Anche il gruppo RDS sarebbe pronto a sbarcare sul DTT, integrando la diffusione della propria rete principale su una piattaforma che, dopo la modulazione di frequenza (attraverso l’autoradio), è la più fruita dall’utenza.
La notizia del prossimo arrivo sugli schermi di casa di un prodotto audiovisivo della Famiglia Montefusco è stata data dal periodico Spot and Web, secondo il quale il progetto sarebbe già in fase avanzata e le trasmissioni potrebbero prendere il via dal prossimo autunno, con significativi budget messi a disposizione per un prodotto molto probabilmente radiovisivo (pare infatti improbabile l’adozione di una soluzione distinta, con una prodotto autonomo rispetto a quello televisivo, come Radio Italia).
In effetti, l’assenza dalla tv di RDS (ma anche delle sue importanti declinazioni locali, quali: Discoradio, Radio Dimensione Suono Roma, Dimensione Suono 2, ecc.) ha fin qui lasciato perplessi gli osservatori, tanto più che il patron Eduardo Montefusco ha sempre fatto della propensione verso l’integrazione delle piattaforme distributive un vanto.
“Il progetto – spiega sempre Spot and Web – dovrebbe appoggiarsi su due diversi studi televisivi: quello della sede centrale di Roma, già noto al pubblico perché location del talent per conduttori radiofonici che l’emittente produce da anni in partnership con Sky, e uno nuovo che verrà realizzato a Milano, in una sede appena individuata poco distante da via Melchiorre Gioia. I due plessi di produzione saranno tra loro interconnessi e questo fa supporre che il progetto di Rds potrebbe almeno in parte ricalcare il format della radiovisione lanciata da Rtl”.
Ma RDS non sarebbe l’unica emittente a prepararsi ad occupare un consistente spazio sul DTT. Secondo diversi e concordanti rumors, nei prossimi mesi potrebbero giungere sul digitale terrestre anche le emittenti Radiomediaset Radio 105 (comparsa ad aprile 2017 solo come nominativo su LCN 157 sul mux La 3) e Virgin Radio (peraltro già presente sul DTT dal 2010 al 2012, data dalla quale il logical channel number 69 era stato ceduto al Gruppo L’Espresso per Radio Capital Tv, che a sua volta l’ha recentemente alienato ad un player specializzato in televendite), mentre R 101 già da tempo presidia la televisione terrestre. Nessuna notizia invece a riguardo di intenzioni televisive di RMC (presente solo come audio, senza nemmeno soluzioni audiografiche) e RMC 2 (che pure ha un formato che ben si presterebbe per soluzioni radiovisive). Assenti invece con componenti audiovisive Radio 24, Radio Radicale (che ha una web tv), Kiss Kiss (quantomeno a livello nazionale), Radio Maria e, in un certo senso, pure RAI. Fortissima per contro l’attenzione delle superstation e delle radio regionali, che giorno dopo giorno stanno sfruttando capacità trasmissiva televisiva. Sul punto è scontato che il prossimo avvio di trasmissioni in H264, formato che consentirà di domiciliare sul DTT prodotti di qualità visiva elevata con metà della capacità attuale, accentuerà una tendenza che trova la sua principale motivazione nella più volte segnalata progressiva scomparsa dei ricevitori FM nelle abitazioni e nei locali pubblici, dove l’unico strumento per ricevere la radio (IP a parte) è appunto la tv. (E.G. per NL)