Quale legge ingiusta e vessatoria obbliga le radio locali a seguire, o addirittura a mandare inviati al Festival di Sanremo, costringendoli a sobbarcarsi costi di viaggio e pernottamento, lasciando vuote altre ore di programmazione durante la giornata come se già non ve ne fossero abbastanza?
Ci si avvicina alla nuova edizione e l’ennesima inutile diaspora sta per compiersi; editori che per tutto il resto dell’anno sono sordi a qualsiasi esigenza di investire nella produzione di contenuti, nell’esigenza improcrastinabile di avere persone qualificate che gestiscano i social di utilizzare risorse per autopromuoversi, ma nulla invece sembra essere più importante di questa manifestazione canora per la quale improvvisamente si trovano sponsor disposti a sostenerla.
E tutto questo per strappare qualche commento in una ressa surreale e qualche foto da gita scolastica a giovane proposta o presunto big che durante tutto l’anno non intervisterebbero per nessuna ragione al mondo.
Perché chiaramente i Tiziano Ferro, i Robbie Williams dello scorso anno sono stati visti con il binocolo dalle emittenti medio piccole e identica cosa accadrà quest’anno con i vari Sting, Liam Gallagher, Laura Pausini, etc…
Quindi il prestigioso risultato di questa spedizione anche stavolta sarà mettersi in fila per accontentarsi di qualcuno che in molti stenteranno a riconoscere.
Eppure molte radio si sentiranno obbligate a partire ugualmente, magari autotassandosi o togliendo risorse a esigenze più importanti, come se ci fossero chissà quali pesanti sanzioni che costringano le emittenti a seguire questa manifestazione, nella vana speranza di raggranellare audience in una gara mediatica con i network che, sullo stesso campo e con lo stesso tema, è possibile solo fantasticare.
A meno che non si punti all’obbiettivo raggiunto da Radio Norba nella scorsa edizione con uno dei suoi conduttori, il leggendario Federico ”L’olandese volante” nella qualità di rappresentante dell’emittente, seduto in prima fila durante il dopo festival ad interagire con Nicola Savino al pari di tutti gli altri giornalisti delle testate nazionali accanto a lui e non al traguardo ambito da molte radio, ovvero quello di inseguire e farsi le foto tipo gita scolastica accanto al primo carneade che abbia la vaga forma di un cantante per strada a Sanremo.
Il punto di arrivo dovrebbe essere stare seduti accanto a Federico, non inseguire sconosciuti per le vie, visto che stiamo parlando sempre di emittenti regionali, non di network e, in ogni caso, si dovrebbe sempre puntare all’obbiettivo più alto e non al minimo storico assolutamente inutile.
Ma alle radio tante problematiche, e spesso neanche le proprie, sembrano interessare, la cosa più importante è trasmettere da Sanremo anche per il 2018. E sentirsi nazionali almeno per un paio di giorni. (U.F. per NL)