Alberto Nicolini, presidente di Radio Pico di Mirandola, parla della sua emittente colpita dal terremoto. La radio impiega una ventina tra dipendenti e collaboratori e serve il territorio al confine di tre regioni: Emilia, Veneto e Lombardia.
In questi giorni la stazione registra un ascolto medio di oltre centomila ascoltatori al giorno: “La nostra radio impazzita – racconta Nicolini – che non si è fermata ci ha dato la forza di continuare e grazie all’aiuto straordinario dei vigili del fuoco siamo saliti all’ultimo piano, abbiamo steso i cavi fino in strada e abbiamo ripreso a condurre i programmi. Oggi Radio Pico di Mirandola è un camper, una tenda e un lungo cavo che sale al grattacielo. Il camper è lo studio radio, ovviamente il palinsesto è rivoluzionato, la tenda si divide tra redazione e ufficio pubblicitario. Non un posto di lavoro in meno anzi semmai c’è bisogno di gente in più. Grazie al comune stiamo per disporre di una zona di terreno, ci metteremo alcuni container, e anche tutti quelli che lavoravano negli altri uffici del grattacielo presto potranno riprendere l’attività. Perché le famiglie hanno la priorità su tutto il resto, bisogna dare loro la possibilità di tornare presto al lavoro e di lasciare i figli nelle strutture pubbliche che devono riaprire in fretta”. (R.R. per NL)