Continuano le scosse d’assestamento del terremoto provocato dall’acquisizione da società orbitanti nel gruppo RTL delle quote societarie della superstation Radio Zeta e di molti impianti di Lattemiele.
Quanto a Radio Zeta (emittente bergamasca fondata e posseduta fino a pochi giorni fa da Angelo Zibetti e dal fratello Ernesto), il progetto annunciato è quello di Radio Zeta L’Italiana, iniziativa editoriale di ampio respiro (2 mln di ascoltatori nel breve termine) commercializzato da Open Space, concessionaria di RTL 102,5, prima radio italiana per ascolto (+10% fatturato dei primi 10 mesi del 2015 vs 2014), che prenderà avvio il 1° gennaio 2016. Non è chiaro al momento se nella nuova rete confluiranno anche le strutture impiantistiche di RTL L’Italiana, prodotto editoriale veicolato attraverso gli impianti acquistati (dalla stessa RTL o da terze locali) da Radio Mobilificio di Cantù, società controllata al 100% dalla Open Space Pubblicità 2 (a sua volta al 100% della Open Space, fonte Italia Oggi) o se i prodotti saranno distinti, stante l’affinità limitata dei due formati che in questo momento si stanno miscelando (Radio Zeta marcatamente orientata alla musica da ballo, quindi con un target prevalentemente over 60; RTL L’Italiana nella prina versione totalmente sovrapposta a Radio Italia). Ancora ignota la formula giuridico-amministrativa programmata per gestire la maxiemittente in costruzione (o le maxiemittenti…), anche se appare improbabile che RTL (o meglio, Open Space) possa mirare al mercato pubblicitario locale (al più avrebbe un senso il target areale). L’interesse è “di espandere Radio Zeta l’Italiana in futuro anche a livello nazionale”, ha spiegato in questi giorni a Today Pubblicità l’editore di RTL 102,5 e art director nel nuovo progetto, precisando, relativamente agli obiettivi commerciali, che “è ancora prematuro fare una previsione di raccolta pubblicitaria, mi auguro che sia buona e che garantisca lo sviluppo della radio”. Sul piano contenutistico, l’intento di Suraci è quello di ringiovanire il target storico della Radio Zeta verso un target di quarantenni grazie a “un format fresco, innovativo, ispirato ai più significativi successi fin qui conosciuti nel mercato radiofonico”. Quanto a Lattemiele, la società titolare del brand ha confermato che "diversi impianti sono stati oggetto di cessione ma teniamo a precisare che Radio LatteMiele prosegue le sue trasmissioni nella maggior parte delle zone fino ad ora coperte. L’operazione di riorganizzazione dovrebbe risolversi definitivamente entro una decina di giorni". E in effetti, risultano a questo periodico avanzate trattative per la veicolazione dello storico marchio in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, mentre nelle regioni illuminate da stazioni locali in syndication la situazione dovrebbe rimanere inalterata. Ricordiamo che la mossa a sorpresa di RTL è diretta conseguenza della decisione di Mondadori di non accettare la manifestazione d’interesse della radio dei Very Normal People per l’acquisizione di R 101, deal volto a lanciare una seconda rete tutta italiana (preliminarmente sperimentata, positivamente, sul digitale). Anzi, la decisione della società presieduta da Marina Berlusconi di disimpegnarsi (direttamente) dal medium con una cessione in house a favore di Mediaset (tramite la propria controllata R.T.I. S.p.A., che ha acquisito l’80% di Monradio s.r.l., società cui fanno riferimento i titoli concessori di R 101 e GBR) e di quest’ultima di acquisire quote di minoranza con opzione per la maggioranza del gruppo Finelco (Radio 105, RMC e Virgin), ha generato una serie di iniziative volte a contrastare lo strapotere pubblicitario che conseguirebbe da un polo che direttamente o indirettamente (attraverso i mandati a favore della concessionaria captive Mediamond per la vendita esclusiva degli spazi, oltre alle reti partecipate, di Radio Italia, Kiss Kiss, Radio Subasio e Radio Norba) controllerebbe 20 mln di ascoltatori sui 31 che ascoltano il medium. Iniziative certamente provenienti non solo da RTL: a quanto noto a questa testata, praticamente tutti i principali player stanno alacremente studiando alleanze commerciali ed editoriali, partecipazioni incrociate o il lancio di nuove syndication, superstation o franchising per aumentare i mezzi in portafoglio. A loro volta, diversi grandi operatori locali, per non finire schiacciati dalla guerra per l’implementazione della presenza nell’etere e nel mercato pubblicitario delle emittenti nazionali, starebbero valutando sinergie o studiando progetti per il consolidamento delle posizioni. (M.L. per NL)