Diciotto anni. La milanese Radio Millennium è diventata maggiorenne; un traguardo importante in un periodo dove le radio locali chiudono piuttosto che evolvere.
Nata sulle ceneri di Radio Studio 5 di Busto Arsizio (Va) nel gennaio 2000, l’emittente inizialmente aveva sede a Legnano, in Via Taramelli 11, “nell’appartamento sottostante alla sede di Consultmedia, così ci sentivamo più tranquilli in caso di contestazioni da parte della P.A.”, scherza Andrea Ronchi, editore di Radio Millennium e titolare della Elite Audioproduzioni, il più importante studio di realizzazione di spot per emittenti radiofoniche italiane. “E pensare che i concorrenti erano convinti che non saremmo durati più di qualche mese. Tutti a sconsigliarmi: chi te lo fa fare? Concentrati sul core business dello studio, lascia perdere….”, continua Ronchi.E, in effetti, il connubio tra radio e studio di registrazione è sempre stato molto forte, garantendo, ovviamente forti sinergie, a partire dalla condivisione delle unità produttive.
“Pochi anni dopo la nascita abbiamo deciso di unificare le strutture, portando la sede della radio da Legnano in Via San Genesio a Milano, dove aveva sede la Elite“, ricorda ancora Ronchi.
Nel corso dello scorso anno Elite e Radio Millennium hanno inaugurato la nuova sede di Via Legnone (la via adiacente, sempre prossima a Piazzale Maciachini a Milano), realizzata come l’altra da Pino Stillitano. “Si è trattato di un investimento importante, ma ne è valsa veramente la pena”, commenta orgoglioso l’editore accompagnandoci per gli studi (che mostriamo in questo servizio)Dotata di un importante reticolo di impianti FM che le consente una diffusione che spazia da Milano città (con l’importante presidio di San Galdino a 88,7 MHz, frequenza che fu di Radio Milano Ticinese, la stazione di Gino Bramieri) a Pavia (88,7 MHz dalla postazione principale nel centro storico), da Como (88,1 MHz da Monte Goi) a Varese (103,1 MHz da Campo dei Fiori), da Verbania (98,7 MHz dal Mottarone e 103,0 MHz da Alpino di Stresa) al locarnese (89,8 MHz da Cannobio San Bartolomeo), da Lugano (91,9 MHz dalla Sighignola) all’alto lago di Como (92,2 MHz e 96,3 MHz da Bellagio), dal nord di Varese (100,6 MHz da Monte Marzio) a Busto Arsizio (93,7 MHz, frequenza iniziale di Studio 5), Radio Millennium è chiaramente presente in forze anche in streaming ed è pronta allo sviluppo in DAB+.
Nel corso dell’incontro parliamo degli esordi, del presente e del futuro con Andrea Ronchi, che oltre editore è anche speaker della stazione (dopo aver maturato esperienze importanti anche a Radio Planet del fratello Adriano e a Discoradio, versione “Zibetti”).
(Domanda) 18 anni: com’è essere maggiorenni?
(Risposta) “E’ un traguardo importante per noi, raggiunto con fatica e impegno. Essendo nati il 1° gennaio del 2000, (da qui il nome MillenniuM) quando i grandi giochi radiofonici erano già stati fatti, la costruzione della rete e l’acquisto delle frequenze è stato molto difficoltoso e soprattutto oneroso. Come è ben noto i prezzi delle frequenze hanno raggiunto il loro apice nel 2007 e quindi per noi la strada è stata tutta in salita. Ma questo naturalmente ha fatto si che le fondamenta su cui abbiamo costruito si siano rivelate molto stabili fino a portarci a questo bel traguardo”.
(D) Radio Millennium ha raggiunto anche la maturità editoriale?
(R) “Me lo auguro! Negli anni abbiamo cercato di analizzare e studiare il nostro territorio, modificando la nostra linea editoriale al fine di offrire un prodotto decisamente singolare, ma con una forte identità. Dopo una fase iniziale all music con un palinsesto orientato ai grandi successi anni ‘80, abbiamo compiuto una brusca virata su un genere musicale POP/DANCE contemporaneo, con oltre 15 ore al giorno di conduzione in diretta. Abbiamo cercato di omologarci il meno possibile ai grandi network, offrendo un prodotto “locale” nel senso migliore del termine, puntando a dialogare con il nostro territorio in maniera sempre schietta e leggera“.
(D) Come vedi il futuro delle radio locali?
(R) “Le radio locali possono ricoprire un ruolo fondamentale per il territorio, a patto che sappiano dialogarci attraverso l’informazione e gli eventi. Non è facile competere con i grandi player nazionali che hanno risorse “smisurate” rispetto alle nostre; ma credo che il fatto di essere “locali” possa anche giocare a nostro vantaggio, grazie a un rapporto più diretto e sincero con il territorio e gli ascoltatori”.
(D) Si parla molto di multipiattaforma (FM, IP, DTT, DAB+, sat). Qual è il tuo approccio alla questione?
(R) “Ovviamente siamo attenti a tutte le nuove tecnologie, al momento stiamo puntando molto, oltre che sull’FM, anche sulla diffusione IP, che a mio parere potrebbe davvero essere il futuro della radiofonia”.
(D) Millennium ed Elite Audioproduzioni: ancora un binomio ancora inscindibile o due strade diverse anche se parallele?
(R) “Sono sempre state due realtà distinte e separate; certamente il successo dello studio Elite è dovuto anche all’esperienza che abbiamo maturato come editori radiofonici, riuscendo a comprendere meglio e prima di altri le dinamiche e le necessità del settore radio. Radio Millennium ovviamente deve parte del suo appeal alla collaborazione diretta con Elite Studio che si occupa integralmente dell’imaging della rete“.
(D) Soddisfatto dell’indagine TER o, come molte altre radio locali, ritieni che sia una metodologia tarata solo sulle nazionali e le superstation?
(R) “Si, sono soddisfatto. Il dato che ci viene attribuito (circa 40 mila ascoltatori al giorno medio e 100 mila nei 7 gg) è sicuramente un piccolo dato, ma assolutamente necessario per poter avere una carta d’identità completa”.
(D) Ma è veramente importante disporre di dati per la vendita della locale?
(R) “Assolutamente sì; più che per il dato quantitativo (che determina comunque il prezzo di vendita dei passaggi), è necessario per la profilazione degli ascolti. I dati non vanno letti solamente in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi”.
(D) A proposito: come va la raccolta?
(R) “Dopo alcuni anni difficili, nel 2017, anche grazie ad una ristrutturazione del comparto commerciale e alle nuove strategie messe in campo, abbiamo registrato un incremento del 50% nella raccolta “locale” rispetto al 2016 e del 20% nella raccolta di pubblicità areale e nazionale”.
(D) Progetti per il futuro?
(R) “Tanti, troppi per essere qui elencati, ma sicuramente cercare di rafforzare la penetrazione sul territorio da noi coperto (magari anche tramite nuove tecnologie di trasmissione) e soprattutto incrementare la nostra presenza costante sul territorio con eventi e attività mirate“. (E.G. per NL)