Che fine farà Ecoradio? E’ quello che stanno cercando di capire le Organizzazioni Sindacali dei giornalisti e dei tecnici-amministrativi alla luce di due incontri avuti con la dirigenza di Ecomedia Spa, editrice della testata radiofonica.
L’editore ha comunicato l’intento di “cessare l’attuale progetto editoriale” che occupa, dopo varie riduzioni di personale, 5 giornalisti (compreso l’editore che è anche il direttore della testata) e altri 4 lavoratori. Le organizzazioni sindacali hanno obiettato che alla luce dei conti non ancora chiusi del 2013 e soprattutto, in considerazione del fatto che ci troviamo di fronte a una testata che percepisce il finanziamento pubblico in base alle legge 250/90 come “organo di movimento politico”, si deve procedere con cautela. Bisogna cioè assicurare un ammortizzatore sociale ai lavoratori e verificare se vi sia la possibilità, se pur in forma ridotta, di prosecuzione del progetto editoriale. Ecomedia spa ha incassato dallo Stato 20.312.034,36 euro in 6 anni, dal 2006 al 2001 (fonte Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio) e deve ancora ricevere la tranche del 2012 che andrà in liquidazione a fine anno (si potrebbe attestare oltre gli 800mila euro). "La somma arriva così a superare i 21milioni di euro in sette anni. Un bel gruzzolo per una radio che ha un bacino di trasmissione limitato a Roma, Napoli e Caserta, che applica le modeste cifre di stipendio previste dal contratto Aeranti-Corallo e che dovrebbe svolgere fondamentalmente un ruolo di servizio pubblico in base alla legge", fanno sapere in una nota congiunta Paolo Butturini, segretario Associazione Stampa Romana e Dino Oggiano, segretario Slc-Cgil del Lazio. "Ma non basta – prosegue il comunicato – la beffa potrebbe consistere nel fatto che Ecomedia spa riceva anche il finanziamento per il 2013, che verrebbe erogato a fine 2014, cioè mentre la radio diffonde musica registrata e i lavoratori sono rimasti per strada. E inoltre nulla è stato specificato dalla proprietà sui tempi e sui modi della liquidazione della società". A fronte della richiesta dei sindacati di proseguire il confronto alla ricerca di una soluzione meno traumatica per i lavoratori, magari ricorrendo a un contratto di solidarietà e comunque proseguendo il confronto nella competente sede regionale, Ecomedia "si è trincerata dietro un incomprensibile rifiuto (non nuova a posizioni intransigenti che in passato gli sono costate una condanna per “comportamento antisindacale”)", spiegamp ASR e Slc-Cgil, che comunque ribadiscono "la propria disponibilità a proseguire il confronto" e "dichiarano fin da ora che metteranno in atto tutte le azioni sindacali e legali possibili, per impedire che si faccia scempio dei diritti dei lavoratori". (M.L. per NL)