La radio (quella che conta), fa bene a Mediaset: i titoli all’indomani della notizia dell’ingresso del gruppo nel capitale della holding che controlla il gruppo Finelco, che a sua volta è proprietaria delle reti nazionali Radio 105, RMC e Virgin, hanno segnato un progresso del 2%, attestandosi a 4,32 euro.
Come noto, l’altro ieri la famiglia Hazan aveva esercitato, attraverso la neocostituita RB1 (settembre 2015) – holding nella quale era stata conferita la partecipazione (32,53%) nella cassaforte portoghese degli Hazan, Unibas (valore stimato dai periti: 27,84%, che conduce indirettamente ad una valutazione formale di Finelco in 85,5 mln di euro) – il diritto di prelazione per acquistare la quota del 44,45% di Finelco dal socio di minoranza RCS (che aveva in mano un’offerta della cordata Blue Ocean) per 21 mln + 1 (entro il 31/12/2015, al verificarsi di alcune condizioni). Immediatamente dopo (nella stessa giornata) Mediaset avrebbe rilevato il 44,6% di Finelco per 19 mln di euro, con l’opzione di crescita della partecipazione. Il target del Biscione è quello di creare un polo radiofonico da 10 mln di ascoltatori giornali (8 sono in dote a Finelco e quasi 2 sarebbero apportati da R 101 – opzionata da Mondadori – e magari dal nuovo progetto legato al relay nazionale di programma estero GBR ex VOA), in grado di mettere a dura prova gli equilibri di mercato (il settore è ancora pesantemente frammentato in molti player monoemittente, pericolosamente esposti ad un dumping di un gigante di tale natura). Intanto gli analisti hanno espresso giudizi positivi, anche se alla fine non ci sara’ un grosso impatto sul giro d’affari di Mediaset. "Implicazioni positive ma modeste per Mediaset (il mercato radio nel suo complesso varrà nel 2015 360 mln, in significativa crescita rispetto ai 320 del 2014) – hanno commentato ad esempio gli esperti di Banca Akros – la societa’ si sta rafforzando nel business della radio che poi potrebbe essere integrato con la piattaforma tv". Anche l’advisor Intermonte ha apprezzato la mossa, pur mantenendo la raccomandazione di ‘neutral’ sulle azioni di Mediaset. Secondo i dati raccolti dal quotidiano economico-finanziario M&F, il gruppo Finelco, maggiore player privato radiofonico italiano, ha avuto ricavi nel 2014 per 83,1 mln di euro, a fronte di una perdita di quasi 9 mln. Per il 2015 sono attesi ricavi in crescita fino a 83,8 mln di euro con una perdita pesantemente ridottasi a 2,5 mln. Le stime quinquennali prevedono ricavi a fine 2019 per 89,4 mln di euro con un netto di 4,2 mln di euro. Allo stato, però, quello che appesantisce il gruppo Finelco è l’indebitamente bancario, pari a 34 mln di euro (a fronte di un patrimonio netto di 36 mln di euro) che limita pesantemente gli investimenti (per converso, si pensi che RTL 102,5 ha debiti pressoché inesistenti con le banche a fronte di depositi bancari e postali per 34,4 mln di euro), tanto che una delle prime azioni previste dal nuovo ciclo esistenziale è il conferimento di un mandato ad un advisor per la rinegoziazione con gli istituti di credito dei contratti di finanziamento in essere. Proprio sul piano di investimenti, sempre secondo M&F, a ottobre sarà venduto l’immobile in cui ha sede Finelco per 5 mln di euro (la società manterrà la sede a fronte di un canone annuo di 300.000 euro), che saranno reinvestiti entro il 2019 per il consolidamento del mercato (sostanzialmente in infrastrutture diffusive). Altre risorse potrebbero essere poi raccolte attraverso la quotazione del gruppo sul mercato, per il quale è in atto un’analisi di fattibilità. (M.L. per NL)