disdetta del contratto pubblicitario in essere, taglio di spese brutale. Un nuovo accordo con Fluidstream, con il meraviglioso Luca Pagan alla guida, che prenderà in toto la gestione tecnica delle radio. E la differenza sarà evidente per chi ascolta: finalmente tutto fila liscio, come doveva essere. Mai un disservizio e finalmente tanta innovazione, che poi era la base su cui ho creato la radio nel 2006 e su cui molti ascoltatori cominciavano a notare crepitii.
Voce e messa in onda
In pochi mesi ho azzerato la radio com’era per rifarla completamente. Anche sulla messa in onda, grazie all’apporto della BitOnLive di Andrea Valtulina che ha creduto subito nel progetto. Non posso dimenticare il grande Christian Iansante, doppiatore tra i più famosi e quotati in Italia, che da voce del progetto, ma, soprattutto, da amico, mi ha aiutato a formare una nuova squadra di voci. Solo le numero uno però. Nessun compromesso.
Marco Lolli in Team
Tutto si completa con l’arrivo di TeamRadio come concessionaria: seri, rigorosi, concreti. Mi ha fortemente voluto Mattia Comin di Sphera Holding (Radio Company & co.), socio della concessionaria. Mi ricordo quanto era preoccupato ed ansioso agli inizi che non cambiassi idea sul lungo percorso prospettato insieme. E come dimenticare Enrico Sindico che è il mio guru quotidiano e che, in pratica, la vende e il duo alla guida? Sono tutti grandi professionisti, che mi hanno incitato ad andare avanti, a rischiare. Ed aiutato a vedere le cose nel giusto verso, finalmente.
LolliRadio Soul
“Festeggiamo il 15° anno di LolliRadio, quasi un’era geologica, con un canale tutto nuovo curato musicalmente da Alberto Castelli: è LolliRadio Soul ed è davvero bellissimo. Poi abbiamo il restyling in corso di tutti i canali. Come voci ufficiali, suono, tecnica di trasmissione, con nuove modalità di messa in onda e ricezione (nuove app in arrivo) e ampliando del doppio l’archivio (e le suoniamo tutte, giuro!)”, anticipa Marco Lolli a NL.
DeeGay
“Poi l’unione al gruppo LolliRadio di tutti i canali a marchio DeeGay (storico brand digitale in Italia, che ha, da poco, festeggiato i 20 anni), che erano un po’ appannati e invece hanno potenzialità incredibili. Li abbiamo rifatti da zero e cominciamo a vederne i frutti. Anzi, alla mezzanotte di questo 28 agosto accendiamo il terzo canale: DeeGay Club, tutto mixato live H24; una vera bomba. Il nuovo claim di DeeGay è indicativo di dove vogliamo arrivare: Siamo tutti noi. In un periodo storico come questo, non è solo una speranza di inclusione.
15 anni di Radio digitale
Non è tutto rose e fiori a Lolliradio, perché il futuro lo stiamo ancora progettando, ogni giorno. E quindi si può incappare in qualche errore. Ma siamo umani e sempre sul pezzo.
Buon compleanno LolliRadio! Altri 15 di questi anni di webradio. Anzi, di radio digitale (in fondo siamo ovunque). E poi posso andare in pensione!“, conclude Marco Lolli. (E.G. per NL)